[Daiwa] [Supercast PKCS] [364T]

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    Come promesso nell’altro thread, continuo nella descrizione in area “Attrezzi del Cuore”, di un'altra canna a cui sono affezionato.

    Siamo sempre in casa Daiwa, marchio di cui sono appassionato particolarmente e che mi riporta alla mente sempre piacevoli ricordi, fatti spesso di sogni e di scoperte, di un tempo ormai lontano.

    Tempi in cui la fonte principale di informazione erano le riviste o i cataloghi del tempo, quasi ne sento ancora il profumo a pensarci.
    O ancora i negozi specializzati; ricordo che ce n’erano un paio nella mia cittadina, uno che trattava ai tempi Shakespeare e Browning da cui si serviva mio zio, ed un altro più improntato alla caccia ma che trattava Italcanna. Visto che spesso stavo da lui per comprare piombi, ami e lenze e stavo sempre a chiedere di tutto, un giorno ricevetti in regalo il catalogo dove erano presenti la mitica Futura e l’Oltremare. Quante volte l'ho sfogliato e mi sono soffermato su quelle canne che riportavano alla pesca "pesante".
    La Daiwa, già da allora mi attraeva, l’avevo trovata a Terracina in un negozio che raggiungevo insieme al mio compare, tanti pomeriggi o nei giorni in cui si marinava la scuola.
    Erano tanti i modelli che aveva in vendita, inarrivabili per i prezzi dell’epoca, più che altro erano pochi soldi che avevamo. Li sognavo e li studiavo. Bei ricordi davvero.

    Ma torniamo a noi..

    Per chi è appassionato del marchio o di questi storici attrezzi riporto i link dei precedenti review così da trovarli agevolmente nel caso in cui fossero sfuggiti:

    Daiwa High Performance Graphite HPBS Sea bass https://surfcasting.forumfree.it/?t=76649778
    Daiwa Supercast PKCS 425 https://surfcasting.forumfree.it/?t=76743199


    Identificazione
    Il modello della recensione, sempre a firma di Paul Kerry,fa parte della serie contraddistinta con l’acronimo “PKCS”.
    serigrafia_0

    I modelli di tale serie sono:
    - Supercast PKCS 425 (già recensita, vedi link sopra);

    - Supercast PKCS 364T (oggetto del presente review);

    - Supercast PKCS 123M (tre pezzi);

    - Supercast PKCS Mark II nelle versioni 12 e 13 piedi (due pezzi);

    - Supercast PKCS Bass da 11,5 piedi “bass” (due pezzi).


    Non avendo certezza di produzione o dati esatti la si può collocare, come alcune sue sorelle dell’epoca, tra gli anni ‘80 e gli anni ‘90. Le riviste dell’epoca potrebbero darci una mano ma quelle che avevo, nel tempo le ho perdute. In rete purtroppo si trova poco se non annunci di vendita.
    Tutte le info di chi la conosce o la possiede o l’ha posseduta (e come l’altra ne so qualcuno :D ) sono utili. Magari poco alla volta si riesce ad arrivare ad una collocazione temporale delle varie canne e creare una sorta di archivio o schede dettagliate.
    In questo caso spero che altri contribuiscano con le loro esperienze o immagini
    In occasione della recensione della 425 trovai in rete e postai un video, un estratto del famoso video De Agostini in cui Sandro Meloni eseguiva un ground con la canna citata.
    Questa volta non mi è riuscito purtroppo. Ricordo però che c’era un video della rubrica “Fish Eye” in cui il mitico Paul Kerry eseguiva un pendulum cast con il Millionaire 7ht.


    Daiwa Supercast PKCS 364T
    L’oggetto del presente review è una telescopica “particolare”: gli elementi che la compongono sono sì telescopici ma ha due cime di diversa azione che si innestano nella seconda sezione.

    Il colore in uso era quello della produzione PKCS: finiture color azzurro/verdino con le tipiche scritte oro. Peccato che quella vernice, soprattutto negli elementi di innesto, andava via e si consumava in un attimo.
    dettaglio_screpolature

    Sobrie e sempre valide le legature a filo dorato degli anelli. Il manico aveva quella verniciatura satinata ad effetto grip.

    Com’era consuetudine, anche se con un stile, le serigrafie riportavano tante informazioni. A mio avviso erano quel tocco in più, quel dorato le rendeva eleganti.

    Nella parte centrale oltre al nome del modello ciò che salta all’occhio subito, è la scritta “Twin Tip Pendulum” che spiega quindi la doppia cima.
    Immediatamente sotto riporta la scritta “high performance super grade carbon two different action tip for all round condition”, vale a dire che con le due cime si coprono un po’ tutte le condizioni dell’italico surfcasting anche per la lunga distanza. Praticamente ciò che è riportato nella scritta appena sopra il modello.

    Un estratto del catalogo del tempo infatti, facendo riferimento anche alla 425, citava: ...due delle quali telescopiche, sono il frutto delle esperienze di Paul Kerry sulle spiagge del nostro paese. Per la prima volta delle canne telescopiche offrono le stesse azioni e performance delle canne a ripartizione.
    Scritti che a mio parere non trovo distanti dalla realtà.

    L’ho utilizzata sempre in condizioni non a limite, dalla paf alla scaduta, oltre quelle c’erano le altre. Ma solo per una pura questione organizzativa che per altro. La 364T la portavo per la sua praticità e duttilità. Spesso rimaneva in sacca ma volentieri la usavo quando ce n’era la necessità. Spesso all’occorrenza la mettevo a trancio alla ricerca del serra. La dicitura di tutto fare le calza alla grande.
    immagine

    Difatti nell’ultima pescata lei è stata, accoppiata con il 7ht “nero”, l’arma scelta per accompagnare l’insidia con cui intendevo cercare la preda. Mi ha ringraziato con la cattura ed è stata una degna compagna.
    Era in occasione del report che ho fatto, è stata lei a portarmi il serra a riva. Le fughe, data la sua morbidezza e progressione, le assecondava davvero bene.


    Dati tecnici
    Canna a sezioni telescopiche in tre elementi più due cime ad innesto. La lunghezza totale della canna dalla casa è data per L 3,60 m quindi rientra nella misura delle classiche 12 ft. Essendo destinata ai mari italiani l’unità di misura è quella nostra tradizionale e non il sistema imperiale inglese, troveremo quindi le misure in metri e le azioni in grammi.
    Il nome invece attribuito alla canna secondo il mio parere lo si capirà appresso.
    Le cime di diversa lunghezza e azione si riconoscono visivamente dalla colorazione che serve anche a una migliore individuazione di notte:

    Cima “Gialla” caratterizzata dalla legatura appunto gialla viene indicata nella serigrafia con C.WT.S ovvero casting weight soft, azione di lancio “S” presumo soft quindi leggera. La sua lunghezza è un pelino maggiore della successiva ed è pari a 89 cm.
    lunghezza_cima_gialla_0

    Gli anelli presenti su questa cima, che ne determina appunto la morbidezza, sono quattro (uno in più rispetto all’altra) più l’apicale. Sono tutti fissi e sono tutti di pari diametro Ø 13 mm. L’azione è data per 80-150 grammi. Questa cima l’ho impiegata poche volte a dire il vero, essendo cicciotta per quelle grammature preferisco canne più snelle. Qualche prova di lancio per capire che il massimale, per me, sono i 125 grammi.
    Qui mi pare
    Copia_di_IMG_20161204_165727


    La cima “Arancio” invece è caratterizzata dalla legatura appunto arancio viene indicata nella serigrafia con C.WT.H ovvero casting weight heavy, azione di lancio “H” presumo heavy quindi pesante. La lunghezza in questo caso è di 87 cm
    lunghezza_cima_arancio

    Gli anelli presenti sono quattro più apicale. Anche qua tutti fissi tutti di pari diametro Ø 13 mm. L’azione è data per 100-180 gr. E’ la cima che ho utilizzato più spesso. A parer mio i 150 grammi più i vari tipi di esche compreso bei tranci, sono il suo ottimale.

    Tutte le Daiwa potrebbero raggiungere i loro massimale come casting weight, chi più chi meno in base all’azione ma sinceramente essendo rare e non essendo io un lanciatore, preferisco rimanere “nei piombi” che mi danno maggior confidenza e sicurezza di utilizzo. I lanci che so fare io sono quelli ad capocchiam.

    D'altronde quelle produzioni erano innovative e volte a creare oggetti duraturi. La descrizione che sto facendo ne è la prova. Quanto tempo fa è stata realizzata, quasi trenta credo.
    Appresso un dettaglio della trama, bellissime le visioni dei fogli di carbonio sovrapposti. Nelle altre con cime riportate lo è ancor di più.
    particolare_sovrapposizione_fogli

    Ciò che colpisce in questa canna è anche il sapiente raccordo che hanno le cime con l'arco in entrambi i casi. La progressione la si sente nel lancio. Parte dalla cima e si concentra nell’arco. Era mia intenzione in questo review fare una comparativa tra le cime, essendo quasi unica nel suo genere in casa Daiwa, sia nel lancio che a “secco”. Magari accompagnando anche il tutto con video. Probabilmente integrerò in seguito. Se restavo in attesa di farli non avrei mai terminato il 3d, meglio iniziare e integrare che non iniziare.

    Le misure delle cime ovviamente alla base sono identiche: base Ø 9,5 mm appena sotto l’apicale 3 mm.

    Molto contenuta la lunghezza da chiusa, soli 138 cm.
    base_pedone

    Aperta invece la misura rilevata è:
    Cima arancio 362 cm
    Cima gialla 364 cm, casualità con la sigla 364T (curiosità e da qui secondo me il nome coniato tra lunghezza e telescopica)


    Come indicato in precedenza gli elementi che la compongono sono tre:

    Terza sezione (pedone) di lunghezza pari a 126 cm,
    lunghezza_manico

    Alla sua base misura Ø 28 mm mentre nella parte alta Ø 26 mm;
    diametro_manico_su

    Seconda sezione di lunghezza pari a 78 cm, alla sua base misura Ø 22 mm mentre nella parte alta Ø 20 mm; è presente un anello fisso della misura Ø di 25 mm
    lunghezza_seconda_sezione

    Prima sezione di lunghezza pari a 76 cm, alla sua base misura Ø 16 mm mentre nella parte alta Ø 12 mm; gli anelli sono in questo caso due: uno scorrevole misura Ø 21 mm ed uno fisso misura Ø 17 mm.
    lunghezza_prima_sezione

    L’ho presa usata e montava una placca fissa ma nasce originale per montaggio coni coasters. La prima cosa che ho fatto infatti è stata rimuoverla. L’anellatura è fuji con la classica pietra grigia di quell’epoca.

    Alcune immagini:
    con_7ht

    con_penn

    Spero che anche questo thread, sempre in tema Daiwa vintage, sia stato di gradimento per chi lo ha letto.
    ultima

    La speranza maggiore rimane sempre quella di far appassionare le giovani leve a quella gloriosa epoca degli albori del Surfcasting, per arrivare oggi ad una maggior comprensione dell’evoluzione non solo tecnica che c’è stata ma anche negli attrezzi.

    Il tutto SEMPRE nel totale rispetto del mare e delle creature che lo popolano.

    A presto per il prossimo, che già bolle in pentola. Una pentola con il manico d’acciaio :woot:

    Alessio
     
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    Che altro dire, se non i meritati complimenti per questo bellissimo 3D? Per me un'amarcord visto che questa canna l'ho posseduta.
    Dalla lettura di questi post ho notato con piacere che traspare tutta la passione per quello che è stato il surf di quegli anni. Mi unisco al tuo augurio di vedere sempre più gente appassionarsi a questi attrezzi, sono convinto che la divulgazione di post come questo contribuiranno a tenere vivo il ricordo di quell'epoca.

    Come Amministrazione apprezziamo molto questo tuo modo di vivere il forum, condivisione e informazione allo stesso tempo.


    CITAZIONE (Volpin0 @ 14/9/2019, 10:41) 
    A presto per il prossimo, che già bolle in pentola. Una pentola con il manico d’acciaio :woot:

    Missà che questa volta sarà un 3D esplosivo. Fammi indovinare: una comparativa 12" e 13"?
     
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    bellissima recensione. bravissimo Alessio. ti faccio i complimenti

    belle pure le foto
     
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    Lo uso solo io, pesa ma frulla e non molla, quindi lo tengo

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    Dal vivo non l’ho mai vista ...
    Ci sarà occasione allora. 😂
     
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    1994, mi sembra sia passato un secolo... con zoccolo di ordinanza 😂😂

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    Edited by RaiS® - 14/9/2019, 15:53
     
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    Dino

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    Per rispondere ad Alessio sulla collocazione temporale della produzione PKCS, per me risale agli inizi anni 90. Mi ricordo di averla acquistata nel 1993. Presi i tre modelli che il commerciante esponeva in vetrina, tra cui anche questa.
     
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    CITAZIONE (sandro rau @ 14/9/2019, 11:18)
    Che altro dire, se non i meritati complimenti per questo bellissimo 3D? Per me un'amarcord visto che questa canna l'ho posseduta.
    Dalla lettura di questi post ho notato con piacere che traspare tutta la passione per quello che è stato il surf di quegli anni. Mi unisco al tuo augurio di vedere sempre più gente appassionarsi a questi attrezzi, sono convinto che la divulgazione di post come questo contribuiranno a tenere vivo il ricordo di quell'epoca.
    Come Amministrazione apprezziamo molto questo tuo modo di vivere il forum, condivisione e informazione allo stesso tempo.

    Grazie fratello mio, lo faccio davvero con passione perché attraverso il forum ho avuto modo di instaurare belle amicizie :)
    Penso che se si continua a fare in modo che si partecipi con piacere se ne possano creare delle altre.

    CITAZIONE (sandro rau @ 14/9/2019, 11:18)
    Missà che questa volta sarà un 3D esplosivo. Fammi indovinare: una comparativa 12" e 13"?

    Già mi hai capito :ph34r:

    Potrebbe uscire un lavoro a quattro mani :B):

    E poi finito il tutto me la manni a do sai :woot:



    CITAZIONE (Ale7x8 @ 14/9/2019, 12:56)
    bellissima recensione. bravissimo Alessio. ti faccio i complimenti
    belle pure le foto

    Grazie Ale ;)


    CITAZIONE (Luca BANAX @ 14/9/2019, 13:12)
    Sei un poeta del Surf.
    Emozionante e tennico.
    Dal vivo non l’ho mai vista ...
    Ci sarà occasione allora. 😂

    Addirittura, però ciai ragione se mi ci metto so forte :D

    Guarda che ce l'avevo a Pescia pure..solo che tra na cosa e un'altra amo fatto la fine delle chiavi di Fax :woot:


    CITAZIONE (RaiS® @ 14/9/2019, 13:41) 
    1994, sembra sia passato un secolo... con zoccolo di ordinanza 😂😂

    Eccoti :woot:

    Tu eri uno dei quattro/cinque a cui mi riferivo ;)

    Ti ringrazio sempre per le tue informazioni che mi sono state molto utili nella decisione quando la trovai.
    Tante info sulla Daiwa tu me hai date :)

    E poi quel negozio che ho indicato mi sa lo frequentavi prima di me :lol:

    Edited by Volpin0 - 14/9/2019, 15:34
     
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    Atleta di "rango" (sigh!) del fu Long Casting Latina VINTAGE ADMIRER [ già ma.si.sa.]

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    CITAZIONE (sandro rau @ 14/9/2019, 14:47) 
    Per rispondere ad Alessio sulla collocazione temporale della produzione PKCS, per me risale agli inizi anni 90. Mi ricordo di averla acquistata nel 1993. Presi i tre modelli che il commerciante esponeva in vetrina, tra cui anche questa.

    Agli inizi del 1990 era già pubblicizzata sulle riviste.

    Da Pesca in mare di Marzo 1990

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    CITAZIONE (RaiS® @ 14/9/2019, 13:41) 
    1994, mi sembra sia passato un secolo... con zoccolo di ordinanza 😂😂

    (IMG:https://upload.forumfree.net/i/ff570873/20190914_133908.jpg)

    bello zoccolo :D :D
     
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    CITAZIONE (RaiS® @ 14/9/2019, 15:55) 
    Agli inizi del 1990 era già pubblicizzata sulle riviste.

    Da Pesca in mare di Marzo 1990.....

    Ottimo Simone, grazie del contributo, è tornato utile alla causa di questo 3D.
    Proprio di questo parlavamo con Alessio, la difficoltà di riuscire a datare con certezza tutta la sconfinata produzione Daiwa targata P.K.
    Ovviamente saranno graditi altri interventi in merito. Invito rivolto a tutti coloro che ci leggono, naturalmente.


    CITAZIONE (Volpin0 @ 14/9/2019, 14:57) 
    E poi finito il tutto me la manni a do sai

    Se voi te c'è manno. Va bene uguale?
     
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    Affrettati a spegnere le passioni prima che ti brucino. Il mare e la pesca sono la mia passione

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    Che dire Alessio bellissima recensione, ci stai viziando :D
     
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    testa di pazzo sovversivo

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    Sempre sul pezzo Alessio!!! ;)
    piacevole&dettagliata recensione complimenti,personalmente le telescopiche Daiwa non mi hanno mai attizzato mi ricredero' ;)
     
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    Roberto-

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    E sti gran cazzi.
     
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    Bravissimo Alessio, recensione che si legge con piacere e nostalgia...

    Ottimo lavoro!

    P.S. Prova a contattare Daiwa e Paul Kerry e vediamo se ti assumono come "old rewiever" ;) :D
     
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    Sardigna Libera

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    Grande Volpe!
    Le 364T, sono sempre con me da anni ormai, cima rossa in primis.
    Le cime sono semplicemente fantastiche come tutte le Daiwa di un tempo.
    Nasce per il rotante ma le uso con entrambi i mulinelli.
    Non credo le sostituirei con nessun altra canna, sono semplici e corte come piace a me.
    Della serie PKCS Supercast, è morbida anche MARKII due pezzi, aspetto che aiuta nel caricamento.
    Hanno comunque abbastanza schiena per scalzare piombi insabbiati.
    Aggiungo qualche immagine sperando siano gradite:

    Pkcs 364T
    Mareggiata di Scirocco..

    20160228_152723
    Bassa Pressione..

    Pkcs-MareNostrum
    Insieme alla Marenostrum..

    PKCS-7HT
    Con il 7HT.. Alla Volpino ;)
     
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