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Premessa: dopo aver raccontato di qualche canna che mi è rimasta nel cuore, riporto il racconto di un altro attrezzo del cuore, questa volta tocca ad un mulinello.
Appresso i link per praticità e per far conoscere, a mio avviso, capolavori di un marchio che ha fatto la storia nel Surfcasting e cioè Daiwa:
- Comparativa Daiwa WKT12 e WKT13 https://surfcasting.forumfree.it/?t=77969608 - Daiwa High Performance Graphite HPBS Sea bass https://surfcasting.forumfree.it/?t=76649778 - Daiwa Supercast PKCS 425 https://surfcasting.forumfree.it/?t=76743199 - Daiwa Supercast PKCS 364T https://surfcasting.forumfree.it/m/?t=76964779
Come accadde per le canne, il mulinello era presente nel video “De Agostini” L’arte della Pesca - Il Surfcasting - video in cui l’ormai compianto mito del Surfcasting Sandro Meloni, utilizzava in una battuta di pesca.
Il famoso video da ragazzino, come accaduto per tanti, mi rapì totalmente e mi fece appassionare ad una pesca che all’epoca mi accingevo a fare con mio zio. All’epoca, parliamo degli anni che vanno dal ’94 al 97’ quindi tra i 14 ed i 17 anni, mi portava in spiaggia nel dopolavoro estivo, alla ricerca di mormore. Fino a dopo l’estate con l’arrivo delle prime mareggiate per iniziare un timido surf, fino a che le cannette che avevo all’epoca reggevano.
La passione quindi aumentava; la voglia di scoprire quel richiamo che solo il mare formato riesce a darti mi hanno portato a crescere e scoprire quindi il Surfcasting. L’incontro con il video mi chiarì tutto, avevo capito finalmente perché il mare mosso, il rumore delle onde che frange sulla battigia, la salsedine chi si posa in viso, il vento umido dello scirocco, mi attiravano così tanto. Sognavo quel tipo di pesca e quel tipo di attrezzatura.
Posso dire di aver messo insieme per passione più di quanto quel video faceva vedere, scoprendo un modo di realizzare attrezzi unico e all’avanguardia per il tempo, dove la passione per la pesca portava un gruppo di persone armate di curiosità e voglia di spingersi oltre, a creare qualcosa di nuovo con materiali spesso innovativi. Nel succitato video, il grande Sandro utilizzava, a parte il mitico mulinello fisso Daiwa Millionmax SS-9000, i rotanti che più di tutto attirarono la mia attenzione; il 7ht e quello che sarà l’oggetto di questo review ovvero il 6hm.
Iniziamo quindi:
Daiwa Millionaire 6hm
Cenni storici: Non mi dilungo nell’elencare la storia del Millionaire dalla sua apparizione (magari potrebbe essere oggetto di qualche lavoro futuro apposito per la collocazione temporale dei vari modelli) ma riassumo indicando che il modello oggetto del 3d può essere definito il predecessore del mitico Millionaire 7ht. Per collocarlo comunque mi pare di aver letto che era stato introdotto nella versione 6hm un paio di anni prima del ’78. I modelli di quell’epoca erano principalmente due le versioni 6 e 5 della linea. Ho avuto anche un 5hs modificato togliendo la boccola aggiungendo un cuscinetto in passato. Dalla sua fattura e dai materiali era a sua volta precedente al 6hm. Caratteristica a mio avviso bellissima era il marchio Daiwa stampato sulla guanciola in rilievo. Dorato o argentato a seconda del modello. I colori canonici anche delle serigrafie meravigliose che contraddistinguevano le canne dell’epoca, specie i modelli a firma di Paul Kerry.
Descrizione:
È un mulinello in stile Daiwa. Robusto e solido. Adatto a chi è all’inizio con l’uso dei rotanti.
L’asse solidale adoperato come sistema, era un freno naturale. È stato il mio secondo rotante dopo il 7ht nero quando ho iniziato con l’utilizzo di questa tipologia di mulinelli. Lo presi proprio da un utente sul forum. Lo cercavo, era un modello che desideravo. Appena visto l’annuncio contattai e organizzai il ritiro a mano. È sempre un’occasione quando si può per conoscere da vicino un utente. Sono nate belle amicizie così
Il mulinello aveva già la modifica al telaio effettuata; nasce con il meccanismo che distribuisce il filo in modo automatico. Chiaramente per il nostro utilizzo non è possibile tale configurazione e per questo la modifica era obbligatoria praticamente.
Non ho mai approfondito essendo tanti i modelli ma credo di ricordare che sia stato prodotto un modello successivo che nasceva di suo con questa modifica. Probabile sia il modello che poi ha portato la produzione al 7ht.
Il “tuning” se così possiamo chiamarlo non è nulla di impossibile, si tagliava la parte superiore del telaio e dove è presente la barra con il sistema di imbobinamento, si sostituiva con una barra per rendere il sistema più robusto e meno soggetto alle torsioni.
A differenza del suo fratello maggiore, quindi il 7ht, questo non ha il telaio totalmente monoblocco bensì il piedino è rivettato al telaio.
Le guanciole sono entrambe in metallo, precisissime nel montaggio. Classici i segni di graffi che si creano nella parte bassa appoggiandolo.
La meccanica tutta sostanza e pochi fronzoli. Due sono i cuscinetti a sfera che possiede. Togliendo la boccola se ne potrebbe aggiungere un terzo volendo ma non sono cose che di solito faccio. Mi piacciono allo stato originario.
Ciò che mi piace è nell’insieme la sua leggerezza e la presenza del cicalino. Non è particolarmente forte come quello di un Penn ma c’è. Tutte ste’ sfrizionate aimè non le ha fatte però
Ciò che non mi piace, anche se risolvibile, la manovella. Piccola più di quella del 7ht.
Per terminare questo paragrafo ho trovato il giusto compromesso nel settaggio con un centrifugo rosso.
Utilizzo: Da quando l’ho preso l’ho utilizzato maggiormente in situazioni non gravose. Lo utilizzavo con piacere su canne leggere; ottimo l’abbinamento con la Daiwa PMB 13 ML 2/5 oz. Era fisso su quella e lo utilizzavo sia in fase di ricerca che in fase di scaduta. Il piombo era un 125 gr a seconda della situazione. Da fogge lisce sino a piramidine nelle scadute. Come filo un 25/26 e uno shock dello 0.50.
Con lanci da pesca si gestiva facile in volo e non ho mai riscontrato problemi con imparruccamenti
Forse all’inizio quando lo provai le prime volte abbinato alla hpb e alla 364t con cima gialla e 4 oz. Configurazioni abbandonate subito. Tale piombo con la mia “mano” non gli dava evidentemente uno giusto spunto Per me tra i 110 gr ed i 125 gr la fascia di impiego. Oltre, come grammatura, utilizzavo altro per scelta mia. Al di sotto, qualche volta per peschette leggere quindi 100 gr, utilizzavo un Daiwa 5hs.
Qualche fotina in spiaggia, quasi sempre sulla Pmb 13 Ml:
È uno dei mulinelli che non darò mai via non è esasperato e nell’insieme mi piace davvero come penso traspare da questi scritti.
Spero che anche questo racconto sia di interesse o quantomeno che faccia passare qualche minuto di lettura in relax, sempre con uno “dei pezzi” della storia Daiwa.
Infine come negli altri thread se qualcuno lo possiede o lo ha posseduto, può integrare con le proprie esperienze e sensazioni questo review.
Buon forum sempre.
Alessio |
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