C&R

Perchè si e perchè no.

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    FROCESIO

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    Buiongiorno a tutti.

    Un paio di giorni fa,parlando con un amico ,ci siamo inoltrati in un discorso al limite tra il filosofico e lo sragionato...ovvero se il C&R è realmente una pratica etica e corretta.

    Il discorso è iniziato proprio perchè i nostri punti di vista erano diversi.

    Io credo che rilasciare un pesce, in questo caso si parlava di grosse prede, non crei uno squilibrio fisico tale da inficiare la futura sopravvivenza dell amimale.

    Mentre l amico, oltre a ritenere in certi casi inutile il rilascio,proprio perchè difficilmente un pesce che subisce un tale stress possa tornare tranquillamente nel suo ambiente, sostiene a ragion veduta che la pesca sia uno sport cmq cruento,che finisce con la morte del pinnuto, che ovviamente viene onorato in cucina.

    Ovviamente siamo costretti a delle eccezioni, quindi l ingoio, uno stress particolare,come può essere un camibamento repentino di pressione,(come accade per cernie e dentici nella pesca da natante), o un grande sforzo durante il combattimento tale da impedire una corretta riossigenazione, o anche il fatto stesso di toccare il pesce con le mani ache se bagnate, una serie di comportamenti che noi riteniamo validi per rimettere in libertà una preda, e che invece condannano il pesce a morte sicura.

    Insomma il pesce subisce uno stress dal quale non riesce a riprendersi...noi pescatori siamo incapaci di valutare le condizioni del pesce e spesso un rilascio vuol dire morte certa per il pinnuto...????

    A voi le risposte.






     
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  2. martorex
     
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    Argomento molto complesso , in cui nemmeno i biologi sono d'accordo ; gia' in altro 3D dissi che alcuni biologi marini erano convinti che gli esemplari grandi (cioe' che per la loro specie avevano raggiunto una mole molto elevata) , se pescati andavano rilasciati in quanto possessori di un patrimonio genetico eccezzionale , essendo arrivati appunto a quelle dimensioni , e quindi potrebbero dare alla prole maggior chance di sopravvivenza ; converrai /converrete con me che il discorso fila , ma altri biologi non sono dello stesso parere , ma non ricordo le loro motivazioni ; comunque due cose sono certe :
    1- il pesce subisce uno stress , sia per via dell' allamao , che dell'alzamento della pressione ( vedi cernie) , comunque l'importante e' riossigenare bene il pesce da rilasciare , lo stress che subisce non credo comporti particolari problemi se rilasciato con una certa velocita'
    2- un pesce rilasciato , se muore , entra comunque nella catena alimentare , non va sprecato
     
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    CITAZIONE (martorex @ 9/9/2010, 08:38)
    Argomento molto complesso , in cui nemmeno i biologi sono d'accordo ; gia' in altro 3D dissi che alcuni biologi marini erano convinti che gli esemplari grandi (cioe' che per la loro specie avevano raggiunto una mole molto elevata) , se pescati andavano rilasciati in quanto possessori di un patrimonio genetico eccezzionale , essendo arrivati appunto a quelle dimensioni , e quindi potrebbero dare alla prole maggior chance di sopravvivenza ; converrai /converrete con me che il discorso fila ,

    Per me il discorso non fila...è un lamarkismo...Se il pesce è arrivato a quelle dimensioni è per le esperienze "personali" che ha vissuto durante l arco della sua vita...assolutamente non trasmissibili a livello genetico...

    Per il fatto che se muore continua a far parte della catena alimentare,completamente daccordo. ;)
     
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  4. FreakySurF
     
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    Mha, riguardo a pesci di taglia, la penso anch'io come il tuo amico... onoriamoli in cucina :D

    Riguardo al rilascio, penso che la teoria dello stress non regge... i pesci di acqua dolce, penso che siano molto più delicati dei pesci marini... eppure spesso e volentieri vengono rilasciati, e non mi pare ci siano morie di carpe sti laghi laghi.... inoltre, stando a sto ragionamento i laghi no-kill fallirebbero...

    Certo, se prendo una cernia con la vescica natataria in bocca col piffero che la rilascio...

    A prescindere da ciò... rilasciamo i sottotaglia ragazzi, sempre e comunque, rilasciamoli...
     
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    Bel 3d.....

    Sono convinto che il rilascio del pesce, se effettuato con le dovute attenzioni, non arrechi alcun danno allo stesso...

    L'osservazione (ventennale) e la cattura subacquea di pesci menomati da qualsivoglia attrezzo umano o da altri pesci, mi insegna che la resistenza di un animale marino è di gran lunga superiore a quella di qualsiasi essere terrestre....
    Le possibilità di infezione sono nettamente inferiori...

    Sott'acqua ho visto di tutto....saraghi, dentici, paraghi e corvine in primis, con tagli da far paura sulla schiena, causati da fucilate, morsi di predatori etc....perfettamente rimarginati....
    Ho trovato ami completamente arruginiti e semi distrutti nelle interiora dei pesci....
    Segni profondi causati da reti o palamiti perfettamente rimarginati....

    Non penso che maneggiare un pesce (in particolare uno pescato a surf, che alla fin fine non subisce nè sbalzi pressori ne stress particolari) nell'atto di slamarlo sia dannoso....




    PS: un aneddoto che mi sono ricordato solo ora.....
    una decina d'anni fa mi decisi a ricostituire il vecchio acquario tropicale di mio padre....trasformandolo in acquario marino...
    pescai qualche pescetto da metterci dentro e in particolare ne ricordo uno con grandissimo affetto....un piccolo parago di non più di 10 cm....l'amo, per sua sfortuna, era un beak numero 4.....
    quando lo spiaggiai vidi che l'amo gli aveva squarciato il preopercolo passandolo da parte a parte...la ferita era larga e io la allargai ancora un pò al momento di slamarlo.....vista la mala parata decisi di tenerlo (mi dispiaceva ributtarlo in mare moribondo)....lo misi in una bottiglia di plastica con due dita di acqua di mare e una volta a casa, prima di friggerlo lo buttati (letteralamente) dentro l'acquario.....
    nuotò per 10 minuti buoni di lato....pensai che sarebbe morto da un momento all'altro....

    volete sapere com'è andata a finire?

    che ha seppellito tutti gli altri pesciotti....oratelle, una spigolotta, sparlotte e donzelle....
    è morto un'anno e mezz dopo per un colpetto di NH3 in eccesso....la ferita si era rimarginata perfettamente in meno di un mese...

    mi scese pure una lacrimuccia...
     
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    CITAZIONE (lucante @ 9/9/2010, 09:38)
    Bel 3d.....

    Sono convinto che il rilascio del pesce, se effettuato con le dovute attenzioni, non arrechi alcun danno allo stesso...

    L'osservazione (ventennale) e la cattura subacquea di pesci menomati da qualsivoglia attrezzo umano o da altri pesci, mi insegna che la resistenza di un animale marino è di gran lunga superiore a quella di qualsiasi essere terrestre....
    Le possibilità di infezione sono nettamente inferiori...

    Sott'acqua ho visto di tutto....saraghi, dentici, paraghi e corvine in primis, con tagli da far paura sulla schiena, causati da fucilate, morsi di predatori etc....perfettamente rimarginati....
    Ho trovato ami completamente arruginiti e semi distrutti nelle interiora dei pesci....
    Segni profondi causati da reti o palamiti perfettamente rimarginati....

    Non penso che maneggiare un pesce (in particolare uno pescato a surf, che alla fin fine non subisce nè sbalzi pressori ne stress particolari) nell'atto di slamarlo sia dannoso....




    PS: un aneddoto che mi sono ricordato solo ora.....
    una decina d'anni fa mi decisi a ricostituire il vecchio acquario tropicale di mio padre....trasformandolo in acquario marino...
    pescai qualche pescetto da metterci dentro e in particolare ne ricordo uno con grandissimo affetto....un piccolo parago di non più di 10 cm....l'amo, per sua sfortuna, era un beak numero 4.....
    quando lo spiaggiai vidi che l'amo gli aveva squarciato il preopercolo passandolo da parte a parte...la ferita era larga e io la allargai ancora un pò al momento di slamarlo.....vista la mala parata decisi di tenerlo (mi dispiaceva ributtarlo in mare moribondo)....lo misi in una bottiglia di plastica con due dita di acqua di mare e una volta a casa, prima di friggerlo lo buttati (letteralamente) dentro l'acquario.....
    nuotò per 10 minuti buoni di lato....pensai che sarebbe morto da un momento all'altro....

    volete sapere com'è andata a finire?

    che ha seppellito tutti gli altri pesciotti....oratelle, una spigolotta, sparlotte e donzelle....
    è morto un'anno e mezz dopo per un colpetto di NH3 in eccesso....la ferita si era rimarginata perfettamente in meno di un mese...

    mi scese pure una lacrimuccia...

    Povero pagretto!!!! :( :( :cry: :cry:

    Sono daccordo Luca, le infezioni sono limitate dal muco di cui i pesci nigenerale sono ricoperti, e la rigenerazioen dei tessuti avvine con velocità sorprendenti.

    Abbiamo parlato anche dell aquila di mare di International, e di come secondo noi sia stata fatta la cosa giusta, pur considerando chei l pesce era stato raffiato.

    Io credo molto nel C&R e spero che venga utilizzato soprattutto per i pelagici che tra un pò arriveranno sulle nostre coste..
    Sono trooooppo belli! :wub: :wub:
     
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    subbaqquo e arrustidori...gazzu..

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    aggiungo che il C&R, come lo scegliere se sparare o meno a pescasubacquea, è una cosa che riguarda solo e soltanto il protagonista....

    etica o non etica.....se il pesce è "catturabile" (ne senso di dimensioni, cicli riproduttivi svolti etc), la scelta riguarda solo e soltanto me stesso....

    ecco perchè non mi piacciono gli ambientalismi di facciata....
     
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  8. Ltn. Col. Kurtz
     
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    Vi sono occasioni in cui è certamente doveroso rilasciare un pesce, sempre che ci siano le condizioni per farlo. Per il resto, la scelta è affidata alla coscienza e al buon senso di ciascuno e non a norme imposte da non si sa bene chi. Questo lo dico perché personalmente non mi piacciono affatto le tendenze integraliste che provengono da alcuni ambienti dello spinning, e meno ancora il fatto che debbano essere imposte anche sul forum.
     
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    questo discorso mi tocca da vicino,nei tanti anni di viaggi a capoverde,tra me e i miei compari,abbiamo slamato e rilasciato sicuramente oltre un centinaio di squali,e vi garantisco,che se fatto nei tempi dovuti il c&r e fattibilissimo e gli squali non subiscono nessun tipo di danno,non ne ricordo uno che sia uno,che non sia ripartito dopo la riossigenazione verso il profondo blu.purtroppo non tutti hanno questo tipo di cultura,e non mi riferisco ai locali che gli danno "degna sepoltura" onorandolo a tavola(cosi come fanno con le caretta caretta c loro :( )anzi qualche esemplare degno di nota e stato e lo sara anche in futuro portato in paese anche da noi per essere donato ai locali,ma ho visto con i miei occchi "civilissimi" italiani,fare a pezzi squaletti di un paio di kg per essere innescati,in quanto -essendoci molta minutaglia e assurdo sprecare il tonno per i tranci-,oppure gli stessi squaletti essere trattati con disprezzo e sbattuti sulla battigia,in quanto rompicoglioni alla stregua di un ruello o di una gritta che ti spazzola l arenicola...........anche venendo ai nostri lidi ho sempre praticato e cercato nel possibile di divulgare il c&r,dalle oratelle/ombrine sotto i 300,per non parlare delle spigole sotto i 500(che mi perseguitano c loro...vedi firma :D )e devo dire che la maggior soddisfazione mi e giunta nel vedere che questo mio razzolare bene ha fatto le sue belle "vittime".......voi non potete capire la gioia, quando anni fa mio figlio libero un denticiotto senza che neanche io gli dessi indicazioni a riguardo,avendomi lui detto ancor prima che aprissi bocca-ora lo slamo e lo libero,speriamo che non muoia-e come ,lo stesso continua a fare con prede tipo ombrinotte ma pure mormore da 200........E SO SODDISFAZZIONI :wub:
     
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  10. ScRa
     
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    CITAZIONE (lucante @ 9/9/2010, 10:43)
    se il pesce è "catturabile" (nel senso di dimensioni, cicli riproduttivi svolti etc).

    Io penso che in questo caso non ci siano probblemi sia nel pentolarli che nel rilasciarli ...


    diverso è il discorso sui pesci sotto taglia o non eticamente trattenibili ( ma quì si tratta di crescere come persone ) e capire che montare sul Nostro bracciolo minimo un amo 3 ci porta a ridurne la possibilità di cattura. ;) ;) ;) ;) ;) ;) ;) ;)


    saluti a tutti.
     
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  11. Mister Surf
     
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    CITAZIONE (WOODS @ 9/9/2010, 08:06)
    Buiongiorno a tutti.
    .........

    C&R è realmente una pratica etica e corretta.

    Strettamente punti di vista pèersonalissimi che non mi permetto di giudicare.... ritengo che in un argomento come questo la soggettività trovi massima espressione............ parlo in quanto uno che pesca e cerca di pescare solo ciò che mangia..... no pesciolini meglio il cappotto quindi no C&R........ non capisco perchè devo stressare un pesce per il piacere di capire se vinco Io e la mia attrezzatura o Lui.

    .......

    Io credo che rilasciare un pesce, in questo caso si parlava di grosse prede, non crei uno squilibrio fisico tale da inficiare la futura sopravvivenza dell amimale.

    Su due piedi

    Mentre l amico, oltre a ritenere in certi casi inutile il rilascio,proprio perchè difficilmente un pesce che subisce un tale stress possa tornare tranquillamente nel suo ambiente, sostiene a ragion veduta che la pesca sia uno sport cmq cruento,che finisce con la morte del pinnuto, che ovviamente viene onorato in cucina.

    Da un punto di vista biologico e metabolico credo che la lotta che viva il pesce per slamarsi e scappare dal nostro amo possa equivalere alla fuga che un soggetto in condizioni normali subisca una aggressione armata e scappa.... corre e correndo nel tentativo di scappare cade e si fa male ad una gamba....... poi riesce a seminare il rapinatore........
    Si è fatto male ma sopravvive e si riprende!


    Ovviamente siamo costretti a delle eccezioni, quindi l ingoio, uno stress particolare,come può essere un camibamento repentino di pressione,(come accade per cernie e dentici nella pesca da natante), o un grande sforzo durante il combattimento tale da impedire una corretta riossigenazione, o anche il fatto stesso di toccare il pesce con le mani ache se bagnate, una serie di comportamenti che noi riteniamo validi per rimettere in libertà una preda, e che invece condannano il pesce a morte sicura.

    Ovviamente a fronte delle diverse casistiche anche al malcapitato inseguito potrebbe prendere un infarto subito dopo e morire...
    Se il pinnuto viene allamato profondamente è chiaro che il buon senso ci farà capire che è inutile slamarlo...
    Il buon senso.......


    Insomma il pesce subisce uno stress dal quale non riesce a riprendersi...noi pescatori siamo incapaci di valutare le condizioni del pesce e spesso un rilascio vuol dire morte certa per il pinnuto...????

    Le affermazioni, le vedo tali più che delle domande, hanno tutte sia riposte affermative che contrarie....... quindi??!!!

    A voi le risposte.

    CITAZIONE (WOODS @ 9/9/2010, 08:52)
    CITAZIONE (martorex @ 9/9/2010, 08:38)
    Argomento molto complesso , in cui nemmeno i biologi sono d'accordo ; gia' in altro 3D dissi che alcuni biologi marini erano convinti che gli esemplari grandi (cioe' che per la loro specie avevano raggiunto una mole molto elevata) , se pescati andavano rilasciati in quanto possessori di un patrimonio genetico eccezzionale , essendo arrivati appunto a quelle dimensioni , e quindi potrebbero dare alla prole maggior chance di sopravvivenza ; converrai /converrete con me che il discorso fila ,

    Per me il discorso non fila...è un lamarkismo...Se il pesce è arrivato a quelle dimensioni è per le esperienze "personali" che ha vissuto durante l arco della sua vita...assolutamente non trasmissibili a livello genetico...

    Un pesce che vive anni ha fatto proprie esperienze che hanno portato anche a modifiche strutturali che si ritrovano in capitale genetico trasferito a tutte le generazioni future........ quanto da te affermato non è vero.......... le giraffe se fossero state uccise sempre in tenera età non avrebbero mai visto un collo così lungo....... non è un punto di vista!

    Un pesce che ha dovuto vedere sconvolgimenti dei tratti di costa in cui ha vissuto evidentemente si è dovuto adeguare a nuovi sistemi alimentari, sopravvivenze, etc etc etc ......... siamo davvero convinti che non creino modificazioni genetiche per necessità virtù?
    Io ne sono certo!
    I biologi marini a mio avviso hanno ragione!


    Per il fatto che se muore continua a far parte della catena alimentare,completamente daccordo. ;)

    Io non sono per niente favorevole al C&R.

    Mi sembra una presa in giro....

    E' come se volessimo dire un SI' al pescatore con mezzo cervello e mezza bocca......

    Sì pescalo ma rilascialo............

    Proviamo a farlo con la caccia?
    Abbattilo e rianimalo??!!

    Non ha senso.

    Quando deliberatamente scelgo di andare a pesca o a caccia lo faccio certo di voler predare..... poi non vedo il senso di uccidere gratuitamente quindi se lo caccio o lo pesco cerco di farlo seguendo le regole che grazie anche a questo forum ho imparato a rispettare o imparato ex novo limitando incidenti di minutaglia o evito di sparare ad animali per il sadico piacere di abbattere e lasciare per terra....... per questo esistono i campi di tiro.

    Proprio tre gioni fa si faceva il discorso per l'ardiglione sull'amo!

    In alcuni posti, ovvimente acque interne, è d'obbligo, mi spiegava, l'uso di ami privi di ardiglione proprio per praticare meglio il C&R....... posso porgere come domanda questa!!

    Il C&R, stante questa normativa/regola, è allora disciplinato da un ente o qualcuno, federazione o associazione?

    Grazie per il 3d!
    ;)
     
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  12. vance
     
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    una volta rilasciai un ombrina OVER

    rilascio sempre le oratelle intorno ai 500 gr

    idem per il pescettame

    se capitano SERRAte mi fermo max al terzo

    penso se mi capitasse di fare una leccia amia la rilascerei se puo' andare
     
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    CITAZIONE (Ltn. Col. Kurtz @ 9/9/2010, 11:13)
    Vi sono occasioni in cui è certamente doveroso rilasciare un pesce, sempre che ci siano le condizioni per farlo. Per il resto, la scelta è affidata alla coscienza e al buon senso di ciascuno e non a norme imposte da non si sa bene chi. Questo lo dico perché personalmente non mi piacciono affatto le tendenze integraliste che provengono da alcuni ambienti dello spinning, e meno ancora il fatto che debbano essere imposte anche sul forum.

    Ma questo post non è per imporre nulla Andrea, è solo per chiarire in modo definitivo un concetto e trasferire la consapevolezza che un pesce,dopo essere stato catturato, la maggior parte delle volte se viene liberato tornerà a far parte dell ambiente che fino a quel momento l ha ospitato.

    Io non sono per le tendenze integraliste,tengo il pesce e lo mangio..ma a volte mi sento in dovere, ed è più forte di me, di dover ridare la libertà ad alcuni pesci,che il 90% dei pescatori non ributterebbero, è solo una questione personale che nasce spontanea e non è mai motivata. ^_^
     
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  14. vance
     
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    CITAZIONE (WOODS @ 9/9/2010, 12:27)
    Io non sono per le tendenze integraliste,tengo il pesce e lo mangio..ma a volte mi sento in dovere, ed è più forte di me, di dover ridare la libertà ad alcuni pesci,che il 90% dei pescatori non ributterebbero, è solo una questione personale che nasce spontanea e non è mai motivata. ^_^

    paro paro
     
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    Un pesce che vive anni ha fatto proprie esperienze che hanno portato anche a modifiche strutturali che si ritrovano in capitale genetico trasferito a tutte le generazioni future........ quanto da te affermato non è vero.......... le giraffe se fossero state uccise sempre in tenera età non avrebbero mai visto un collo così lungo....... non è un punto di vista...

    Quanto avevi in biologia al liceo???

    Il povero Darwin si starà rigirando nella tomba......
     
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186 replies since 9/9/2010, 07:06   2409 views
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