Sfruttamento ittico del Mediterraneo: quali possibili rimedi?

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    Pesca, ong lancia allarme: “Nel Mediterraneo, il 90% delle specie ittiche è sovrasfruttato”

    Pesca, ong lancia allarme: “Nel Mediterraneo, il 90% delle specie ittiche è sovrasfruttato”
    Secondo i dati della Commissione Ue, anche il Mare del Nord fa i conti con le catture eccessive. Oceana: “Con una attività sostenibile si potrebbero aumentare gli stock e garantire 92mila posti di lavoro in più”

    Pesca, ong lancia allarme: “Nel Mediterraneo, il 90% delle specie ittiche è sovrasfruttato”

    Il peggiore dei mari europei è il Mediteranneo (SIC). Ma anche il Mare del Nord e il Baltico versano in cattive acque. E’ quanto emerge dall’ultimo rapporto della Commissione Ue sullo stato delle risorse ittiche e i progressi finora compiuti nella realizzazione di una pesca sostenibile, l'obiettivo principale della politica comune della pesca.

    I dati del rapporto mostrano che i livelli di pesca eccessiva rimangono ancora elevati nell'Atlantico nord-orientale, compresi i mari adiacenti, vale a dire il Baltico o il Mare del Nord, dove il 41% degli stock è stato eccessivamente raccolto. Secondo il rapporto, il Mar Mediterraneo si trova attualmente nel peggiore stato di tutti i mari europei, con circa il 90% degli stock ittici sovrasfruttati e alcuni ad alto rischio di completo collasso. Il nasello europeo, la triglia, il melù e la rana pescatrice sono tutti pescati a livelli circa 10 volte più alti di quelli che sono considerati sostenibili, secondo il rapporto.

    “La pesca eccessiva danneggia l'ambiente e l'economia in generale – denuncia Lasse Gustavsson, direttore esecutivo di Oceana, ong che si batte per la pesca sostenibile - Gestire male le risorse naturali e rinnovabili rovina il nostro patrimonio naturale marino e ci costa posti di lavoro, cibo e denaro. Gli stock ittici sani e ben gestiti hanno il potenziale di produrre ogni anno nei mari europei oltre il 57% in più di pesce, ovvero 2 milioni di tonnellate in più, e creare 92mila nuovi posti di lavoro”.

    Nonostante l'obbligo giuridicamente vincolante di eliminare gradualmente la pesca eccessiva entro il 2020, i progressi finora compiuti dall'Ue non sono sufficienti per rispettare tale scadenza, come confermato più volte dal comitato scientifico, tecnico ed economico per la pesca (CSTEP), un comitato consultivo dell'Ue. “L'interruzione della pesca eccessiva non solo faciliterà lo sfruttamento sostenibile delle risorse ittiche, ma contribuirà anche al raggiungimento di un buono stato ambientale nei mari europei”, dice Oceana, che aggiunge: “E’ compito dell'Unione europea recuperare urgentemente il Mar Mediterraneo, che è sovrasfruttato, grazie a piani di gestione a lungo termine solidi e ambiziosi, che rappresentano il modo più efficace per affrontare il problema della pesca eccessiva” .
    (....OMISSIS)

    L'articolo completo è visibile in: https://europa.today.it/ambiente/mediterra...siva-stock.html

    Dalla lettura dell'articolo (al di là dell'attendibilità dei dati riportati e dell'autorevolezza delle fonti che hanno fornito tali dati) è evidente che il fenomeno dell'Over Fishing non possa essere più ignorato qualora si voglia impedire che nel mar Mediterraneo si estinguano molte delle specie ittiche che oggi rappresentano le pur rarissime prede che andiamo a pescare. Mi domando: cosa è lecito chiedere a chi ci rappresenta affinché la nostra disciplina non si trasformi in un asettico lanciare esche e piombi in un mare deserto perché privo di specie ittiche? Cosa possiamo fare noi "pescatori dilettanti", pur senza dover essere costretti a rinunciare a praticare il nostro hobby, per contribuire a migliorare lo "stato delle cose"? Cosa dobbiamo attenderci dalle Autorità preposte al controllo del mare? Come possiamo contribuire a segnalare tempestivamente gli eventuali abusi da parte dei pescatori di frodo?

    Edited by Ale7x8 - 12/7/2019, 17:27
     
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    Preoccupante la cosa credo sarà sempre peggio ci stiamo rovinando con le nostre mani...😭😭😭😭😱
     
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    Buonasera a tutti.
    I dati parlano chiaro, siamo al limite di rottura..Il sig. Lasse Gustavsson ha caldamente invitato a creare stock produttivi per le varie specie ittiche, cosa che ha fatto anche il rappresentante FIOPS l'anno scorso quando si è recato a Bruxelles, per arginare il depauperamento dei mari. Il problema che i fondi europei non sono stati ancora stanziati perchè mancano ancora "degli studi" ( naturalmente elaborati da scienziati e universitari che emetteranno parcelle ...) sugli impatti, costi/benefici e altre menate simili. Inoltre mancherebbero i dati sul numero dei pescatori sportivi e sul loro impatto a livello di pescato ( mi ricordo che era stato fatto un post sul forum poco tempo fà..). Bene creare stock riproduttivi, bene creare parchi tipo la Meloria o 5 Terre, ma se non si istituisce un fermo pesca di un bel periodo, non riusciranno mai a ricreare lo stock ittico che c'era solo una decina di anni fà. Anche il contadino sà che se continua a far lavorare il suo campo senza dargli il tempo di "riposare", alla fine diventa improduttivo. Quindi bloccare i pescherecci in porto ( perchè è impossibile andarli a controllare in mare), eliminare la "piccola-pesca" che ha distrutto le coste Italiane e costruire stock ittici produttivi e solo il primo passo da fare. Dopo si possono anche migliorare le leggi e i regolamenti ma adesso bisogna agire d'urgenza o non ci sarà più tempo per rimediare
     
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    Vedrete che la solutio maxima sarà vietare la pesca dilettantistica "male supremo" e unico vero responsabile della progressiva scomparsa di specie ittiche pregiate di proprietà dei pescatori professionali povere vittime di noi cattivoni
     
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    CITAZIONE (Pralex @ 10/7/2019, 17:29) 
    Buonasera a tutti.
    I dati parlano chiaro, siamo al limite di rottura..Il sig. Lasse Gustavsson ha caldamente invitato a creare stock produttivi per le varie specie ittiche, cosa che ha fatto anche il rappresentante FIOPS l'anno scorso quando si è recato a Bruxelles, per arginare il depauperamento dei mari. Il problema che i fondi europei non sono stati ancora stanziati perchè mancano ancora "degli studi" ( naturalmente elaborati da scienziati e universitari che emetteranno parcelle ...) sugli impatti, costi/benefici e altre menate simili. Inoltre mancherebbero i dati sul numero dei pescatori sportivi e sul loro impatto a livello di pescato ( mi ricordo che era stato fatto un post sul forum poco tempo fà..). Bene creare stock riproduttivi, bene creare parchi tipo la Meloria o 5 Terre, ma se non si istituisce un fermo pesca di un bel periodo, non riusciranno mai a ricreare lo stock ittico che c'era solo una decina di anni fà. Anche il contadino sà che se continua a far lavorare il suo campo senza dargli il tempo di "riposare", alla fine diventa improduttivo. Quindi bloccare i pescherecci in porto ( perchè è impossibile andarli a controllare in mare), eliminare la "piccola-pesca" che ha distrutto le coste Italiane e costruire stock ittici produttivi e solo il primo passo da fare. Dopo si possono anche migliorare le leggi e i regolamenti ma adesso bisogna agire d'urgenza o non ci sarà più tempo per rimediare

    Gli stock ittici delle coste italiane sono stati depauperati irrimediabilmente dalla piccola pesca spesso praticata non solo da pseudo professionisti ma anche da pescatori con licenza di pesca. Impedire la pesca con attrezzatura professionale entro il miglio dalla costa con un provvedimento legislativo sarebbe un primo importante passo. Il successivo, non meno importante, dovrebbe essere effettuato mediante un controllo puntuale di tutto il tratto di costa al fine di scongiurare fenomeni di pesca di frodo. Se a questi primi provvedimenti si aggiungessero delle Leggi che permettano di comminare multe salatissime e consentano di effettuare il sequestro non solo di tutta l'attrezzatura ma anche delle imbarcazioni si potrebbe pensare di aver quantomeno invertito la tendenza del depauperamento.

    CITAZIONE (Pralex @ 10/7/2019, 17:29) 
    Buonasera a tutti.
    I dati parlano chiaro, siamo al limite di rottura..Il sig. Lasse Gustavsson ha caldamente invitato a creare stock produttivi per le varie specie ittiche, cosa che ha fatto anche il rappresentante FIOPS l'anno scorso quando si è recato a Bruxelles, per arginare il depauperamento dei mari. Il problema che i fondi europei non sono stati ancora stanziati perchè mancano ancora "degli studi" ( naturalmente elaborati da scienziati e universitari che emetteranno parcelle ...) sugli impatti, costi/benefici e altre menate simili. Inoltre mancherebbero i dati sul numero dei pescatori sportivi e sul loro impatto a livello di pescato ( mi ricordo che era stato fatto un post sul forum poco tempo fà..). Bene creare stock riproduttivi, bene creare parchi tipo la Meloria o 5 Terre, ma se non si istituisce un fermo pesca di un bel periodo, non riusciranno mai a ricreare lo stock ittico che c'era solo una decina di anni fà. Anche il contadino sà che se continua a far lavorare il suo campo senza dargli il tempo di "riposare", alla fine diventa improduttivo. Quindi bloccare i pescherecci in porto ( perchè è impossibile andarli a controllare in mare), eliminare la "piccola-pesca" che ha distrutto le coste Italiane e costruire stock ittici produttivi e solo il primo passo da fare. Dopo si possono anche migliorare le leggi e i regolamenti ma adesso bisogna agire d'urgenza o non ci sarà più tempo per rimediare

    L'istituzione di un fermo pesca anche per tratti di mare ( magari alternando fasce in cui vige a tratti in cui è consentita soltanto la pesca dilettantistica) è, anch'esso, un rimedio utile.
     
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    Io dico solo che su questi argomenti bisognerebbe sentire innanzitutto il parere degli scienziati che studiano queste cose, non certo un ambientalista...
    E' un po' come sentire il parere di un petroliere sull'utilità di usare la benzina...
     
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    CITAZIONE (Domar @ 10/7/2019, 11:15) 
    Dalla lettura dell'articolo (al di là dell'attendibilità dei dati riportati e dell'autorevolezza delle fonti che hanno fornito tali dati) è evidente che il fenomeno dell'Over Fishing non possa essere più ignorato qualora si voglia impedire che nel mar Mediterraneo si estinguano molte delle specie ittiche che oggi rappresentano le pur rarissime prede che andiamo a pescare. Mi domando: cosa è lecito chiedere a chi ci rappresenta affinché la nostra disciplina non si trasformi in un asettico lanciare esche e piombi in un mare deserto perché privo di specie ittiche? Cosa possiamo fare noi "pescatori dilettanti", pur senza dover essere costretti a rinunciare a praticare il nostro hobby, per contribuire a migliorare lo "stato delle cose"? Cosa dobbiamo attenderci dalle Autorità preposte al controllo del mare? Come possiamo contribuire a segnalare tempestivamente gli eventuali abusi da parte dei pescatori di frodo?

    E' innegabile ed è sotto gli occhi di tutti che tutto il mare nostrum è in sofferenza da anni, e questo a prescindere dall'attendibilità delle percentuali. Che poi queste siano 90%, 80% oppure 70% poco importa perché la situazione è seriamente drammatica, noi tocchiamo con mano i risultati di anni di pesca indiscriminata, condotta senza alcun riguardo verso gli stock ittici e verso il prelievo mirato ad una certa quantità: per anni tutti hanno preso di tutto senza preoccuparsi delle conseguenze. I risultati oggi parlano chiaro, nella mia zona, il nord Sardegna, un tempo queste spiagge erano la meta ambita di surfcaster di tutta Italia, oggi questi stessi luoghi si sono ridotti ad autostrade nel deserto, i fondali privi di quelle forme di vita che un tempo erano la culla degli organismi a base della catena alimentare, la posidonia che caratterizzava questi fondali letteralmente arata per lasciare spazio al nulla. Tutto questo senza una benché minima programmazione a livello nazionale e regionale. Il fermo biologico attuato annualmente in Sardegna si è dimostrato insufficiente rispetto al prelievo.
    E se quanto sopra ha riguardato la pesca professionale, la pesca sportiva (mi riferisco ai pseudo pescatori sportivi che di sportivo non hanno proprio nulla) e il bracconaggio hanno anche loro la propria fetta di responsabilità.
    Rimediare a questi danni non sarà per niente facile, ma è anche vero che se non ci si muove subito sarà pure peggio. Rispondere alle tue domande non è semplice, mi viene da pensare che allo stato attuale, data la gravità del fenomeno ci vuole la collaborazione di tutti, noi compresi. Nel nostro piccolo anche noi possiamo fare tanto, mi viene da pensare per esempio alle stragi di pesci sottomisura, ma anche al fenomeno dell'inquinamento (soprattutto le micro plastiche) giusto per citarne alcune, e quindi diffondere la cultura dell'etica sportiva e ambientale parlandone con amici e conoscenti magari utilizzando strumenti per raggiungere un numero elevato di utenti, come i social ad esempio ma anche il nostro forum, che ha ampia visibilità a livello nazionale.
    Occorrerebbe portare queste problematiche all'attenzione dei nostri parlamentari, e per farlo servirebbe una rappresentanza seria e autorevole (impensabile presentarci a migliaia). Qualcosa vedo che si sta smuovendo, seguo con interesse l'operato della FIOPS e almeno per quanto mi riguarda, le tematiche che stanno portando avanti sull'ambiente, il bracconaggio, il ripopolamento, tanto per citarne qualcuna, mi trovano d'accordo.
    Dal nostro Governo servirebbe una risposta seria, concreta e immediata, cosa che fino ad ora non c'è stata.
     
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    CITAZIONE (sandro rau @ 11/7/2019, 09:31) 
    CITAZIONE (Domar @ 10/7/2019, 11:15) 
    Dalla lettura dell'articolo (al di là dell'attendibilità dei dati riportati e dell'autorevolezza delle fonti che hanno fornito tali dati) è evidente che il fenomeno dell'Over Fishing non possa essere più ignorato qualora si voglia impedire che nel mar Mediterraneo si estinguano molte delle specie ittiche che oggi rappresentano le pur rarissime prede che andiamo a pescare. Mi domando: cosa è lecito chiedere a chi ci rappresenta affinché la nostra disciplina non si trasformi in un asettico lanciare esche e piombi in un mare deserto perché privo di specie ittiche? Cosa possiamo fare noi "pescatori dilettanti", pur senza dover essere costretti a rinunciare a praticare il nostro hobby, per contribuire a migliorare lo "stato delle cose"? Cosa dobbiamo attenderci dalle Autorità preposte al controllo del mare? Come possiamo contribuire a segnalare tempestivamente gli eventuali abusi da parte dei pescatori di frodo?

    E' innegabile ed è sotto gli occhi di tutti che tutto il mare nostrum è in sofferenza da anni, e questo a prescindere dall'attendibilità delle percentuali. Che poi queste siano 90%, 80% oppure 70% poco importa perché la situazione è seriamente drammatica, noi tocchiamo con mano i risultati di anni di pesca indiscriminata, condotta senza alcun riguardo verso gli stock ittici e verso il prelievo mirato ad una certa quantità: per anni tutti hanno preso di tutto senza preoccuparsi delle conseguenze. I risultati oggi parlano chiaro, nella mia zona, il nord Sardegna, un tempo queste spiagge erano la meta ambita di surfcaster di tutta Italia, oggi questi stessi luoghi si sono ridotti ad autostrade nel deserto, i fondali privi di quelle forme di vita che un tempo erano la culla degli organismi a base della catena alimentare, la posidonia che caratterizzava questi fondali letteralmente arata per lasciare spazio al nulla. Tutto questo senza una benché minima programmazione a livello nazionale e regionale. Il fermo biologico attuato annualmente in Sardegna si è dimostrato insufficiente rispetto al prelievo.
    E se quanto sopra ha riguardato la pesca professionale, la pesca sportiva (mi riferisco ai pseudo pescatori sportivi che di sportivo non hanno proprio nulla) e il bracconaggio hanno anche loro la propria fetta di responsabilità.
    Rimediare a questi danni non sarà per niente facile, ma è anche vero che se non ci si muove subito sarà pure peggio. Rispondere alle tue domande non è semplice, mi viene da pensare che allo stato attuale, data la gravità del fenomeno ci vuole la collaborazione di tutti, noi compresi. Nel nostro piccolo anche noi possiamo fare tanto, mi viene da pensare per esempio alle stragi di pesci sottomisura, ma anche al fenomeno dell'inquinamento (soprattutto le micro plastiche) giusto per citarne alcune, e quindi diffondere la cultura dell'etica sportiva e ambientale parlandone con amici e conoscenti magari utilizzando strumenti per raggiungere un numero elevato di utenti, come i social ad esempio ma anche il nostro forum, che ha ampia visibilità a livello nazionale.
    Occorrerebbe portare queste problematiche all'attenzione dei nostri parlamentari, e per farlo servirebbe una rappresentanza seria e autorevole (impensabile presentarci a migliaia). Qualcosa vedo che si sta smuovendo, seguo con interesse l'operato della FIOPS e almeno per quanto mi riguarda, le tematiche che stanno portando avanti sull'ambiente, il bracconaggio, il ripopolamento, tanto per citarne qualcuna, mi trovano d'accordo.
    Dal nostro Governo servirebbe una risposta seria, concreta e immediata, cosa che fino ad ora non c'è stata.

    La diffusione tramite social o tramite forum era una mia richiesta fatta un anno fà, ma tutto è caduto in polemiche sulla tipologia o natura del forum ( ci si occupa di surfcasting e dintorni...). ora vedo iniziative sporadiche anche di youtuber e di varie associazioni pesca-sportive.. Se vogliamo, possiamo. Potremo, tramite gli iscritti al forum, raccogliere varie testimonianze, argomentazioni e prove concrete, eventuali raccolta firme, da portare ai vari rappresentanti governativi. Potremo anche coinvolgere i vari youtuber che hanno già raccolto adesioni tramite i loro canali. Focalizziamoci su uno, due o al massimo tre argomenti per non cadere nel generico, esempio richiesta di eliminazione della piccola pesca o divieto di gettare reti entro i 300 metri da riva, oppure creazione delle barriere anti-strascico e per il ripopolamento ( vedi filmato FIOPS) oppure la creazione di stock ittici di ripopolamento. Ripeto: se vogliamo.. possiamo. Ai vari amministratori del forum la palla...
     
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    Io son d'accordo con pralex
     
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    Queste tematiche mi stanno particolarmente a cuore, chi mi segue da tempo avrà notato il richiamo alla sensibilità di questi temi nei miei articoli curati per i novizi.
    Le proposte meritevoli degli utenti saranno vagliate da questo Staff, comprese le tue Pralex, per cui invitiamo tutti a manifestare le proprie idee su questi temi, attraverso 3D dedicati o riesumazione di altri esistenti. Saranno prese in seria considerazione.
     
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    servirebbero tanti come questo:


    e non come questo:
     
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    CITAZIONE (FabrizioSurf @ 10/7/2019, 21:49) 
    Io dico solo che su questi argomenti bisognerebbe sentire innanzitutto il parere degli scienziati che studiano queste cose, non certo un ambientalista...
    E' un po' come sentire il parere di un petroliere sull'utilità di usare la benzina...

    Nel mio primo post ho scritto: «Dalla lettura dell'articolo (al di là dell'attendibilità dei dati riportati e dell'autorevolezza delle fonti che hanno fornito tali dati) è evidente che il fenomeno dell'Over Fishing non possa essere più ignorato..». Il depauperamento è un dato di fatto evidente, negarlo sarebbe un grave errore.

    CITAZIONE (_submarcos_ @ 11/7/2019, 16:59) 
    servirebbero tanti come questo:
    www.youtube.com/watch?v=oKJSSKL7Ajo

    Il pescatore in apnea è un esempio da imitare.

    CITAZIONE (sandro rau @ 11/7/2019, 09:31) 
    CITAZIONE (Domar @ 10/7/2019, 11:15) 
    Dalla lettura dell'articolo (al di là dell'attendibilità dei dati riportati e dell'autorevolezza delle fonti che hanno fornito tali dati) è evidente che il fenomeno dell'Over Fishing non possa essere più ignorato qualora si voglia impedire che nel mar Mediterraneo si estinguano molte delle specie ittiche che oggi rappresentano le pur rarissime prede che andiamo a pescare. Mi domando: cosa è lecito chiedere a chi ci rappresenta affinché la nostra disciplina non si trasformi in un asettico lanciare esche e piombi in un mare deserto perché privo di specie ittiche? Cosa possiamo fare noi "pescatori dilettanti", pur senza dover essere costretti a rinunciare a praticare il nostro hobby, per contribuire a migliorare lo "stato delle cose"? Cosa dobbiamo attenderci dalle Autorità preposte al controllo del mare? Come possiamo contribuire a segnalare tempestivamente gli eventuali abusi da parte dei pescatori di frodo?

    E' innegabile ed è sotto gli occhi di tutti che tutto il mare nostrum è in sofferenza da anni, e questo a prescindere dall'attendibilità delle percentuali. Che poi queste siano 90%, 80% oppure 70% poco importa perché la situazione è seriamente drammatica, noi tocchiamo con mano i risultati di anni di pesca indiscriminata, condotta senza alcun riguardo verso gli stock ittici e verso il prelievo mirato ad una certa quantità: per anni tutti hanno preso di tutto senza preoccuparsi delle conseguenze. I risultati oggi parlano chiaro, nella mia zona, il nord Sardegna, un tempo queste spiagge erano la meta ambita di surfcaster di tutta Italia, oggi questi stessi luoghi si sono ridotti ad autostrade nel deserto, i fondali privi di quelle forme di vita che un tempo erano la culla degli organismi a base della catena alimentare, la posidonia che caratterizzava questi fondali letteralmente arata per lasciare spazio al nulla. Tutto questo senza una benché minima programmazione a livello nazionale e regionale. Il fermo biologico attuato annualmente in Sardegna si è dimostrato insufficiente rispetto al prelievo.
    E se quanto sopra ha riguardato la pesca professionale, la pesca sportiva (mi riferisco ai pseudo pescatori sportivi che di sportivo non hanno proprio nulla) e il bracconaggio hanno anche loro la propria fetta di responsabilità.
    Rimediare a questi danni non sarà per niente facile, ma è anche vero che se non ci si muove subito sarà pure peggio. Rispondere alle tue domande non è semplice, mi viene da pensare che allo stato attuale, data la gravità del fenomeno ci vuole la collaborazione di tutti, noi compresi. Nel nostro piccolo anche noi possiamo fare tanto, mi viene da pensare per esempio alle stragi di pesci sottomisura, ma anche al fenomeno dell'inquinamento (soprattutto le micro plastiche) giusto per citarne alcune, e quindi diffondere la cultura dell'etica sportiva e ambientale parlandone con amici e conoscenti magari utilizzando strumenti per raggiungere un numero elevato di utenti, come i social ad esempio ma anche il nostro forum, che ha ampia visibilità a livello nazionale.
    Occorrerebbe portare queste problematiche all'attenzione dei nostri parlamentari, e per farlo servirebbe una rappresentanza seria e autorevole (impensabile presentarci a migliaia). Qualcosa vedo che si sta smuovendo, seguo con interesse l'operato della FIOPS e almeno per quanto mi riguarda, le tematiche che stanno portando avanti sull'ambiente, il bracconaggio, il ripopolamento, tanto per citarne qualcuna, mi trovano d'accordo.
    Dal nostro Governo servirebbe una risposta seria, concreta e immediata, cosa che fino ad ora non c'è stata.

    Anch'io seguo con interesse l'operato della Fiops ma credo che ancora non si stia facendo abbastanza.
    Quanto alla risposta del Governo mi auguro che "la cura non sia peggio del male da curare", nel senso che si vada a colpire le cause e gli artefici del depauperamento.

    Edited by Domar - 11/7/2019, 18:17
     
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    CITAZIONE (Domar @ 11/7/2019, 17:51) 
    CITAZIONE (FabrizioSurf @ 10/7/2019, 21:49) 
    Io dico solo che su questi argomenti bisognerebbe sentire innanzitutto il parere degli scienziati che studiano queste cose, non certo un ambientalista...
    E' un po' come sentire il parere di un petroliere sull'utilità di usare la benzina...

    Nel mio primo post ho scritto: «Dalla lettura dell'articolo (al di là dell'attendibilità dei dati riportati e dell'autorevolezza delle fonti che hanno fornito tali dati) è evidente che il fenomeno dell'Over Fishing non possa essere più ignorato..». Il depauperamento è un dato di fatto evidente, negarlo sarebbe un grave errore.

    Ma se pensi anche tu che i dati che riporti non sono attendibili che li riporti a fare?
    Il problema del depauperamento delle risorse marine è evidente, certo, ma per altri motivi, lo è per la nostra esperienza personale e pluriennale di pescatori, e lo è per ciò che dicono gli studi scientifici.

    Scusami se rompo i maroni, ma vorrei far capire che quando si affronta un argomento così complesso come l'ecosistema marino, bisogna prima di tutto avere dati fondati su cui parlare, e capire quali sono le cause e i meccanismi alla base dei problemi.
    Altrimenti si corre il rischio di spendere energie in azioni che, seppure guidate da buoni propositi, si rivelano inutili, o addirittura deleterie.

    I numeri contano, e contano molto, altrimenti ci si ritrova a lottare contro i mulini a vento...

    E questo vale anche per far valere i nostri interessi a livello politico, non tanto in Italia, ma soprattutto in Europa...
     
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    CITAZIONE (FabrizioSurf @ 11/7/2019, 20:26) 
    CITAZIONE (Domar @ 11/7/2019, 17:51) 
    Nel mio primo post ho scritto: «Dalla lettura dell'articolo (al di là dell'attendibilità dei dati riportati e dell'autorevolezza delle fonti che hanno fornito tali dati) è evidente che il fenomeno dell'Over Fishing non possa essere più ignorato..». Il depauperamento è un dato di fatto evidente, negarlo sarebbe un grave errore.

    Ma se pensi anche tu che i dati che riporti non sono attendibili che li riporti a fare?
    Il problema del depauperamento delle risorse marine è evidente, certo, ma per altri motivi, lo è per la nostra esperienza personale e pluriennale di pescatori, e lo è per ciò che dicono gli studi scientifici.

    Scusami se rompo i maroni, ma vorrei far capire che quando si affronta un argomento così complesso come l'ecosistema marino, bisogna prima di tutto avere dati fondati su cui parlare, e capire quali sono le cause e i meccanismi alla base dei problemi.
    Altrimenti si corre il rischio di spendere energie in azioni che, seppure guidate da buoni propositi, si rivelano inutili, o addirittura deleterie.

    I numeri contano, e contano molto, altrimenti ci si ritrova a lottare contro i mulini a vento...

    E questo vale anche per far valere i nostri interessi a livello politico, non tanto in Italia, ma soprattutto in Europa...

    Fabrizio, ho capito quello su cui Domar vuole porre attenzione, non tanto nei numeri quanto su alcune problematiche.
    Vista la complessità del fenomeno dubito che ci saranno dati altamente attendibili. Molto più probabile le stime.
     
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    paffarolo

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    Oggi ho visto un filmato sul tubo di un apneista con 50 anni di esperienza che filmava il fondale marino dopo le abbondanti piogge. Un disastro. I fiumi avevano scaricato un enormità di rifiuti che avevano coperto tutto il fondale.Anche lui asseriva che focalizzare tutto il problema della mancanza di pesci alla grande razzia dei pescatori professionisti era sbagliato. Ci sono in verità molte altre ragioni. Il problema secondo me è che se ci si lascia andare al pensiero " il problema troppo più grande" rischiamo di non fare nulla. Ok fare nel nostro piccolo tutto per salvaguardare la natura, ma se poi , nel periodo di riproduzione dei pesci, ti ritrovi le reti a due metri da riva, scusa ma mi girano..
     
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20 replies since 10/7/2019, 10:15   480 views
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