Sfruttamento ittico del Mediterraneo: quali possibili rimedi?

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    timore del pabulum

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    CITAZIONE (FabrizioSurf @ 11/7/2019, 20:26) 
    CITAZIONE (Domar @ 11/7/2019, 17:51) 
    Nel mio primo post ho scritto: «Dalla lettura dell'articolo (al di là dell'attendibilità dei dati riportati e dell'autorevolezza delle fonti che hanno fornito tali dati) è evidente che il fenomeno dell'Over Fishing non possa essere più ignorato..». Il depauperamento è un dato di fatto evidente, negarlo sarebbe un grave errore.

    Ma se pensi anche tu che i dati che riporti non sono attendibili che li riporti a fare?
    Il problema del depauperamento delle risorse marine è evidente, certo, ma per altri motivi, lo è per la nostra esperienza personale e pluriennale di pescatori, e lo è per ciò che dicono gli studi scientifici.

    Scusami se rompo i maroni, ma vorrei far capire che quando si affronta un argomento così complesso come l'ecosistema marino, bisogna prima di tutto avere dati fondati su cui parlare, e capire quali sono le cause e i meccanismi alla base dei problemi.
    Altrimenti si corre il rischio di spendere energie in azioni che, seppure guidate da buoni propositi, si rivelano inutili, o addirittura deleterie.

    I numeri contano, e contano molto, altrimenti ci si ritrova a lottare contro i mulini a vento...

    E questo vale anche per far valere i nostri interessi a livello politico, non tanto in Italia, ma soprattutto in Europa...

    Sono andato a rivedere il tuo post: https://surfcasting.forumfree.it/?t=76419186 dove hai concluso che in Spagna la pesca sportiva preleva una quota di specie ittiche pari al 4%. Se ciò corrisponde alla realtà dei fatti ed al momento non abbiamo elementi certi per affermare che non sia così, e atteso che in Italia la percentuale di prelievo della pesca sportiva, a voler essere davvero ottimisti, dovrebbe attestarsi sui valori spagnoli si può ricavare che la restante quota pari a circa il 96% è prelevata dai professionisti. I dati contano è vero ma affinché se ne possa fare un uso corretto è necessario avere dati certi e non stime approssimative. In mancanza di dati il cui valore non può in alcun modo essere messo in dubbio, le stime approssimative sono utili per valutare verso dove si sta andando ed in questo caso è evidente che lo stato delle cose è insostenibile per in nostro mare.
    A scuola mi hanno insegnato che bisogna porsi alcune domande come: "ma sei sicuro?" e "perché?" e credo che il tuo prezioso contributo assieme a quello di coloro che stanno rispondendo può cominciare a dare delle prime risposte agli interrogativi che inevitabilmente una situazione complessa richiede.

    CITAZIONE (sandro rau @ 11/7/2019, 20:46) 
    CITAZIONE (FabrizioSurf @ 11/7/2019, 20:26) 
    Ma se pensi anche tu che i dati che riporti non sono attendibili che li riporti a fare?
    Il problema del depauperamento delle risorse marine è evidente, certo, ma per altri motivi, lo è per la nostra esperienza personale e pluriennale di pescatori, e lo è per ciò che dicono gli studi scientifici.

    Scusami se rompo i maroni, ma vorrei far capire che quando si affronta un argomento così complesso come l'ecosistema marino, bisogna prima di tutto avere dati fondati su cui parlare, e capire quali sono le cause e i meccanismi alla base dei problemi.
    Altrimenti si corre il rischio di spendere energie in azioni che, seppure guidate da buoni propositi, si rivelano inutili, o addirittura deleterie.

    I numeri contano, e contano molto, altrimenti ci si ritrova a lottare contro i mulini a vento...

    E questo vale anche per far valere i nostri interessi a livello politico, non tanto in Italia, ma soprattutto in Europa...

    Fabrizio, ho capito quello su cui Domar vuole porre attenzione, non tanto nei numeri quanto su alcune problematiche.
    Vista la complessità del fenomeno dubito che ci saranno dati altamente attendibili. Molto più probabile le stime.

    Hai colto nel segno

    Edited by Domar - 11/7/2019, 22:03
     
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    Fabrizio

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    CITAZIONE (Domar @ 11/7/2019, 21:31) 
    CITAZIONE (FabrizioSurf @ 11/7/2019, 20:26) 
    CITAZIONE (Domar @ 11/7/2019, 17:51) 
    Nel mio primo post ho scritto: «Dalla lettura dell'articolo (al di là dell'attendibilità dei dati riportati e dell'autorevolezza delle fonti che hanno fornito tali dati) è evidente che il fenomeno dell'Over Fishing non possa essere più ignorato..». Il depauperamento è un dato di fatto evidente, negarlo sarebbe un grave errore.

    Ma se pensi anche tu che i dati che riporti non sono attendibili che li riporti a fare?
    Il problema del depauperamento delle risorse marine è evidente, certo, ma per altri motivi, lo è per la nostra esperienza personale e pluriennale di pescatori, e lo è per ciò che dicono gli studi scientifici.

    Scusami se rompo i maroni, ma vorrei far capire che quando si affronta un argomento così complesso come l'ecosistema marino, bisogna prima di tutto avere dati fondati su cui parlare, e capire quali sono le cause e i meccanismi alla base dei problemi.
    Altrimenti si corre il rischio di spendere energie in azioni che, seppure guidate da buoni propositi, si rivelano inutili, o addirittura deleterie.

    I numeri contano, e contano molto, altrimenti ci si ritrova a lottare contro i mulini a vento...

    E questo vale anche per far valere i nostri interessi a livello politico, non tanto in Italia, ma soprattutto in Europa...

    Sono andato a rivedere il tuo post: https://surfcasting.forumfree.it/?t=76419186 dove hai concluso che in Spagna la pesca sportiva preleva una quota di specie ittiche pari al 4%. Se ciò corrisponde alla realtà dei fatti ed al momento non abbiamo elementi certi per affermare che non sia così, e atteso che in Italia la percentuale di prelievo della pesca sportiva, a voler essere davvero ottimisti, dovrebbe attestarsi sui valori spagnoli una quota pari a circa il 96% è prelevata dai professionisti. I dati contano è vero ma affinché se ne possa fare un uso corretto è necessario avere dati certi e non stime approssimative. In mancanza di dati il cui valore non può in alcun modo essere messo in dubbio, le stime approssimative sono utili per valutare verso dove si sta andando ed in questo caso è evidente che lo stato delle cose è insostenibile per in nostro mare.
    A scuola mi hanno insegnato che bisogna porsi alcune domande come: "ma sei sicuro?" e "perché?" e credo che il tuo prezioso contributo assieme a quello di coloro che stanno rispondendo può cominciare a dare delle prime risposte agli interrogativi che inevitabilmente una situazione complessa richiede.

    I dati certi non esistono, e non esistono valori che non possono essere messi in dubbio.
    Qualsiasi dato scientifico è una stima, l'importante non è avere dati certi (cosa impossibile), ma sapere qual è l'incertezza associata ad ogni dato, e sapere dare quindi il peso giusto ai dati.
    E in questo quel che conta è il metodo, cioè la metodologia con cui i dati sono stati ottenuti, e la conoscenza approfondita dell'argomento, che consente di interpretare con correttezza i dati.
    Entrambe queste cose possono essere fornite solo dagli esperti del settore.

    Quando i dati vengono riportati da articoli scritti non da esperti, o peggio da persone che hanno evidenti conflitti di interessi, si rischia spesso di avere interpretazioni forvianti, volontarie o involontarie, che possono portare ad aumentare i problemi invece di risolverli.

    Il mio commento voleva quindi essere solo un monito, per sottolineare che stiamo affrontando un argomento veramente molto complesso e che dobbiamo stare molto attenti a non incorrere nell'errore di pensare di aver capito il problema e la soluzione.
    Insomma semplicemente un invito a farsi tante domande, proprio come ti hanno insegnato a scuola :)

    Siamo sicuri di sapere bene interpretare la % di overfishing?
    Siamo sicuri che il problema sia dato dalla pesca sotttoriva?
    Ecc.. ecc...
    Forse sì, ma forse no....
    Io non ne sono sicuro.... solo gli esperti del settore potrebbero darci aiuti concreti.
     
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    Gli esperti chi sarebbero? Quelli incaricati dalla comunità europea e pagati profumatamente? Dalle mie parti hanno commissionato in pool di esperti delle varie università italiane per studiare il fenomeno dell'alga rossa ( lavarone). Sono già tre anni che sono al lavoro ma ancora di questo studio non si ha traccia. E il problema persiste
     
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    Fabrizio

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    CITAZIONE (Pralex @ 12/7/2019, 09:13) 
    Gli esperti chi sarebbero? Quelli incaricati dalla comunità europea e pagati profumatamente? Dalle mie parti hanno commissionato in pool di esperti delle varie università italiane per studiare il fenomeno dell'alga rossa ( lavarone). Sono già tre anni che sono al lavoro ma ancora di questo studio non si ha traccia. E il problema persiste

    Gli esperti sono i ricercatori universitari e di enti di ricerca pubblici di tutto il mondo.
    Lavoro di consueto con i fondi della comunità europea per fare ricerca e ti dirò che in Italia di "pagato profumatamente" c'è ben poco, dato che questi fondi vengono di consueto utilizzati principalmente per pagare con contratti precari persone che lavorano 10 ore al giorno e oltre a fare ricerca devono fare altre mille cose (didattica, attività amministrative, ecc ecc), tutto per colmare le mancanze dei finanziamenti statali.

    Per quanto riguarda i risultati della ricerca, in media 3 anni sono il minimo per fare un lavoro scientifico decente, e una volta completata l'attività pratica di ricerca, ci vuole mediamente un altro anno solo per scrivere e pubblicare un articolo (alcune riviste scientifiche ci mettono anche un anno per la sola attività di peer review).
     
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    CITAZIONE (Pralex @ 11/7/2019, 21:25)
    Oggi ho visto un filmato sul tubo di un apneista con 50 anni di esperienza che filmava il fondale marino dopo le abbondanti piogge. Un disastro. I fiumi avevano scaricato un enormità di rifiuti che avevano coperto tutto il fondale.Anche lui asseriva che focalizzare tutto il problema della mancanza di pesci alla grande razzia dei pescatori professionisti era sbagliato. Ci sono in verità molte altre ragioni. Il problema secondo me è che se ci si lascia andare al pensiero " il problema troppo più grande" rischiamo di non fare nulla. Ok fare nel nostro piccolo tutto per salvaguardare la natura, ma se poi , nel periodo di riproduzione dei pesci, ti ritrovi le reti a due metri da riva, scusa ma mi girano..

    Quello che dici e' vero , ed e' una parte importante del problema ma se non si interviene anche sull'applicazione dei controlli in dose massiccia la situazione non migliorera' certo,
    ce ne fossero di questi interventi che allego.
    http://www.ilcentro.it/teramo/giulianova-p...atore-1.2287175
     
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    CITAZIONE (_submarcos_ @ 7/9/2019, 07:58) 
    Quello che dici e' vero , ed e' una parte importante del problema ma se non si interviene anche sull'applicazione dei controlli in dose massiccia la situazione non migliorera' certo,
    ce ne fossero di questi interventi che allego.
    www.ilcentro.it/teramo/giulianova-p...atore-1.2287175

    Ben vengano questi controlli. Purtroppo la cattiva educazione è diffusa su tanti livelli. La mentalità di questo armatore dimostra che la salvaguardia dell'ambiente per taluni soggetti è ancora lontana. Anziché salvaguardare lo stock ittico per il futuro ha preferito il tutto e subito.
     
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