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Non avevo previsto di stilare un report sulle uscite a pesca durante questa settimana di relax, per questo la documentazione fotografica sarà piuttosto scarna, per alcune prede addirittura assente, in genere attinta dalla messaggistica con i familiari per aggiornarli sullo stato delle cose e permettere di programmare l’attività in cucina (quasi sempre questi messaggi servono a comunicare clamorosi cappotti con necessità di recarsi in pescheria per porre rimedio). SCHEDA BATTUTA
LUOGO
Regione*: Liguria
Provincia: Genova
Spiaggia: Riva Trigoso
DATA E DURATA
dalle ore*: 21.00 del 17/08/2019
alle ore*: 08.00 del 18/08/2019
PARTECIPANTI
1* - Io
DESCRIZIONE
Vento Generante*: Assente
Stato Acqua*: Limpida
Presenza Alghe*: No
FASI ASTRONOMICHE
Fase Lunare*: Gibbosa calante
SPIAGGIA
Morfologia*: Tra promontori
Granulometria*: Media
Profondità*: Profonda
Esposizione*: SO
CATTURE
1° Preda*: Pesce serra
Peso*: 1,3 kg.
Tipologia Calamento*: Short rovesciato
Finale*: Lungh. 150 cm. - FC Diam. 0.40 - con terminale di 20 cm in cavetto acciaio 26 libbre
Amo*: 2 Beak - 5/0
Esca*: Trancio di cefalo flotterato
Piombo*: Tommy 125 gr.
Ora strike*: 23.00
Zona cattura*: media distanza circa 60 m
Meteo*: Sereno
Vento*: assente
Stato Acqua*: Limpida
Arrivo in spiaggia con comodo, dopo cena, e come era prevedibile ci sono già altri pescatori . Prima di montare mi avvicino per scambiare qualche parola e informarmi sull’andamento della serata; le notizie per certi versi sono sconfortanti: sono usciti pochissimi pesci microscopici e nient’altro. I ragazzi stanno pescando con vermaglia mentre più vicino a me un giovane con chiaro accento dell’est sta pescando con pasturatore e bigattino. La mia intenzione è di cercare il serra durante la notte aspettando l’alba per lanciare qualche granchio con la luce del giorno. Mi metto al lavoro e alle 22.00 le canne col trancio di muggine sono in pesca. Il ragazzo dell’est nel frattempo ha smontato e dopo un breve scambio di battute mi saluta; non ha preso niente.
Poco dopo, intorno alle 23.00, una delle canne comincia a sbattere con una piega inequivocabile; serro la frizione e ferro: la resistenza che avverto è gagliarda ma non eccessiva, comunque per prudenza dopo qualche metro di recupero allento la frizione e prolungo di un poco il combattimento: sempre più spesso ultimamente mi capita che il serra non ingoi l’esca ma venga allamato sul labbro (forse sono io troppo frettoloso nella ferrata) e questo mi fa temere che un recupero affrettato aumenti il rischio di slamatura. Come al solito sul gradino di risacca la resistenza si fa più forte, ma comunque in poco più di un minuto la pratica è risolta e il pesce è sul bagnasciuga; è un serra di 1,3 Kg, niente di che, ma sufficiente per sentirmi appagato e soddisfatto della piega che sta prendendo la serata.
I ragazzi che pescavano un po’ più in la hanno smontato anche loro, mi dicono che sono in spiaggia dalle 19.00 e si sono fatte già le due del mattino; guardano con ammirazione la mia preda e prima di andarsene mi lasciano una mezza scatola di coreano che accetto volentieri. Anche per loro l’esito della pesca è quello che si rivelerà una costante per tutte le uscite di questa settimana: non hanno preso un pesce degno di questo nome e anche nei giorni successivi non vedrò nessuno prendere qualcosa con vermi vari e bigattini.
Rimango solo per un po’, ma già alle tre e mezza un altro pescatore mi raggiunge e si piazza al posto dei ragazzi andati via. Scoprirò in seguito che è un milanese in vacanza e che viene praticamente tutte le mattine alla stessa ora su questa spiaggia. Come previsto alle prime luci dell’alba monto sulla mia tre pezzi un long-arm in fluorocarbon dello 0,24 con finale a due ami e innesco uno dei granchi recuperati la sera prima sugli scogli. Dopo circa mezz’ora la vetta ha un unico, violento sussulto per poi rimanere immobile: non mi sembra la mangiata tipica dell’orata, anche se devo dire che la mia esperienza al riguardo è piuttosto limitata. Troverò il carapace spezzato superiormente e gli ami al loro posto.
Si sono fatte le otto; è ora di smontare: mi merito cappuccino e brioche.SCHEDA BATTUTA
LUOGO
Regione*: Liguria
Provincia: Genova
Spiaggia: Porto di Lavagna
DATA E DURATA
dalle ore*: 22.00 del 20/08/2019
alle ore*: 12.30 del 21/08/2019
PARTECIPANTI
1* - Io
DESCRIZIONE
Vento Generante*: Assente
Stato Acqua*: Limpida
Presenza Alghe*: No
FASI ASTRONOMICHE
Fase Lunare*: Gibbosa calante
Esposizione*: SO (pescando dal molo verso la spiaggia quindi in direzione NE)
CATTURE
1° Preda*: Pesce serra
Peso*: 300 g.
Tipologia Calamento*: Short rovesciato
Finale*: Lungh. 150 cm. - FC Diam. 0.40 - con terminale di 20 cm in cavetto acciaio 26 libbre
Amo*: 2 Beak - 5/0
Esca*: Trancio di cefalo flotterato
Piombo*: Sportenn 100 gr.
Ora strike*: 24.00
Zona cattura*: 25 m dalla banchina
Meteo*: Sereno
Vento*: assente
Stato Acqua*: Limpida
2°, 3° 4° Preda*: Cefalo "macchia gialla"
Peso*: 600 - 700 g.
Tipologia Calamento*: Scorrevole
Finale*: FC 0,24 1 m con mazzetta a 9 ami
Amo*: Aberdeen n.8
Esca*: Pastura casalinga
Piombo*: Sportenn 75 gr.
Ora strike*: 12.00 - 12.15
Zona cattura*: 25 m dalla banchina
Meteo*: Sereno
Vento*: assente
Stato Acqua*: Limpida
Stante il divieto di pesca diurna sulla spiaggia decido di andare a pescare al porto di Lavagna dove passerò una parte della notte per poi proseguire durante la mattinata. E’ un giorno feriale, e l’ho scelto appositamente perché qui nei fine settimana l’affollamento è tale che si pesca uno a fianco all’altro in pochi metri, i garbugli tra pescatori sono memorabili così come le discussioni che ne derivano; amicizie che durano da anni si sciolgono al caldo sole della riviera che picchia forte sulla testa: “belin ma quand’è che impari a lanciare dritto?” “sei tu che mi sei venuto sopra” “mi hai fatto perdere il pesce della vita” “se non la finisci ti butto a mare” e così di seguito.
Oggi invece è martedì , sul molo di sera ci sono solo due o tre pescatori con la bolognese e gli spazi sono ampi. Il programma è il solito: serra di notte e granchio per l’orata di giorno. La cosa che apprezzo della pesca sul molo è la comodità: le canne e l’attrezzatura sistemate nel bagagliaio dell’auto a pochi metri, niente lunghi percorsi con la pesantissima sacca in spalla e le mani occupate da secchi e cassette. Così sistemo il treppiedi e monto una canna col trancio, mentre su una seconda più leggera provo a innescare il coreano. La scelta della pesca col verme si rivelerà completamente infruttuosa (forse qualche pesciolino da rilascio, ora non ricordo bene), invece il trancio intorno alla mezzanotte dà segni di vita: la piega c’è ma, dopo la ferrata, la resistenza è praticamente nulla: mi fermo per verificare quello che immagino sia avvenuto e cioè che il serra si sia slamato; in realtà a canna ferma si avvertono ancora vibrazioni ma se riprendo il recupero questo è veramente facile e leggero: insomma non ci sto capendo niente. Decido di recuperare velocemente ed ecco svelato l’arcano: il serra c’è, ma è poco più grande dell’esca. Sarà 3 o 4 etti, non ne avevo mai visti di così piccoli e la sorpresa è pari solo alla delusione. Non lo rilascio perché mi hanno detto di non farlo dato che questi predatori voraci stanno alterando l’equilibrio dell’ecosistema marino; spero di aver fatto la scelta giusta.
Passano le ore e comincio a sentirmi a disagio; a differenza della spiaggia qui la temperatura non è per niente gradevole e tirano anche folate di vento freddo, forse perché siamo comunque a qualche centinaio di metri dalla terraferma, l’arenile di Lavagna che ho di fronte. Mi copro meglio con il vestiario che di solito uso d’inverno, ma questo continuo vento mi fiacca e all’improvviso mi balena la verità: io, come forse tutti noi, sto veramente bene solo quando ho la sabbia sotto i piedi; Alle tre e mezza decido di aspettare l’alba al riparo dentro l’auto, e ne approfitto per un’oretta di sonno.
All’alba monto la canna per la pesca all’orata, ma né al cambio di luce, né nelle ore più calde succede nulla: i granchi che innesco vengono completamente ignorati e muoiono di morte naturale.
A mezzogiorno, prima di chiudere e andare a casa, tiro fuori dalla cassetta una mazzetta a nove ami per la pesca al cefalo e la innesco con una pastura di pangrattato e formaggio impastati con colatura di alici. Qualche minuto dopo il lancio la vetta si muove e dopo la ferrata il recupero è veramente divertente: il cefalo non si dà per vinto facilmente, tira gagliardamente con continui scarti laterali e retromarce improvvise; lo porto a guadino; rapidamente ripreparo l’innesco e la scena si ripete identica dopo qualche minuto. Insomma se avessi voluto ne avrei portati a casa quanti ne volevo; Al terzo mi sono fermato: tre cefalotti di circa 6-7 etti erano più che sufficienti per affiancare o sostituire quelli congelati che avevo da parte per la pesca al serra.SCHEDA BATTUTA
LUOGO
Regione*: Liguria
Provincia: Genova
Spiaggia: Cavi di Lavagna
DATA E DURATA
dalle ore*: 10.30 del 23/08/2019
alle ore*: 12.00 del 23/08/2019
PARTECIPANTI
1* - Io
DESCRIZIONE
Vento Generante*: Assente
Stato Acqua*: Limpida
Presenza Alghe*: No
FASI ASTRONOMICHE
Fase Lunare*: Gibbosa calante
SPIAGGIA
Morfologia*: Aperta
Granulometria*: Media
Profondità*: Profonda
Esposizione*: SO
CATTURE
1° Preda*: Orata
Peso*: 600 g.
Tipologia Calamento*: Scorrevole
Finale*: Lungh. 180 cm. - FC Diam. 0.24
Amo*: 2 Beak - n.8
Esca*: Granchio
Piombo*: Rocco Top 50 gr.
Ora strike*: 10.45
Zona cattura*: media distanza circa 60 m
Meteo*: Sereno
Vento*: assente
Stato Acqua*: Limpida
Questa sera tornerò sulla spiaggia di Riva Trigoso, ora è ancora mattina, canne e terminali sono già sistemati, non c’è granché da fare e inoltre la giornata è uggiosa, le previsioni danno pioggia nel pomeriggio per poi schiarire in serata. Mi viene in mente che potrei fare una pescatina estemporanea sui pennelli dello spiaggione di Cavi; è vero che vige il divieto ma in spiaggia non c’è praticamente nessuno con il tempo nuvoloso e la pioggia incombente. In effetti sui pennelli ci sono già altri pescatori e la postazione cui avevo pensato è già occupata da un ragazzo con la bolognese; poco male perché, con il mare assolutamente fermo, lo scoglio sulla punta è completamente affiorato e permette una comoda postazione, oltretutto al riparo della vista dalla spiaggia. Sul treppiedi piazzo una sola canna da beach ledgering con vettino in fibra molto sensibile: piombo da 50 g e terminale scorrevole 180 cm di fluorocarbon 0,24 con due ami. L’intenzione è di innescare i granchi, concentrando l’attenzione su una sola canna così sensibile, per affinare l’esperienza su un tipo di pesca che per me risulta ancora essere ostica.
Lancio ad una trentina di metri dal pennello (circa 60 dalla riva), mi siedo, e da quel momento non stacco più lo sguardo dalla vetta. Dopo circa mezz’ora, saranno le 10.45, la vetta ha un piccolo sussulto; immediatamente prendo in mano la canna e, qualche secondo dopo, avverto una seconda scossa; la frizione è già serrata quindi ferro immediatamente e sento che ho incocciato; durante il recupero regolo la frizione dando un po’ di sfogo alla regina che ha cominciato a farmi sentire le sue testate; nonostante la tachicardia, mantengo un sangue freddo che stupisce me per primo, e dopo poco la vedo apparire, più che una regina è ancora una giovane principessa ma è bella ed ancora combattiva; con la canna alta la porto nel piccolo specchio d’acqua circondato da scogli affioranti dove sarà agevole guadinarla. Il goffo movimento che faccio per abbassarmi a raccogliere il guadino provoca l’abbassamento della canna e di conseguenza anche la fuga del pesce verso il fondo a cercare riparo tra gli scogli, l’errore può costarmi caro ma è solo un attimo, rialzo subito la canna e porto la preda a dibattersi sul pelo d’acqua, faccio sfilare con calma il guadino al di sotto e finalmente la metto al sicuro. E’ una bella orata di circa 6 etti, non è ancora la big che popola i miei sogni, lo so, ma forse quella un giorno arriverà.SCHEDA BATTUTA
LUOGO
Regione*: Liguria
Provincia: Genova
Spiaggia: Riva Trigoso
DATA E DURATA
dalle ore*: 19.30 del 23/08/2019
alle ore*: 08.00 del 24/08/2019
PARTECIPANTI
1* - Io
DESCRIZIONE
Vento Generante*: Assente
Stato Acqua*: Limpida
Presenza Alghe*: No
FASI ASTRONOMICHE
Fase Lunare*: Gibbosa calante
SPIAGGIA
Morfologia*: Tra promontori
Granulometria*: Media
Profondità*: Profonda
Esposizione*: SO
CATTURE
1° Preda*: Pesce serra
Peso*: 2 kg.
2° Preda*: Pesce serra
Peso*: 1,4 kg.
Tipologia Calamento*: Short rovesciato
Finale*: Lungh. 150 cm. - FC Diam. 0.40 - con terminale di 20 cm in cavetto acciaio 26 libbre
Amo*: 2 Beak - 5/0
Esca*: Trancio di cefalo flotterato
Piombo*: Tommy 125 gr.
Ora strike*: 1° 24.00 - 2° 03.00
Zona cattura*: media distanza circa 60 m
Meteo*: Sereno
Vento*: assente
Stato Acqua*: Limpida
Questa volta arrivo in spiaggia un po’ prima, verso le 19.30, perché voglio sfruttare sia il calasole che l’alba del giorno dopo per insidiare l’orata col granchio. Come al solito nelle ore buie mi dedicherò al serra per il quale posso fare tranci in abbondanza tra il congelato e il fresco recuperato al porto; inoltre ho preparato un trave solidale a due attacchi sui quali monterò dei sottilissimi braccioli: nylon 0,14 con amo n.14 innescato con pezzetti di coreano. A fianco a questa canna preparo una telescopica da 4,50 m, con in bobina uno 0,40 diretto. Insomma sto tendando la cattura di qualche pescetto da utilizzare come esca viva per la teleferica. Dopo aver lanciato il primo trancio per il serra mi dedico quindi a questa pesca leggera, ma i risultati sono scadenti perché i pochi pesciolini allamati sono tutti inutilizzabili per le dimensioni veramente microscopiche; pesci piccolissimi che avevo già visto prendere su questa spiaggia qualche giorno prima. Dopo qualche lancio, durante un recupero, forse un po’ troppo lento, mi capita anche di stuccare e di rompere tutto; E’ tempo di farla finita con questi giochetti: cambio la bobina della seconda canna e la metto anche questa col trancio.
Adesso è tutto a posto: due canne in pesca, sono seduto rilassato e tranquillo, è quel momento magico con la brezza tiepida che ti accarezza, il rumore del mare, e la luna che si nasconde tra le nuvole; in questi momenti capisci perché sei qui: ti basta questo; la cattura è un prezioso particolare in più ma non è essenziale.
Si avvicina la mezzanotte, sono passate più di due ore da quando ho messo in acqua il primo trancio che a questo punto sarà ormai gonfio d’acqua e avrà perso gran parte del richiamo olfattivo; mi metto al lavoro per preparare due nuovi inneschi più uno per una terza canna; improvvisamente la canna col trancio che ritenevo “bollito” si piega con violenza. Ferro ed inizio il recupero; il serra si oppone con forza, non sarà certo mostruoso ma neanche tanto piccolo; mi costringe a lavorare di frizione per qualche minuto e ad una trentina di metri dalla riva spicca anche un paio di capriole fuori dall’acqua. Lo spiaggio: è un bel pesce di circa 2 Kg che ha completamente ingoiato il boccone; adesso la serata è perfetta.
Passano altre due ore senza che succeda nulla; vedo arrivare la sagoma inconfondibile di chi ha la sacca in spalla e le mani cariche di armi e bagagli; è un villeggiante di Pistoia che da anni viene in vacanza su queste spiagge; piazza le canne un poco più in là e io gli faccio un po’ di spazio sul muraglione perché possa appoggiare la sua roba; nonostante il mio serra, decide di non innescare il trancio dato che sono ormai più di tre ore che non si vede un attacco. Così mentre chiacchieriamo del più e del meno e lui prepara le sue belle Italcanna, la mia tre pezzi, questa volta col trancio congelato, parte di nuovo; Senza troppa fatica porto a riva un altro serra più piccolo, circa 1,4 Kg; a questo punto anche Riccardo, così si chiama, decide di mettere il trancio, ma non ci saranno più altri attacchi e questo sinceramente mi dispiace un po’ per lui. Alle quattro arriva puntuale il milanese che piazza le solite quattro canne nel solito posto.
L’alba arriva; i tentativi col granchio saranno infruttuosi cosi come erano stati quelli al calasole. E’ tempo di smontare; domani bisogna lavare l’attrezzatura e prepararsi per il ritorno a casa. Grazie mare.
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Grande Doc.
Bella carrellata di report. Del resto il nome è una garanzia. -
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Il surfcasting non è un modo di pescare ma una filosofia di vita
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Grande DOC e non volevi fare il report , magari non hai trovato la Big ma mi hai fatto emozionare e con la mente immaginavo dove eri . -
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Riva è la spiaggia che ho più nel cuore , strani tutti questi cappotti a vermi , forse agosto è così , in inverno anche a mare calmo di solito è più fruttuosa . -
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Bel report,io tutta l estate l ho impostata in scogliera con una canna a granchioe l altra con vermaglia/gambero,ma col granchio l unica cattura che ho fatto è stata un orata,e complimenti per i serra . -
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Grande Biagio davvero bei report emozionanti 😍💪 . -
.Riva è la spiaggia che ho più nel cuore , strani tutti questi cappotti a vermi , forse agosto è così , in inverno anche a mare calmo di solito è più fruttuosa
Purtroppo Riva nn dà soddisfazioni gia da un pò.. migliore la situazione a Levanto ( quando muove un pò il mare..). -
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grane Biagio complimenti per i serra
felice di risentirti. -
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testa di pazzo sovversivo
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E' sempre un piacere leggerti Dottore,complimenti . -
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Lo uso solo io, pesa ma frulla e non molla, quindi lo tengo
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Grande Biagio.
Bella settimana di ferie e pesca.
Ti sei tolto qualche soddisfazione.
Bel report.
Certo il serretto da 300gr preso con il 5/0 😂
Capita e si se capita ...
A presto rincontrarci.. -
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Affrettati a spegnere le passioni prima che ti brucino. Il mare e la pesca sono la mia passione
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Complimenti Biagio bei pesci e menomale che alla fine il report lo hai confezionato, sarebbe stato un peccato perdere questa piacevole lettura . -
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Multi-Report coi fiocchi.. . -
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bellissimo report! . -
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Ciao Biagio son Riccardo
grazie per la piacevole compagnie e la tua disponibilità a farmi accomodare sul gradino.
Complimenti BEL REPORTER !!
Alla prossima. -
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Bella Doc. Dai bei reports traspare la scorpacciata di serenità che ti sei fatto. Che poi, in fondo, è quello che conduce la maggior parte di noi ad abbracciare il mare. Bene così.
Fratellanza è Amicizia à tutti
pak.