biccerello
- Group
- Member
- Posts
- 53
- Status
- Offline
|
|
Arrivo in spiaggia alle 20.30; fa ancora caldo (27 C°) ma la giornata è stata nuvolosa e lo è ancora, così anche gli ultimi irriducibili bagnanti se ne sono già andati e la spiaggia è quasi deserta. La spiaggia è quella tipica del levante ligure, lunga circa 500 metri chiusa a est da un promontorio roccioso e a ovest da una scogliera artificiale e degrada rapidamente verso il fondo già a pochi metri dal bagnasciuga; la sabbia è una fine ghiaia mista a ciotoli. Comincio a tirar fuori dalla sacca l'attrezzatura: la prima canna denuncia senza pietà il mio irrimediabile stato di biccerello: è il mio primo acquisto, una telescopica Mitchell "Mormora" di 4 mt con un vettino così morbido da segnalare anche le tocche dei granchi; ci metto un mulinello di piccola taglia con in bobina un filo conico 0,20-0,50, preparo una montatura scorrevole con un terminale di circa 1 mt di FC 0,20, amo beack n.8, innesco il primo americano, piombo 50 g, e piazzo l'esca a circa 50 mt. La seconda canna è il mio orgoglio, l'ultimo acquisto di pochi mesi fa con la quale sto cercando di prendere confidenza: una tre pezzi con casting fino a 200 g, la canna che farà di me un vero uomo quando nei prossimi inverni mi cimenterò con piramidi da 150 g e più, con paternoster dai corti braccioli a sfidare le onde più alte durante le mareggiate: sarò all'altezza? Per il momento le onde sono di circa 30 - 40 cm e spira una brezza leggera, monto un mulo con uno 0,20, SL conico 0,23 - 0,57, trave solidale con attacco basso; bracciolo FC 0,20 di circa 1,5 mt, amo beack n.4, piombo ogiva da 5 once: insomma come si dice sono alla ricerca della lunga distaza (si fa per dire: con il mio above cast molto ma molto da migliorare piazzo il secondo americano più o meno a 80 mt). La terza canna è di nuovo uno dei miei primi acquisti: telescopica 4,20 mt, ci monto una bobina di filo conico 0,26 - 0,57, un trave con attacco alto dello 0,40 (sì lo so che il trave non deve essere inferiore allo SL ma ci lancio piombi da 100 g); qui faccio sul serio: bracciolo in nylon dello 0,40 di 1 mt con terminale in cavetto d'acciaio 26 libbre, due ami n. 4/O; preparo un bel trancio di cefalo sgallato e lancio. La quarta canna è un'altra telescopica 4,50 mt, casting fino a 150 g, di un colore rosso spudorato, con una sensibilità pari a quella di un palo della luce; ci monto l'Avocast 8000 che avevo acquistato insieme a lei, con una bobina di 0,40 diretto e la lascio in secco: se, come spesso mi succede, si allamerà qualche occhiata o mormora di piccola taglia potrei provare a fare una teleferica. Si è fatto buio gia da un pò, le ore passano, ho già cambiato le esche alcune volte, ma nessuna canna ha dato un benchè minimo segnale di vita; decido di cambiare la bobina sul palo della luce; tolgo il troppo ottimistico 0,40 e ci metto un più realistico 0,26; SL conico 0,26 - 0,57, altro trave 0,40, piombo 125 g, altro terminale con cavetto, altro trancio sgallato. Ma non c'è niente da fare: non si muove foglia; è arrivata la mezzanotte e la situazione si è ormai delineata con quella intima sensazione che conosco bene: sarà un'altra nottata con un ennesimo memorabile onesto cappotto; ma stranamente la cosa non mi dispiace più di tanto; sono rilassato, le canne sono tutte e quattro in pesca, la notte è tiepida e tranquilla e mi concedo anche qualche breve pisolino. Una ragazza carina in compagnia di alcuni amici, mi chiede educatamente se possono fare il bagno lì vicino (incredibile!); naturalmente gli dico di sì, state solo attenti alle lenze. Il mio torpore viene però interrotto: il cicalino sonoro montato sul palo della luce sta svegliando tutta la spiaggia e la vetta si piega mica male; aspetto qualche secondo, ferro e comincio a recuperare con calma; arrivato sul gradino di risacca però la resistenza si fa un po' troppo pesante; preferisco mollare un pò la frizione (quanti ne ho persi proprio a questo punto!), e la preda prende di nuovo il largo, cominciano a suonare i cicalini delle altre canne: la preda sta correndo parallela alla spiaggia e ha ingarbugiato le lenze delle altre canne. Finalmente recupero gli ultimi metri e sento il peso morto della preda esausta sul bagnasciuga; appoggio la canna sul picchetto e vado a vedere; non è un serra! E' una spigola! La prima spigola della mia vita e anche piuttosto grossa (almeno per me); a casa la bilancia poi dirà 2,300 Kg. Non male. L'orologio segna le 2 passate da poco. Decido di cambiare la bobina sulla tre pezzi: al diavolo la lunga distaza (si fa per dire) ci metto un filo più robusto cosi potrò lanciare altri tranci o qualche filetto di sarda; sono circa le 3, mentre sto armeggiado con le bobine, il palo della luce (sempre lei!) vuole di nuovo la mia attenzione. Questa volta è un serra di 1,500 Kg.
[IMG][/IMG]
Sono circa le 4, l'altra telescopica mi chiama; (la tre pezzi nuova fiammante con innesto a spiggot, vettino supersensibile ecc. ecc.. sta facendo una magra figura). Guardo il vettino che si agita vigorosamente per qualche secondo poi più nulla, aspetto qualche minuto poi recupero: il trancio di cefalo è esattamente diviso a metà tra i due 4/0, bel colpo! Te la sei giocata bene e hai vinto; comunque per me sarebbe stata troppa grazia.
Alle 4.30 la spiaggia è ormai rischiarata; non succederà più nulla; verso le 7 la giovane signora che porta a spasso il cane sgrana gli occhi guardando le due code che fanno capolino dal secchio: "lo sa che vengono in tanti qui a pescare e nessuno prende mai niente". La tentazione è tanta: di gonfiare il petto e dire che non basta tenere in mano una canna, ci vuole conoscenza degli spot, delle correnti, delle esche, delle giuste parature ecc. ecc. Non sarei io, mi limito a dire la pura verità. "signora ci vuole un po' di fortuna". Sono le 7.30 sto rimettendo con calma ordinata l'attrezzatura nella sacca. Mia moglie da casa mi manda il solito messaggino: "preso qualcosa?". Si aspetta la solita risposta: "niente come sempre"; invece la stupisco con una risposta sibillina: "oggi a mezzogiorno non fare il primo".
Attached Image
|
|