Un' orata nera?

Che diavolo ho pescato!?

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    Rispetto incondizionato per il Mare ed i suoi abitanti!

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    LUOGO
    REGIONE:Bassa Campania
    PROVINCIA:Salerno
    SPIAGGIA: Litorale sabbioso tra Punta Licosa e Capo Palinuro

    DATA E DURATA
    Dalle 10.30 alle 13 circa di un giorno di metà giugno ( 2017)

    SPIAGGIA:
    MORFOLOGIA:aperta ( con frangiflutti sommersi )
    GRANULOMETRIA:media
    PROFONDITÀ:medioalta
    ESPOSIZIONE: SW

    PARTECIPANTI: Io
    PREDA: Credevo fosse orata ed invece….

    DESCRIZIONE:

    Le mie battute di pesca si concentrano per l’ 80% sul litorale salernitano tra Pontecagnano ed Agropoli ( in genere faccio paf e non surf per coniugare la mia passione con le esigenze della mia compagna :non troppo vento, giornate miti etc…), ne consegue che è davvero difficile, in assenza di moto ondoso, su un litorale di decine e decine di km trovarsi nel punto giusto, al momento giusto … e con l’ esca giusta!!
    Come dire, diventa preponderante il fattore C. :).
    Quella volta invece ero determinato ma il meteo dava ovunque mare forza olio …. Inizio a pianificare l’uscita alla scrivania: metto google map satellite ed inizio a ragionare; avevo tre giorni liberi e dovevo inventarmi qualcosa:
    Inizio “ zummando” sulla zona Vietri ma essendo già metà giugno … troppi problemi: parcheggio, bagnanti; per non parlare delle solite reti sotto costa!
    Scendo verso sud e scarto zona Salerno porto e Pontecagano;, tralasciando la foce del Sele ( certamente non famoso per la limpidezza delle sue acque) sono già praticamente a Paestum. Li il mare è veramente basso e senza onda sarebbe l’ ennesimo cappotto!
    Dopo c’ è Agropoli, qualche volta ho pescato lì: alghe in quantità industriale sia sul litorale a nord che a sud del promontorio.
    Quanti chilometri dovrò fare? Mi viene in mente che l’ autunno scorso ero stato cinque giorni a Marina di Camerota: che belle orate presi!! Ma per due notti non vale la pena arrivare li giù.
    Di colpo noto sulla mappa un tratto di costa sabbioso con davanti, a circa 200 mt, dei frangiflutti … ma non si vedono nitidamente. Così cerco foto della zona, ma nelle immagini non ce n’ è traccia! Approfondendo la ricerca arrivo alla conclusione che si tratta di una scogliera sommersa! Eureka: lì potrebbe girarci qualcosa di interessante ( oratozza) .
    Così prenoto due notti in un camping con accesso diretto sulla spiaggia.

    E’ mattino presto, poco dopo l’ alba; voglio sfruttare ogni minuto di questa piccola vacanza.
    Macchina carica e …..si parte: prima tappa Torre Annunziata, patria dell’ esca rossa,( un amico mi ha preso 4 scatole ed un po’ di koreani).
    Si riparte verso sud. Per tutto il viaggio immagino quel tratto di spiaggia, il suo fondale sabbioso e quella scogliera sommersa che , sulla falsa riga di una grezza barriera corallina, potrebbe aver creato l’ habitat giusto; una sorta di microuniverso fatto di granchi, ricci, pescetti vari e quindi, si spera, anche di prede degne di questo nome.
    Arrivo nel camping, ed ancor prima di scaricare l’ auto sono in spiaggia: è un posto bellissimo e la mia analisi era giusta … .a circa 200 metri dalla riva si intravede la scogliera che effettivamente è abbondantemente sotto il livello del mare.
    Sistemo un po’ di cose e torno in spiaggia con l’ attrezzatura …. saranno state le 10.30 circa, bagnanti assenti e qualche dipendente del camping impegnato a montare i pali che serviranno a delimitare la spiaggia privata da quella libera.
    Chiedo il permesso di poter pescare ( tra l’ altro ne avevo già parlato con i gestori in fase di prenotazione) al bagnino ( per fortuna anche lui appassionato pescatore ) che mi risponde sorridendo: certo che si, non c’è nessuno!
    Posso iniziare finalmente a mettere in pratica quanto avevo teorizzato …. ma manca ancora qualcosa: un sopralluogo della scogliera!

    Mi tuffo in mare, l’ acqua non è calda ma neanche freddissima, faccio qualche bracciata, indossando occhialini da nuoto, e sono lì, con i piedi a contatto con quella scogliera che nei giorni precedenti avevo più volte guardato solo come una surreale e sfocata immagine ripresa da un satellite.
    Restando in piedi l’ acqua mi arriva quasi alla gola, metto la testa sotto: ci sono ricci sulle rocce, e qualche pescetto pascola tranquillo nei paraggi … nuoto lungo le grosse rocce ammassate fino a quando trovo un varco verso il mare aperto! Ecco, questo è il punto giusto, guardo verso la costa e prendo qualche riferimento.

    Torno a terra, mi asciugo, preparo le canne ed inizio a pescare.
    E’ il paradiso per qualunque “ biccerello” : sole, spiaggia vuota, ombrellone e lettino, birra fredda in frigo ,minibarbecue, carbonella, salsiccia …. anche la mia compagna è contentissima ( odorini di vermaglia varia a parte ); puo’ rilassarsi e prendere un po’ di sole.
    Bando alle ciance, monto due canne: una 180 gr con in bobina uno 0,30 + SL; 125 gr di piombo scorrevole e lungo terminale ( 1,80 mt circa) dello 0,20; l’acqua è limpida come il vetro ma non voglio rischiare troppo; sono alla ricerca di orate importanti.
    La seconda canna: una 200 gr 3 sezioni, 0,22 in bobina con SL, piombo scorrevole da 150 gr e terminale come sopra con la quale tento la distanza. Lancio verso quell’ apertura tra gli scogli lì a 200 metri ….. ho vento alle spalle che mi aiuta; non sono un gran lanciatore, ho ancora tanto da imparare ma dalla mia ho una discreta forza che non vedo l’ ora di riuscire a sfruttare pienamente …. cosa possibile solo migliorando la tecnica ovviamente.
    Da una parte arenicola, dall’ altra il korea.
    Ora che due canne sono in acqua( le due 40/120 con piombi da 75 gr per il sottoriva le monterò poi), e
    l’ ora di pranzo si avvicina, accendo il barbecue, apro una birra e mi stendo sul lettino … che pace, si sente solo il rumore del mare ed una leggera brezza rinfresca l’ aria rendendo il sole, gia’ forte, piacevolmente sopportabile.
    E’ proprio come l’ avevo immaginato ….. uno spettacolo, ma questo comunque non mi distrae dall’ azione di pesca ( anche se definire quella situazione un’ azione di pesca è un po’ un azzardo; di certo ai surfcasters , quelli seri, gli starà venendo il voltastomaco..).
    Tutto mi ricorda quella vacanza in Calabria, poco dopo Tropea, quando, nelle identiche condizioni ( vino bianco freddo con “percoca” ,sdraiato sul lettino) pescai 4 oratone in due giorni!!
    Ecco! Non mi sembra vero, ma uno dei vettini stà tremolando ( penso: l’ arenicola torrese colpisce ancora) …. faccio un balzo e corro vicino alla canna..non tocco nulla ma fisso la cima attentamente: o è un pescetto o un’ orata; l’ esperienza mi ha insegnato ad avere pazienza …. le nostre amiche con “la bandana dorata”, come diciamo dalle mie parti, nun so’ fess!
    Mordicchiano, succhiano e risputano più volte, spostano l’ esca, poi la rilasciano … .ecco ,la cima si muove ancora,questa volta più energicamente; sono sicuro quasi al 100%; è lei, l’ ora è quella giusta e le tocche sono quelle …… prendo la canna con entrambe le mani, la abbasso verso il mare, un giro e mezzo di mulinello e, tenendo il filo stretto fra la mano ed il fusto della canna, compio una decisa ma non esasperata ferrata.

    ….. C’è!
    Ho la frizione lasca e lei si prende un ½ metro di filo..non è enorme ma neanche piccola …. inizio a recuperare stringendo poco la frizione.. sembra tutto fin troppo facile …. un po’ cedo ed un po’ recupero..non voglio forzarla ma neanche giocarci troppo: nelle sue fauci, tra denti avorio alto modulo ( hihihi) e placche ossee, c’ è un amo misura sei ( non grandissimo dovendo essere compatibile con la delicata arenicola ) attaccato ad un Falcon flurocoated 0,20; ottimo filo ma comunque a rischio quando parliamo di orate!
    Ormai è vicina e lei lo avverte …. mi preoccupa un po’ quel gradino dove si forma un po’ di onda qualche metro oltre la riva! Comincia ad essere un po’ nervosa …. le testate diventano più forti; le assecondo abbassando la canna che ora è parallela alla linea del bagnasciuga; gioco di frizione …… è più grande di quello che avevo supposto..non è più una passeggiata … il mio fidato Scepter 9.000 fa come al solito egregiamente il suo lavoro.
    Ecco, adesso la vedo rispecchiare sotto i raggi del sole: è proprio un’ orata! E’ grande, non enorme, ma sarà più di un chilo …. penso a quello 0,20……potevo mettere il solito 0,24; …..no, probabilmente non avrebbe mangiato; forse uno 0,22….chissa’…. ora sarà a meno di 10 metri dalla riva, resto concentrato ma lei proprio non vuole salire sulla spiaggia …. o la va o la spacca: questo gioco stà durando anche troppo e quel filo, durante le sue fughe laterali, potrebbe assottigliarsi e rompersi!
    Tachk! Porca la miseriaccia ( giusto per non trascendere in volgarità) …..!!! Non c’e’ più; il terminale è rotto!

    Maledizione era quasi fatta …. recupero; il filo si è spezzato proprio in prossimità dell’ amo! Sono deluso ma …… va bene così; le orate ci sono e gradiscono l’ arenicola! E pensare che l’ avevo vista la prima volta (immaginandola) dall’ alto di un satellite ed ero riuscito a portarla ad un passo da me!!! Sei stata brava, penso tra me eme, a non darti per vinta fino alla fine! Questi eventi non fanno altro che accrescere la stima ed il rispetto che nutro per queste splendide creature marine ( oltre che a costringermi a mangiare sempre salsiccia!).
    Ma questa non è il report dell’ orata persa!
    Rifaccio il terminale, con uno 0,22 questa volta, ancora arenicola sull’ amo e rilancio.
    Ritorno a sedermi, faccio un sorso di birra e guardo la cima dell’ altra canna; tutto tace, lì c’ è il koreano, esca più resistente, posso lasciare tutto com’ è!
    Passa mezz’ ora, ed a parte un’ altra birra finita nulla accade. I carboni sono pronti, ma prima di mettere la salsiccia voglio controllare le esche: parto dal koreano che sta lì già da un po’…..come faccio sempre prima di recuperare, anche se non ho visto tocche, abbasso la canna recuperando qualche giro di mulinello, e do una ferratina.
    Ma che succede! Ho incagliato? Mai possibile? Tutta sabbia davanti a me senza manco una pietra; la scogliera poi è lì fuori a 200 metri; ne avrò fatti sessanta, settanta al massimo …. il bagnino, che intanto si è avvicinato credendo che fosse l’ inizio di un altro combattimento simile a quello precedente, mi dice che sul fondo potrebbe esserci qualche vecchio sacco di juta pieno di sabbia usato per legarci le cime che reggono le boe delimitanti le acque sicure. Bah! Sarà così. Stringo la frizione ed inizio a forzare; la lenza però pare che, anche se a stento, voglia venire;si! Pesante ma viene! Non può essere un sacco pieno di sabbia. Decido di allascare un po’ la frizione: vuoi vedere che un polpo è uscito dalla scogliera e s’ e’ magnato il koreano?.... Mai capitato?
    A me si!!

    Infatti pare che la lenza a tratti viene e poi si blocca ….. Avrò recuperato una ventina di metri, dico tra me e me; recupero ancora abbassando la canna e poi tirandola su guardando la vetta. Non si muove …. sto trascinando qualcosa sul fondo sabbioso!
    Continuo il recupero forzando ancora un po’, ma …. cosa succede, sento come se fosse una sorda testata!
    Ho bevuto due birre, mica 10!!
    Allasco ancora la frizione e continuo a recuperare … si adesso le distinguo bene, sono testate!
    Mi giro verso la spiaggia cercando la mia compagna: ho di nuovo un bel pesce in canna e, anche se non l’ ho mai fatto, sta volta vorrei immortalare con un video lo spiaggiamento di una bella preda … ma lei non c’è!
    Fa nulla, mi concentro sul recupero, anche qui ho quel maledetto 0,20…ma forse proprio grazie a questo stanno abboccando … mi interrogo su questo stranissimo recupero; un’ orata non si è mai comportata così! Continuo con attenzione ma con determinazione a recuperare filo, le testate ora sono nitide e poderose ed il pinnuto tenta fughe laterali … ormai deve essere vicino; dovrei vederlo …. .c’ è un sole che spacca le pietre ed ormai dovrebbe rispecchiare sul suo corpo argenteo.
    Bah! Forse col lancio ho fatto una decina di metri in più? Ma all’ improvviso lo vedo: altro che rispecchiare …. .una macchia scura, un padellone nero che nuota con flemma verso destra !!!! Ma che è! Ha la forma di un sarago gigante …… macché, un sarago di quella taglia che mangia a mezzo giorno col mare forza olio!?! Mai sentito! E poi è troppo scuro!!!
    Che diavolo stò recuperando? Ecco, è dietro il gradino, aspetto il mare che mi assista e lo spiaggio! Non credo ai miei occhi! E’ davvero grandicello! E quanto è brutto!!
    Ovviamente non è una orata; ha il corpo schiacciato ma massiccio; la pelle spessa e scura. Mai pescato prima!
    Tolgo le birre dal frigo portatile e lo metto lì ( nel secchio non entra ) facendo attenzione che le mie dita stiano lontane dalla sua bocca ….
    E penso :ora che torna la mia compagna le chiedo di prendermi una birra hihihi! No vi dico la faccia che ha fatto quando ha sollevato il coperchio del frigo!
    E’ un animale davvero resistente; è rimasto lì credo 5 minuti … poi gli abbiamo messo l’ acqua: è brutto ma simpatico … la mia compagna insiste nell’ accarezzarlo anche se continuo a dirle che con un morso potrebbe quasi staccarle un dito.
    Guarda che strano tipo: se mi avvicino io si innervosisce e si dimena, da lei, invece, si lascia accarezzare! Bah!
    Spero di non avere esagerato con la lunghezza di questo post, ma avevo davvero tanta voglia di condividere con voi tutte le fasi di quella bella giornata; e poi di prede così me ne capitano poche!
    Vi lascio la foto di quel pesce che poi, soprattutto grazie alla mia lei, ho rilasciato. Anzi, è stata lei stessa a farlo!!!
    Che mi rimane di quel giorno?
    Niente pesce ma due bellissimi combattimenti e tante emozioni?
    Ps
    Il giorno dopo ho pescato un’ orata; purtroppo non grande come quella del giorno prima!
     
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    Balestra attenti con le mani..vicino la bocca..
     
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    Si, balestra; dalle parti nostre detto anche " pesce porco".
     
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    Quando a pollastrelli e quando a grilli...

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    Bel balestra!!!
     
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    CITAZIONE (giorgiorata @ 29/7/2017, 13:25) 
    Balestra attenti con le mani..vicino la bocca..

    Infatti!
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    biccerello

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    bel balestra, anche buono da mangiare.

    Un bel combattente ,la pelle e durissima .
     
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    Non so!
    Un amico, ottimo cuoco, ha detto che e' squisito ma ha una pellaccia dura da strappare con le pinze.
    Io ho letto che e' ai limiti della commestibilita'.
    È una razza " aliena ", anche se nuota nelle nostre acque da un bel po'!

    Nelle carni della razzza tropicale da cui deriva, infatti, e' presente una tossina potenzialmente pericolosa
     
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    Qiesto è "il bisnonno" tropicale
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    bhwaaaablllluubb

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    nel balistes non c'è tossina neurotossica. solo che non vale la pena mangiarlo. meglio liberarlo quando possibile
     
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    paffarolo ardito

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    biccerello

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    La pelle basta sbollentare e poi si toglie facilmente, per quanto riguarda le carni sono buonissime pescato e mangiato !!!

    forno con patate e pomodorini e capperi.
     
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    CITAZIONE (Brunosurf @ 29/7/2017, 15:56) 
    La pelle basta sbollentare e poi si toglie facilmente, per quanto riguarda le carni sono buonissime pescato e mangiato !!!

    forno con patate e pomodorini e capperi.

    Se mi ricapita.....!
     
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