Impatto della pesca sportiva

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    Fabrizio

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    Dato che ultimamente sta aumentando sempre di più l’attenzione verso l’impatto dei pescatori sportivi sui pesci nei nostri mari, ho pensato di approfondire un po’ questo argomento.

    Di lavoro faccio il ricercatore, ma la ricerca scientifica per me è più una passione e un modo di vivere piuttosto che un “lavoro”. E per tal motivo tendo ad applicare lo stesso approccio in tutto ciò che faccio e che mi interessa, pesca compresa quindi (ma forse questo lo avevate già notato :rolleyes: ).

    Mi è quindi venuta la curiosità di cercare di leggere quel che dicono gli studi scientifici sull’argomento. Per iniziare ad avere dei primi dati oggettivi sui quali ragionare, invece che i soliti punti di vista personali o di parte.

    Non ho dedicato tantissimo tempo, perché non ne ho molto a disposizione, però ho fatto una piccola ricerca di letteratura, e vorrei condividere nel forum i risultati.
    Ho letto due articoli molto recenti, uno pubblicato del 2019 e uno del 2018, entrambi fatti con lo scopo di quantificare l’impatto dei pescatori sportivi.

    Prima di descrivere cosa dicono gli articoli, faccio una premessa generale che vale per entrambi.
    Entrambi gli studi hanno diversi limiti nella raccolta dei dati, come potete immaginare non è semplice, devono per forza fare affidamento a interviste e a campioni di dubbia rappresentatività, e per quanto venga fatto il possibile per fare in modo che tali campioni siano rappresentativi, ovviamente non ne hanno certezza.
    I ricercatori discutono e descrivono negli articoli tutti i vari fattori di incertezza che potrebbero aver generato errori nella loro raccolta dati.

    Il primo articolo, pubblicato nel 2018 è il seguente:
    “Recreational sea fishing in Europe in a global context—Participation rates, fishing effort, expenditure, and implications for monitoring and assessment”
    https://doi.org/10.1111/faf.12251


    L’articolo cerca di quantificare diverse cose del mondo della pesca sportiva in mare, compreso quanto incide in Europa il pescato dei pescatori sportivi rispetto al pescato dei pescatori professionali.

    Per quanto riguarda il numero di pescatori sportivi, in Italia vengono stimati 800000 pescatori, cioè l’1.3 % della popolazione italiana. In Europa si stimano 8,7 milioni di pescatori, di cui solo il 32 % pescano nel mediterraneo (2,8 milioni).
    Per l’Italia si stima un’azione di pesca in media di 6 giorni di pesca l’anno, inferiore alla media europea che è di 9 giorni di pesca l’anno. I più attivi d’Europa sono gli estoni, i lituani, i lettoni e i portoghesi, con una media di 37 giornate di pesca annuali. Nel solo mediterraneo invece i più attivi risultano gli spagnoli, con una media di 30 giorni l’anno.
    E’ stata stimata anche la spesa media della nostra attività. In Italia spendiamo in media 324 euro/anno a persona, per una spesa globale di 259 milioni di euro l’anno. Anche qui siamo sotto la media europea che è di 680 euro/anno a persona. I più spendaccioni in assoluto sono gli inglesi con più di 1,700 euro/anno a persona (le daiwa costano oh!).

    Per quanto riguarda la quantificazione del pescato questo studio riesce a fare una stima solo relativa a due specie di pesce, che sono il merluzzo atlantico (Gadus morhua) e la spigola europea (Dicentrarchus labrax), valutando l’impatto solo di alcuni paesi. Per la spigola sono stati valutati solo Belgio, Olanda, Francia e Inghilterra. Quello che calcolano è che sommando questi 4 paesi vengono rimossi circa 1500 tonnellate di spigole contro un totale di 3900 tonnellate rimosse dall’attività dei professionisti nel 2012, e un impatto quindi molto elevato, che corrisponde in media al 27 %. Andando a vedere i singoli paesi, in Belgio trovano che la pesca sportiva è responsabile addirittura del 53 % delle spigole pescate. Lo stesso valore medio viene trovato anche per il merluzzo atlantico.

    In sostanza i ricercatori concludono che dato che i pochi dati a disposizione sembrano indicare che la pesca sportiva può avere un impatto molto rilevante sul prelievo di alcune specie di pesce, dovrebbero essere messe in atto azioni di monitoraggio sistematico dell’impatto dei pescatori sportivi sugli stock di pesce in mare.

    Passiamo ora al secondo articolo del 2019:
    “Recreational fishing in Spain: First national estimates of fisher population size, fishing activity and fisher social profile”
    https://doi.org/10.1016/j.fishres.2018.10.026

    Questo articolo non è consultabile gratuitamente, quindi se qualcuno vuole leggere il testo completo può chiedermelo e gli mando il pdf.

    In questo secondo articolo, viene valutato invece solo l’impatto della pesca sportiva in Spagna.
    In base al numero di licenze di pesca stimano che in Spagna ci sono 862000 pescatori (1.98 % della popolazione spagnola). E qui vi faccio notare che l’articolo di prima, per gli stessi pescatori, ne stimava invece circa 1/3 (i dati sono molto variabili quindi, prendete per buono l’ordine di grandezza).
    La pesca più popolare in Spagna è la pesca da riva (dal 58 all’84% del totale), mentre la pesca dalla barca varia tra l’11% e il 38%, e la pesca subacquea rappresenta solo l’1-5%.
    Per quanto riguarda la stima del pesce pescato in Spagna, questo si attesta a una media di 1,17 kg/giorno per i pescatori da riva, 2 kg/giorno per i pescatori subacquei e ben 2,9 kg/giorno per i pescatori con la barca. Per quanto riguarda i giorni di pesca annuali, anche qui vediamo che c’è una differenza rispetto all’articolo di prima, in media per tutti e tre i tipi di pesca vengono dichiarati circa 50-60 giorni di pesca l’anno.
    I dati vengono infine utilizzati per stimare i pesci pescati in totale dai pescatori spagnoli (includendo stime sui pescatori inattivi, ecc..). La stima porta ad un numero di 40015 tonnellate/anno di pesce. Di questo pesce va inoltre considerato che una quota molto rilevante (il 38.5 %) viene pescato nella sola Andalusia (pescano forte gli andalusi!).
    Gli autori fanno anche un confronto con una precedente stima fatta in Francia, dove invece era stato valutato un complessivo annuale di circa la metà: 24000 tonnellate.
    Gli autori consigliano l’uso della licenza di pesca come strumento per controllare meglio i pescatori e ottenere stime più mirate dell’impatto della pesca ricreativa.

    Io non so di preciso a quanto può ammontare il pescato della pesca professionale in Spagna e in Francia, se qualcuno ha una stima a riguardo si potrebbe subito vedere sul complessivo a quanto ammonta l’impatto della pesca.
    Certo è che l’impatto andrebbe fatto specie per specie, e questo è molto più difficile.

    Come detto prima, il tempo a disposizione non era molto, se mi è sfuggito qualcosa di rilevante o ho sbagliato a riportare qualche dato ditemelo che provvedo a correggere/integrare.

    Edited by Ale7x8 - 12/7/2019, 17:36
     
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    CITAZIONE (FabrizioSurf @ 16/2/2019, 21:10) 
    Dato che ultimamente sta aumentando sempre di più l’attenzione verso l’impatto dei pescatori sportivi sui pesci nei nostri mari, ho pensato di approfondire un po’ questo argomento.

    Di lavoro faccio il ricercatore, ma la ricerca scientifica per me è più una passione e un modo di vivere piuttosto che un “lavoro”. E per tal motivo tendo ad applicare lo stesso approccio in tutto ciò che faccio e che mi interessa, pesca compresa quindi (ma forse questo lo avevate già notato :rolleyes: ).

    Mi è quindi venuta la curiosità di cercare di leggere quel che dicono gli studi scientifici sull’argomento. Per iniziare ad avere dei primi dati oggettivi sui quali ragionare, invece che i soliti punti di vista personali o di parte.

    Non ho dedicato tantissimo tempo, perché non ne ho molto a disposizione, però ho fatto una piccola ricerca di letteratura, e vorrei condividere nel forum i risultati.
    Ho letto due articoli molto recenti, uno pubblicato del 2019 e uno del 2018, entrambi fatti con lo scopo di quantificare l’impatto dei pescatori sportivi.

    Prima di descrivere cosa dicono gli articoli, faccio una premessa generale che vale per entrambi.
    Entrambi gli studi hanno diversi limiti nella raccolta dei dati, come potete immaginare non è semplice, devono per forza fare affidamento a interviste e a campioni di dubbia rappresentatività, e per quanto venga fatto il possibile per fare in modo che tali campioni siano rappresentativi, ovviamente non ne hanno certezza.
    I ricercatori discutono e descrivono negli articoli tutti i vari fattori di incertezza che potrebbero aver generato errori nella loro raccolta dati.

    Il primo articolo, pubblicato nel 2018 è il seguente:
    “Recreational sea fishing in Europe in a global context—Participation rates, fishing effort, expenditure, and implications for monitoring and assessment”
    https://doi.org/10.1111/faf.12251


    L’articolo cerca di quantificare diverse cose del mondo della pesca sportiva in mare, compreso quanto incide in Europa il pescato dei pescatori sportivi rispetto al pescato dei pescatori professionali.

    Per quanto riguarda il numero di pescatori sportivi, in Italia vengono stimati 800000 pescatori, cioè l’1.3 % della popolazione italiana. In Europa si stimano 8,7 milioni di pescatori, di cui solo il 32 % pescano nel mediterraneo (2,8 milioni).
    Per l’Italia si stima un’azione di pesca in media di 6 giorni di pesca l’anno, inferiore alla media europea che è di 9 giorni di pesca l’anno. I più attivi d’Europa sono gli estoni, i lituani, i lettoni e i portoghesi, con una media di 37 giornate di pesca annuali. Nel solo mediterraneo invece i più attivi risultano gli spagnoli, con una media di 30 giorni l’anno.
    E’ stata stimata anche la spesa media della nostra attività. In Italia spendiamo in media 324 euro/anno a persona, per una spesa globale di 259 milioni di euro l’anno. Anche qui siamo sotto la media europea che è di 680 euro/anno a persona. I più spendaccioni in assoluto sono gli inglesi con più di 1,700 euro/anno a persona (le daiwa costano oh!).

    Per quanto riguarda la quantificazione del pescato questo studio riesce a fare una stima solo relativa a due specie di pesce, che sono il merluzzo atlantico (Gadus morhua) e la spigola europea (Dicentrarchus labrax), valutando l’impatto solo di alcuni paesi. Per la spigola sono stati valutati solo Germania, Belgio, Olanda, Francia e Inghilterra. Quello che calcolano è che sommando questi 5 paesi vengono rimossi circa 1500 kg di spigole contro un totale di 3900 kg rimossi dall’attività dei professionisti nel 2012, e un impatto quindi molto elevato, che corrisponde in media al 27 %.

    Faccio una considerazione semplice su questi dati: ad occhio mi sembrano pochi come kg di pesce pescato, specialmente considerando che è un dato spalmato su 5 paesi per un intero anno, significa che non si pesca una mazza li 😂😂
    Di contro, per le mie conoscenze,è molto più facile il prelievo con metodi ricreativi di spigole che non con metodi professionali e quindi nel caso specifico potrebbe anche starci che l'impatto del pescasportivo è rilevante.
    Ma se facessimo le stesse considerazioni prendendo ad esempio le sardine/alici? 😎
     
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    CITAZIONE (RaiS® @ 16/2/2019, 22:10) 
    CITAZIONE (FabrizioSurf @ 16/2/2019, 21:10) 
    Dato che ultimamente sta aumentando sempre di più l’attenzione verso l’impatto dei pescatori sportivi sui pesci nei nostri mari, ho pensato di approfondire un po’ questo argomento.

    Di lavoro faccio il ricercatore, ma la ricerca scientifica per me è più una passione e un modo di vivere piuttosto che un “lavoro”. E per tal motivo tendo ad applicare lo stesso approccio in tutto ciò che faccio e che mi interessa, pesca compresa quindi (ma forse questo lo avevate già notato :rolleyes: ).

    Mi è quindi venuta la curiosità di cercare di leggere quel che dicono gli studi scientifici sull’argomento. Per iniziare ad avere dei primi dati oggettivi sui quali ragionare, invece che i soliti punti di vista personali o di parte.

    Non ho dedicato tantissimo tempo, perché non ne ho molto a disposizione, però ho fatto una piccola ricerca di letteratura, e vorrei condividere nel forum i risultati.
    Ho letto due articoli molto recenti, uno pubblicato del 2019 e uno del 2018, entrambi fatti con lo scopo di quantificare l’impatto dei pescatori sportivi.

    Prima di descrivere cosa dicono gli articoli, faccio una premessa generale che vale per entrambi.
    Entrambi gli studi hanno diversi limiti nella raccolta dei dati, come potete immaginare non è semplice, devono per forza fare affidamento a interviste e a campioni di dubbia rappresentatività, e per quanto venga fatto il possibile per fare in modo che tali campioni siano rappresentativi, ovviamente non ne hanno certezza.
    I ricercatori discutono e descrivono negli articoli tutti i vari fattori di incertezza che potrebbero aver generato errori nella loro raccolta dati.

    Il primo articolo, pubblicato nel 2018 è il seguente:
    “Recreational sea fishing in Europe in a global context—Participation rates, fishing effort, expenditure, and implications for monitoring and assessment”
    https://doi.org/10.1111/faf.12251


    L’articolo cerca di quantificare diverse cose del mondo della pesca sportiva in mare, compreso quanto incide in Europa il pescato dei pescatori sportivi rispetto al pescato dei pescatori professionali.

    Per quanto riguarda il numero di pescatori sportivi, in Italia vengono stimati 800000 pescatori, cioè l’1.3 % della popolazione italiana. In Europa si stimano 8,7 milioni di pescatori, di cui solo il 32 % pescano nel mediterraneo (2,8 milioni).
    Per l’Italia si stima un’azione di pesca in media di 6 giorni di pesca l’anno, inferiore alla media europea che è di 9 giorni di pesca l’anno. I più attivi d’Europa sono gli estoni, i lituani, i lettoni e i portoghesi, con una media di 37 giornate di pesca annuali. Nel solo mediterraneo invece i più attivi risultano gli spagnoli, con una media di 30 giorni l’anno.
    E’ stata stimata anche la spesa media della nostra attività. In Italia spendiamo in media 324 euro/anno a persona, per una spesa globale di 259 milioni di euro l’anno. Anche qui siamo sotto la media europea che è di 680 euro/anno a persona. I più spendaccioni in assoluto sono gli inglesi con più di 1,700 euro/anno a persona (le daiwa costano oh!).

    Per quanto riguarda la quantificazione del pescato questo studio riesce a fare una stima solo relativa a due specie di pesce, che sono il merluzzo atlantico (Gadus morhua) e la spigola europea (Dicentrarchus labrax), valutando l’impatto solo di alcuni paesi. Per la spigola sono stati valutati solo Germania, Belgio, Olanda, Francia e Inghilterra. Quello che calcolano è che sommando questi 5 paesi vengono rimossi circa 1500 kg di spigole contro un totale di 3900 kg rimossi dall’attività dei professionisti nel 2012, e un impatto quindi molto elevato, che corrisponde in media al 27 %.

    Faccio una considerazione semplice su questi dati: ad occhio mi sembrano pochi come kg di pesce pescato, specialmente considerando che è un dato spalmato su 5 paesi per un intero anno, significa che non si pesca una mazza li 😂😂
    Di contro, per le mie conoscenze,è molto più facile il prelievo con metodi ricreativi di spigole che non con metodi professionali e quindi nel caso specifico potrebbe anche starci che l'impatto del pescasportivo è rilevante.
    Ma se facessimo le stesse considerazioni prendendo ad esempio le sardine/alici? 😎

    Infatti ho sbagliato, sono tonnellate.
    Appena torno al pc correggo.

    Comunque sicuramente la spigola è uno dei pesci nei quali la nostra pressione è maggiore.

    Per pesci come sardine e alici è sicuramente nullo l'impatto.
     
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    Intanto complimenti per il lavoro. Ovviamente sono dati che vanno letti per quello che sono, e cioè stime che mancano del riscontro dell'altra parte, quella professionale. Personalmente non credo all'impatto significativo della pesca sportiva nei confronti di quella professionale, almeno in Italia, la situazione è sotto gli occhi di tutti, le uscite a vuoto non si contano più.
    Per inciso, i proventi derivanti dalla futura tassa sulla licenza di pesca in Italia, che i nostri politici vogliono destinare alla pesca professionale, muovono appunto da queste considerazioni, con l'importante differenza che in Italia non sono mai stati fatti studi approfonditi sull'impatto della pesca sportiva.
    Sono d'accordo con Rais, provate a immaginare quante specie di pesce può prelevare un surfcaster e quante un peschereccio.....
     
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    CITAZIONE (sandro rau @ 16/2/2019, 22:48) 
    Intanto complimenti per il lavoro. Ovviamente sono dati che vanno letti per quello che sono, e cioè stime che mancano del riscontro dell'altra parte, quella professionale. Personalmente non credo all'impatto significativo della pesca sportiva nei confronti di quella professionale, almeno in Italia, la situazione è sotto gli occhi di tutti, le uscite a vuoto non si contano più.
    Per inciso, i proventi derivanti dalla futura tassa sulla licenza di pesca in Italia, che i nostri politici vogliono destinare alla pesca professionale, muovono appunto da queste considerazioni, con l'importante differenza che in Italia non sono mai stati fatti studi approfonditi sull'impatto della pesca sportiva.
    Sono d'accordo con Rais, provate a immaginare quante specie di pesce può prelevare un surfcaster e quante un peschereccio.....

    Ti ringrazio :)
    Concordo con te, vanno letti solo per quello che sono, e sono anche io abbastanza convinto che in Italia le stime sarebbero molto più basse, anche per le sole spigole.

    Una stima grossolana su tutte le specie si potrebbe fare considerando i valori complessivi annui.
    Quelli corrispondenti a circa 40000 t in Spagna e 20000 t in Francia.
    Ma ci vorrebbero stime analoghe sul pescato totale della pesca professionale che per ora non ho.

    L'unica stima che posso fare per ora, molto molto approssimativa, è in base al consumo di pesce. C'è una notizia abbastanza recente riportata dall'ansa che dice che in Italia si consumano 28 kg di pesce a testa l'anno.
    Se ipotizziamo che in Italia si pesca come in Spagna per la pesca ricreativa (40000 t), e che tutto il pesce consumato in Italia sia pescato in Italia, viene fuori una % del 2 %.
    Ma è una stima molto approssimativa.
     
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    CITAZIONE (FabrizioSurf @ 16/2/2019, 23:39) 

    Ti ringrazio :)
    Concordo con te, vanno letti solo per quello che sono, e sono anche io abbastanza convinto che in Italia le stime sarebbero molto più basse, anche per le sole spigole.

    Una stima grossolana su tutte le specie si potrebbe fare considerando i valori complessivi annui.
    Quelli corrispondenti a circa 40000 t in Spagna e 20000 t in Francia.
    Ma ci vorrebbero stime analoghe sul pescato totale della pesca professionale che per ora non ho.

    L'unica stima che posso fare per ora, molto molto approssimativa, è in base al consumo di pesce. C'è una notizia abbastanza recente riportata dall'ansa che dice che in Italia si consumano 28 kg di pesce a testa l'anno.
    Se ipotizziamo che in Italia si pesca come in Spagna per la pesca ricreativa (40000 t), e che tutto il pesce consumato in Italia sia pescato in Italia, viene fuori una % del 2 %.
    Ma è una stima molto approssimativa.
    [/QUOTE]

    È vero, in Italia mancano dati ufficiali sulle quantità di pesce pescato, non c'è un censimento sulla pesca sportiva e quella professionale si guarda bene dal fornire dati, quei pochi numeri che forniscono puntano a dimostrare il calo di pescato di anno in anno, come ad evidenziare nella pescasportiva la causa di tutto.
    Riguardo il consumo di pesce stimato, può essere il dato che potrebbe fornire un numero attendibile tra tutti, anche se occorre fare una distinzione: l'impatto del pesce di allevamento nella vendita. Qui mi ricollego alla notizia dell'Ansa, la stima dei 28 kg pro capite giornaliero comprende tutto, oppure solo pesce di mare? E il pesce di acqua dolce?
    Com'è vedi, siamo molto lontani dall'avere un quadro ben preciso della situazione. Ed è un peccato, perché con tutti gli strumenti che ci sono non è poi così tanto difficile.
     
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    CITAZIONE (sandro rau @ 17/2/2019, 08:51) 
    È vero, in Italia mancano dati ufficiali sulle quantità di pesce pescato, non c'è un censimento sulla pesca sportiva e quella professionale si guarda bene dal fornire dati, quei pochi numeri che forniscono puntano a dimostrare il calo di pescato di anno in anno, come ad evidenziare nella pescasportiva la causa di tutto.
    Riguardo il consumo di pesce stimato, può essere il dato che potrebbe fornire un numero attendibile tra tutti, anche se occorre fare una distinzione: l'impatto del pesce di allevamento nella vendita. Qui mi ricollego alla notizia dell'Ansa, la stima dei 28 kg pro capite giornaliero comprende tutto, oppure solo pesce di mare? E il pesce di acqua dolce?
    Com'è vedi, siamo molto lontani dall'avere un quadro ben preciso della situazione. Ed è un peccato, perché con tutti gli strumenti che ci sono non è poi così tanto difficile.

    Infatti proprio per queste incertezze ho sottolineato che era solo una stima molto approssimativa.
    Come dici giustamente bisogna valutare anche il pesce allevato, che tuttavia però viene in parte alimentato con pesce pescato, quindi bisognerebbe calcolare il netto tra il pesce allevato e il pesce usato per i mangimi.
    Il pesce di acqua dolce è incluso. E' incluso ovviamente anche il pesce pescato all'estero.
    I dati sul consumo di pesce vengono da qui:
    www.fao.org/state-of-fisheries-aquaculture/en/

    Andrebbe poi considerato anche tutto il pesce del mercato nero, quello dei pescatori di frodo, che non sono pochi.

    Comunque dal rapporto FAO ho trovato il quantitativo di catture annuali in Spagna da pesca professionale.
    Tale valore corrisponde a circa 940000 tonnellate annue.
    A questo punto con il dato dell'articolo di prima possiamo stimare in modo più attendibile l'impatto globale della pesca sportiva in Spagna, che viene uguale al 4 %. Stima probabilmente per eccesso.
     
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    CITAZIONE (Pralex @ 11/7/2019, 23:20) 
    Si sta discutendo di stime approssimative e dati certi. Io porto un esempio della mia zona, più precisamente m,na di massa, Versilia. 10 anni fa in qualsiasi zona andavi a pescare ti divertivi perché il pesce girava, poi hanno costituito lo cooperativa di piccoli pescatori che con i loro pattini giravano nel sottocosta a gettare reti a destra e manca, un giorno sì e l'altro pure, 365 giorni l'anno. Adesso se riesci a prendere due pesci decenti dopo almeno 5 cappotti ti puoi ritenere fortunato. Prove nessuna, ma un dato è certo, c'è meno pesce. E posso dire che a livello di inquinamento forse siamo ai livelli di dieci anni fa, anzi forse è migliorata la situazione

    Ma è legale questa cosa di andare a gettare reti con i pattini a destra e a manca ?
     
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    leggendo questi tuoi sunti degli articoli l'unica cosa certa che si capisce e che della pesca e del pescato non ci siano reali informazioni attendibili.
    tenuto conto che un peschereccio in un solo giorno pesca con la rete piu di quanto 1.000 pescatori facciamo in un anno e pensare che questo butta reti a mare ogni giorno tutto l'anno fa capire che le stime sono sballate.
    non si conta poi tutto quel pesce ucciso in rete ma non vendibile per fuori taglia. si parla di centinaia di esemplari cuccioli dati in pasto ai gabbiani ogni giorno, tutti i giorni da tutti i pescherecci di Italia. infine ogni peschereccio usa centinaia di litri di gasolio e lascia una bella scia oleosa sull' acqua.... a mio avviso sarebbe da rifare il conto
     
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    CITAZIONE (Ale7x8 @ 12/7/2019, 11:03) 
    leggendo questi tuoi sunti degli articoli l'unica cosa certa che si capisce e che della pesca e del pescato non ci siano reali informazioni attendibili.
    tenuto conto che un peschereccio in un solo giorno pesca con la rete piu di quanto 1.000 pescatori facciamo in un anno e pensare che questo butta reti a mare ogni giorno tutto l'anno fa capire che le stime sono sballate.
    non si conta poi tutto quel pesce ucciso in rete ma non vendibile per fuori taglia. si parla di centinaia di esemplari cuccioli dati in pasto ai gabbiani ogni giorno, tutti i giorni da tutti i pescherecci di Italia. infine ogni peschereccio usa centinaia di litri di gasolio e lascia una bella scia oleosa sull' acqua.... a mio avviso sarebbe da rifare il conto

    Precisiamo, io ho cercato stime principalmente sulla pesca sportiva, è su questa che le informazioni sono poche e preliminari, e quindi consentono attualmente solo valutazioni molto parziali.
    Anche se, comunque, da una prima analisi degli ordini di grandezza sembra evidente che nel complesso la pesca sportiva abbia un impatto notevolmente inferiore al pescato della pesca professionale, mentre nell'ambito delle singole specie potrebbe avere impatti molto più rilevanti.

    Per ciò che riguarda l'impatto della pesca professionale, è semplicemente un argomento per il quale non ho fatto una ricerca specifica.
    Tuttavia, da qualche cosa che ho intravisto di sfuggita in altri articoli, mi è sembrato che i fattori che tu citi siano noti e considerati nello studio della pesca professionale, e che ci siano dati molto più completi su questa. Non ne ho certezza, ma mi pare di ricordare così.
     
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    CITAZIONE (FabrizioSurf @ 12/7/2019, 21:01) 
    CITAZIONE (Ale7x8 @ 12/7/2019, 11:03) 
    leggendo questi tuoi sunti degli articoli l'unica cosa certa che si capisce e che della pesca e del pescato non ci siano reali informazioni attendibili.
    tenuto conto che un peschereccio in un solo giorno pesca con la rete piu di quanto 1.000 pescatori facciamo in un anno e pensare che questo butta reti a mare ogni giorno tutto l'anno fa capire che le stime sono sballate.
    non si conta poi tutto quel pesce ucciso in rete ma non vendibile per fuori taglia. si parla di centinaia di esemplari cuccioli dati in pasto ai gabbiani ogni giorno, tutti i giorni da tutti i pescherecci di Italia. infine ogni peschereccio usa centinaia di litri di gasolio e lascia una bella scia oleosa sull' acqua.... a mio avviso sarebbe da rifare il conto

    Precisiamo, io ho cercato stime principalmente sulla pesca sportiva, è su questa che le informazioni sono poche e preliminari, e quindi consentono attualmente solo valutazioni molto parziali.
    Anche se, comunque, da una prima analisi degli ordini di grandezza sembra evidente che nel complesso la pesca sportiva abbia un impatto notevolmente inferiore al pescato della pesca professionale, mentre nell'ambito delle singole specie potrebbe avere impatti molto più rilevanti.

    Per ciò che riguarda l'impatto della pesca professionale, è semplicemente un argomento per il quale non ho fatto una ricerca specifica.
    Tuttavia, da qualche cosa che ho intravisto di sfuggita in altri articoli, mi è sembrato che i fattori che tu citi siano noti e considerati nello studio della pesca professionale, e che ci siano dati molto più completi su questa. Non ne ho certezza, ma mi pare di ricordare così.

    Mi dispiace, ma batti male. Io mi occupo di finanziamenti europei e so come è il lavoro dei comitati scientifici ( obbligatori) delle varie università italiane. Fanno fare il lavoro ai vari ricercatori e si prendono il 10 per cento del finanziamento. Poi se il progetto è valido o no, non gliene frega niente. Quindi lascia stare, il depauperamento del mare non esiste, lo ha detto il comitato scientifico
     
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    CITAZIONE (Pralex @ 12/7/2019, 21:49) 
    CITAZIONE (FabrizioSurf @ 12/7/2019, 21:01) 
    Precisiamo, io ho cercato stime principalmente sulla pesca sportiva, è su questa che le informazioni sono poche e preliminari, e quindi consentono attualmente solo valutazioni molto parziali.
    Anche se, comunque, da una prima analisi degli ordini di grandezza sembra evidente che nel complesso la pesca sportiva abbia un impatto notevolmente inferiore al pescato della pesca professionale, mentre nell'ambito delle singole specie potrebbe avere impatti molto più rilevanti.

    Per ciò che riguarda l'impatto della pesca professionale, è semplicemente un argomento per il quale non ho fatto una ricerca specifica.
    Tuttavia, da qualche cosa che ho intravisto di sfuggita in altri articoli, mi è sembrato che i fattori che tu citi siano noti e considerati nello studio della pesca professionale, e che ci siano dati molto più completi su questa. Non ne ho certezza, ma mi pare di ricordare così.

    Mi dispiace, ma batti male. Io mi occupo di finanziamenti europei e so come è il lavoro dei comitati scientifici ( obbligatori) delle varie università italiane. Fanno fare il lavoro ai vari ricercatori e si prendono il 10 per cento del finanziamento. Poi se il progetto è valido o no, non gliene frega niente. Quindi lascia stare, il depauperamento del mare non esiste, lo ha detto il comitato scientifico

    Mi sa che ti sei confuso con il commento dell altra discussione.
    Comunque io ho parlato di ricercatori (cioè le persone che effettivamente fanno ricerca) e non di comitati scientifici (dove c'è chi fa politica)...
     
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12 replies since 16/2/2019, 21:10   352 views
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