Inquinamento coste laziali Campane

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  1. aladino2004
     
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    Negli ultimi giorni girano articoli e voci di un forte aumento dell'inquinamento sui litorali campani e Laziali da Sorrento a Terracina, vermi che si infilano sotto la pelle dopo avere fatto il bagno a mare, acqua maleodorante, funghi e altre malattie della pelle in forte aumento, cosa sta succedendo?, perchè i principali TG tacciono, è vero che il depuratore di Licola si è rotto e un infinità di luquami altamente tossici è finito incontrollato in mare, e che a Sorrento una fogna scarica tonnellate di liquami di tutti i generi a mare sotto costa? andate al link:
    http://www.positanonews.it/index.php?page=dettaglio&id=24501 etc etc.

    é mai possibile che lo stato continui questa contumace omertà, rischiando la salute di noi cittadini e bruciando una delle ultime poche risorse che di questa maltrattata Italia ci resta?

     
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  2. torrese87
     
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    azzo, questa mi mancava. e io che da quelle parti mi ci rifugiavo benvolentieri nelle calde notti estive... che schifo. non ho parole, ma mi sà non ne abbiano avute manco tutte le persone lì attorno, è un punto pieno di barche e moletti... com'è possibile una cosa del genere sotto gli occhi di tutti?!?
     
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    campania felix

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    A Licola c'è stato lo sciopero degli addetti al depuratore, non venivano pagati da non so quanto.
    Il problema è la gente. Se cambia la gente, allora cambierà qualcosa!
     
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  4. aladino2004
     
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    se avete tempo leggete un po qui:
    Questa è la storiella della hydrogest:

    NAPOLI — I lavoratori bloccano il depuratore di Cuma, esasperati dai continui ritardi nel pagamento dello stipendio, ed è emergenza ambientale. Gravissima. Ieri il mare di Licola era una fogna a cielo aperto Una enorme macchia marrone, alimentata ora dopo ora dai liquami scaricati direttamente in acqua. In via Ripuaria, a Giugliano, e nella zona antistante la chiesa di San Massimo, nel borgo di Licola, comune di Pozzuoli, strade viscide per la melma, sovrastate da un tanfo nauseabondo. I liquami sgorgavano copiosi dal sottosuolo, attraverso i tombini. Emir Kusturica non avrebbe saputo immaginare una scena più paradossale, ma a Pozzuoli e a Giugliano nessuno ha voglia di ridere.

    Men che meno i sindaci. Quello di Giugliano, Giovanni Pianese, non crede letteralmente ai suoi occhi: «Allucinante. Non è concepibile che una protesta, per quanto legittima, arrechi simili danni all’ambiente e alla popolazione». Il suo collega puteolano, Pasquale Giacobbe, minaccia denunce ed esposti, ma intanto assiste impotente al disastro: «Esigo che siano accertate le responsabilità, ad ogni livello». Appena avuta notizia dell’ agitazione dei dipendenti dell’ Ugl, il Comune aveva chiesto all’ assessorato all’ Ambiente della Regione un intervento immediato per scongiurare danni igienico-sanitari. Ieri il Comune haa sollecitato anche un intervento di Prefettura ed Asl. «Adesso bisognerà far fronte alla grave situazione-igienico sanitaria che si è determinata con la fuoriuscita in strada dei liquami e con lo sversamento in mare di materiale non depurato, con conseguenti danni per la stagione turistica appena iniziata — incalza il sindaco Giacobbe — convocheremo subito ad un tavolo di discussione sia la Hidrogest che la Regione per chiedere l’immediata bonifica dell’ intera area danneggiata».

    Si mobilitano anche i residenti di Licola e Varcaturo che stanno subendo i maggiori disagi. Puntano a costituire un Comitato ed a chiedere alla Regione Campania i danni per l’inquinamento ambientale arrecato. «Vengano accertate le colpe dell’accaduto» denunciano. Le colpe, appunto. Ce ne sono tante nella intricatissima vicenda dei depuratori campani che Hydrogest (90% Termomeccanica e 10% Giustino Costruzioni) gestisce da novembre 2006, dopo aver vinto la gara nel 2003. Quelle degli operai, i quali martedì sera hanno perso la testa ed hanno bloccato l’impianto, sono le ultime, in ordine cronologico. Non le più gravi, certamente. «Non ci hanno ancora pagato lo stipendio di maggio», lamenta Leopoldo Fabozzi, turnista (1700 euro di salario ) nel depuratore di Foce Regi Lagni. «Per gente che campa con il salario e 17 giorni di ritardo significa problemi con l’affitto e per la spesa», incalza Antonio Norgese, una moglie e due figli, che lavora al depuratore di Napoli Nord, in quel di Orta di Atella.

    Va avanti così da due anni. Fino ad ora i 400 metalmeccanici degli impianti avevano mantenuto dritta la barra del timone: rivendicazioni tramite le rappresentanze sindacali, ingiunzioni legali. La sera di martedì, però, a Cuma è accaduto qualcosa di diverso. Una parte dei 140 operai ha scelto la linea dura. «Un errore — ammette Gennaro Esposito, della Uilm— Ci ritroveremo con una valanga di denunce e finiremo con l’alienarci la simpatia della gente». Quella che ieri osservava il mare di liquami, dalla spiaggia di Licola. Eppure, sarebbe ingiusto, per raccontare la vicenda della depurazione che non c’è, in Campania, partire dall’ultimo anello, dall’inciampo degli operai. Meglio guardare gli impianti, quelli che Hydrogest avrebbe dovuto rendere più efficienti e funzionali, dopo la gara di appalto.

    A Cuma i digestori per stagionare i fanghi sono fermi da un anno e mezzo. Erano talmente messi male che rischiavano di esplodere. Nella centrifuga finisce il fango fresco e l’impianto lavora malissimo. Nell’impianto di Napoli Nord attendono da anni la sostituzione di due centifughe, entrambe lavorano a singhiozzo. Tutti i depuratori, poi, affogano nei fanghi. Li dovrebbe portare in una discarica in Puglia la ditta Trincone di Pozzuoli. Dagli impianti escono non più di un paio di camion al giorno, però. Servirebbe il triplo dei viaggi. Insomma, un disastro. Lo riconosce anche Gaetano De Bari, amministratore di Hydrogest. «La colpa, però — dice —non è nostra. Abbiamo incassato solo una minima parte dei canoni di depurazione che, come previsto dal contratto, avrebbero dovuto garantirci la copertura dei costi e i profitti. I Comuni le hanno pagato le quote al Commissariato alle Acque, ma a noi sono arrivate solo in parte. Per giunta, sulla base delle tariffe concordate nel 2003, inferiori a quelle del 2006, quando abbiamo preso gli impianti».

    Hydrogest rivendica 65 milioni di euro di credito. Si spiegano così, sostiene De Bari, i continui ritardi nei pagamenti degli stipendi, la manutenzione carente e i lavori di adeguamento dei depuratori che non sono mai iniziati. L’assessore regionale all’Ambiente, Ganapini, sta cercando una soluzione. È una buona notizia. L’altra, recentissima: sono state montate le centraline sugli impianti per verificare la qualità dell’acqua in ingresso e in uscita. Le ha prodotte una società del nord, la Orion, su appalto dell’Arpac. Gara vinta nel 2006, contratto stipulato solo a maggio, lavori ultimati in tempo record. Si è corso il rischio di perdere il finanziamento europeo. In serata la Regione con una nota del settore Ciclo integrato delle acque ha reso noto che sono iniziate le operazioni di pulizia dell’area intorno al depuratore.

    Queste invece sono considerazioni più serie

    Questa volta non parliamo di eventi ma di uno scempio che si compie in un silenzio squarciato da flebili voci.

    Il dato è questo: la balneabilità del litorale flegreo/domizio, 40 km di costa, già compromessa da decenni di incuria, cattiva gestione delle risorse e pessima gestione degli impianti di depurazione, arriva ora a un punto di non ritorno e al degrado quotidiano si agginge l'allarme sanitario. Per circa tre giorni i dipendanti della Hydrogest, che dal 2006 gestisce il Depuratore di Cuma, hanno scioperato perchè da mesi ricevono lo stipendio in ritardo di settimane; il risultato è stato che la scorsa settimana le acque reflue del territorio sono state scaricate direttamente in mare, senza subire trattamenti di alcun tipo. Sulla nostra costa è in atto un disastro ambientale senza precedenti che trova scarsissimo spazio tra i mezzi di informazione.
    Non si vuole mettere in discussione il diritto di protestare per condizioni di lavoro non accettabili, ad essere posto in discussione è il modo, con i conseguenti esiti.
    Non è neanche giusto riversare interamente le colpe di tutto quello che è accaduto, e forse ancora accade, sull'anello debole della catena, i lavoratori che da anni segnalano il cattivo funzionamento degli impianti, che attualmente lavorano soltanto al 20% perchè necessiterebbero di urgenti opere di riammodernamento.

    Il presidente della Provincia, Luigi Cesaro sul caso afferma: «Non è possibile e ci sorprende che in piena stagione turistica il mare di Licola possa diventare una fogna a cielo aperto - (n.r. chi vi scrive è convinta che situazioni di questo tipo siano inaccettabili anche lontano dalla stagione balneare...ma è soltanto un'opinione!). - Continua- Per far sì che queste situazioni non accadano più è necessaria una urgente azione di programmazione ambientale che passa, inevitabilmente, da una accelerazione della procedura di gara per la gestione dei depuratori. Promuoverò questa soluzione, appellandomi al commissario di governo Bertolaso e vigilerò costantemente affinché questo problema abbia una soluzione concreta e rapida». La soluzione ancora una volta sarebbe ricorrere al salvatore della Patria Bertolaso? Non sarà troppo oberato da impegni quest'uomo?!?

    Avvelenano il nostro mare, inquinano la terra che calpestiamo, appestano l'aria che respiriamo, uccidono il nostro futuro e noi siamo soltanto capaci di tacere?

    e se non vi va di leggere cliccate qua sotto una puntata di striscia la notizia rende ben evidenti le problematiche
    : :angry: :angry: :angry: :angry: :angry: :angry: :angry: :angry: :angry:

    http://turismoeventincampania.blogspot.com...diera-nera.html


    http://www.videocomunicazioni.com/notizie/...mi-in-mare.html

    http://www.agoravox.it/Depuratore-di-Cuma-una-tragedia.html

    http://mobile.agoravox.it/Lo-scandalo-del-...re-di-Cuma.html

     
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  7. aladino2004
     
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    vorrei solo diffondere ciò che politica e mafia stanno tentando in tutti i modi di coprire, è una bomba ecologica che è esplosa e nessuno dice nulla che fine hanno fatto i telegiornali nazionali, i giornali e tutto il resto??
     
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    Corrado Roj

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    IMHO solo la gente comune può sovvertire 'sto trend........ma la gente comune purtroppo non sa....o se ne fotte!!!!!!
     
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  9. monia22009
     
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    Siamo solo vittime .....e lo saremo sempre
     
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    CITAZIONE (aladino2004 @ 16/7/2009, 21:48)
    vorrei solo diffondere ciò che politica e mafia stanno tentando in tutti i modi di coprire, è una bomba ecologica che è esplosa e nessuno dice nulla che fine hanno fatto i telegiornali nazionali, i giornali e tutto il resto??

    Prendono il sole sotto gli ombrelloni messi loro a disposizione da l'ASSOBALNEARI
     
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  11. aladino2004
     
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    queste situazioni fanno venir voglia di andarsene in Africa!!!,
     
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  12. torrese87
     
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    mi sà che è arrivato il momento di prendere seriamente in considerazione di praticare il catch and release. non mi và di certo di rischiare e far rischiare alla mia famiglia malanni vari per un paio di marmorotte...
     
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  13. Ltn. Col. Kurtz
     
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    Ho letto: la situazione è grave, certo. Ma siamo sicuri che i liquami di Licola mettano a rischio la salubrità dei pesci fino a Terracina?
     
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  14. aladino2004
     
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    guardatevi questo video
    http://www.ecoblog.it/post/8746/percolato-...-a-baia-domitia

    sembra di sognare! è un incubo, metterei la pena di morte mediante annegamento in mare appositamente per tutti, i tanti responsabili che per soldi venderebbero anche i loro figli, e chi è di queste parti come lo sono io sa che dico il vero
     
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  15. freshfish
     
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    mamma mia, che schifo! :sick: :sick: :sick: :sick: :sick:
     
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23 replies since 14/7/2009, 21:20   307 views
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