Tecnica del Surfcasting – Lo spot in notturna.

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    Dino

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    Tecnica del Surfcasting – Lo spot in notturna.

    I files li trovi qui:
    https://drive.google.com/drive/folders/1Bv...q8d?usp=sharing

    jpg

    Benvenuti.

    Questo 3D che andremo ad esaminare è il secondo della serie “Tecnica del Surfcasting”. Una serie di articoli dedicati all’analisi di quelli che è, o meglio dovrebbe essere, il corretto approccio quando si arriva sullo spot di pesca, per poi proseguire durante la sessione.
    Fa seguito ad alcune richieste specifiche che mi sono state chieste privatamente, e visto e considerato che è un argomento di interesse generale, rispondo qui pubblicamente.

    Nel precedente articolo, “Tecnica del surfcasting: quale strategia adottereste su questo spot?” (qui il link alla discussione: https://surfcasting.forumfree.it/?t=78542261) avvalendoci di brevi video e fotografie abbiamo ampiamente discusso dei settori del surf, dal riconoscimento visivo all’interpretazione dei vari segnali ed il corretto approccio mentale.
    Questo articolo è il naturale proseguimento del precedente, e voglio proporre quello che per diversi scer che si approcciano a questa disciplina le prime volte è un grande problema, e cioè le difficoltà che si incontrano nell’interpretare i settori in notturna.

    Intanto occorre premettere che leggere lo stato del mare al buio non è cosa per nulla facile, tutt’ora anche io a volte mi trovo in difficoltà nonostante quasi 40 anni di frequentazione costante. Le difficoltà sono diverse rispetto all’arrivo in diurna, ad iniziare dal buio in primis, tutto ciò che non vediamo è un potenziale problema e non ci aiuta a capire cosa muove sopra la superficie del mare e la scelta della postazione diventa quasi un dilemma.
    Ma non tutto è perduto, con un pochino di attenzione possiamo cercare di farci un’idea, più o meno esatta, di cosa abbiamo davanti anche quando si arriva sullo al buio.

    1) l’ambiente circostante.
    Di solito, quando si arriva sullo spot in condizioni di luce, la prima cosa che facciamo tutti è guardare il mare che abbiamo davanti e poi volgiamo lo sguardo ai lati della spiaggia, alla ricerca di tutte quelle informazioni utili per una scelta ottimale.
    La stessa operazione la facciamo anche col buio, è un gesto automatico e ripetitivo nel tempo, solo che non avendo tutti quei riferimenti che di solito arrivano dallo sguardo frontale, ci viene istintivo cercare maggiori riferimenti alla nostra destra e sinistra. Fateci caso.
    Il primo aiuto che il Mare ci mette a disposizione avviene attraverso il suo moto ondoso ritmico, modella la spiaggia disegnando anse, punte e rettilinei, ma anche depositando elementi importanti di riconoscimento come le alghe, i detriti, ma anche il nutrimento quali piccole conchiglie più o meno piene, le velelle (ottima fonte di cibo soprattutto in questo periodo), che ci daranno grande aiuto nella scelta della postazione, andando a privilegiare quei settori che rappresentano un possibile canale perpendicolare, oppure una punta che ha davanti un banco di sabbia oppure ancora una o più serie di secche, queste ultime interessanti da affrontare quando il moto ondoso è quasi del tutto scemato.
    Un altro aiuto interessante che il mare ci trasmette è l’osservazione del moto ondoso che abbiamo di fronte. Va analizzato attentamente per ricercare quei piccoli segnali che devono dare conferma alla prima osservazione, lo studio della battigia. Con il buio non è esattamente come in diurna, tanti aspetti visivi si perdono nell’oscurità ma anche qui il mare ci viene incontro con un altro aiuto, ed è la distinzione di colore netta tra un’onda ed un settore profondo.
    Tutto ciò che è bianco nel buio significa onda, e di conseguenza tratti di spiaggia dove la profondità è bassa, viceversa tutto ciò che appare scuro significa tratti che hanno una profondità maggiore.
    E badate bene che sono aiuti di non poco conto, tutt’altro. Con l’attenta osservazione e la pratica si possono ottenere buoni riscontri.
    Certo non è tutto rose e fiori, purtroppo il buio porta anche delle problematiche che non sono facilmente individuabili, almeno immediatamente. Un esempio può essere quello delle alghe, fintanto che le vediamo depositate a riva possiamo farci un’idea di cosa abbiamo davanti, il discorso cambia se la riva è pulita e le alghe stanno viaggiando in corrente, non le vedremo sino a quando non ci sbattiamo le lenze sopra, così anche per tutto quello che galleggia sopra la superficie del mare: tronchi, buste, pezzi di rete abbandonate etc.
    Dopo che avremo analizzato l’ambiente circostante, ai fini della scelta su quella che sarà la nostra postazione definitiva, andiamo ad esaminare l’altro aspetto importante.

    2) Individuazione dei settori.
    Come ho accennato, chi è agli inizi e non ha sufficiente esperienza si troverà spiazzato davanti al mare in notturna. A prima vista le onde sembrano tutte uguali, il vento sferza la faccia, la salsedine limita le nostre osservazioni, quelle che fino a questo momento erano certezze ora iniziano a vacillare e la scelta della postazione avviene spesso “ad cazzum”.
    Proviamo a cercare di dare un piccolo aiuto in questo senso facendovi vedere alcune foto scattate in notturna (non senza difficoltà).
    Prima però è doveroso fare una premessa.
    Le foto che seguono sono state scattate in notturna in diverse spiagge dalla morfologia diversa. La ricerca e raccolta di queste foto ha richiesto tanto tempo per tutta una serie di difficoltà. Intanto perché non sono pratico in questo senso, poi sono state prese da più smartphone, e soprattutto all’inizio, le foto venivano completamente scure.
    Dopo parecchi tentativi, gli scatti migliori sono stati fatti grazie all’aiuto della luna, soprattutto quando si trovava alla massima luminosità e con l’aiuto delle lampade frontali per illuminare i tratti immediatamente vicini alla riva.
    Avrei preferito sicuramente dei brevi video, ma nonostante le varie prove alla fine per me si è rivelata impresa ardua.

    Queste foto che seguono vanno quindi interpretate come se foste appena arrivati sullo spot e dovete individuare i settori sulla base di quanto abbiamo detto (per una migliore visualizzazione consiglio l’uso del pc).

    foto n° 1:
    foto_1_0
    questa foto è stata ripresa appena arrivati sullo spot, una spiaggia a media energia. In questo caso l’osservazione è concentrata sull’ambiente circostante, grazie all’illuminazione artificiale della luna si riesce ad intravedere un bel tratto del profilo della spiaggia, in particolare una punta con una secca davanti, ottimo spot da affrontare ai lati della punta.

    foto n° 2:
    foto_2_0
    siamo sempre sullo stesso spot, ci siamo spostati proprio di fronte alla punta. La dimensione della secca di fronte ora appare più chiara, così come i suoi confini.
    Lo scopo di queste due foto è per farvi capire che a volte basta percorrere qualche decina di metri per avere un’idea più chiara del settore, soprattutto in condizioni di buio.

    foto n° 3:
    foto_3_1
    Anche questa foto rappresenta il momento dell’arrivo in spiaggia. In questo caso ci troviamo su una spiaggia a bassa energia, davanti un frangente esterno non troppo lontano che però si sta delineando, si nota benissimo una interruzione di frangenza al centro foto, se notate bene questa interruzione sta generando un canale perpendicolare che giunge sino a riva ed è il tratto dove l’onda risale maggiormente sulla battigia.
    Davanti al frangente esterno un canale parallelo che prosegue per tutta la lunghezza della spiaggia.

    foto n° 4:
    passiamo alla vista frontale.
    foto_4
    Questa foto è stata ripresa subito dopo il tramonto. Quello che abbiamo davanti è un settore quasi delineato, in lontananza un banco di sabbia (il breve tratto di onda che sta frangendo), ai lati i tratti scuri indicano una maggiore profondità, in questo caso un canale di entrata e di uscita della corrente dove il tratto a sx della foto giunge sino a riva, quello di dx non ancora formato del tutto. Dovendo scegliere, visto che il settore non è ancora del tutto formato, inizierei la sessione posizionando due canne ai lati della schiuma, quindi il banco di sabbia in lontananza e ai lati dell’ingresso del canale a sx.

    foto n° 5:
    foto_5
    stesso posto della foto n° 4 ripreso diverse ore dopo, mi sono spostato di qualche decina di metri a sx ed ora il settore si trova alla dx della foto. Come si può notare il mare ha diminuito di intensità permettendo al settore centrale canale-banco-canale di delinearsi completamente.

    foto n° 6:
    foto_6
    Questa foto è stata ripresa su una spiaggia a bassa energia, la mareggiata ha perso gran parte della sua forza. Si nota una grossa buca proprio davanti, congiungimento finale di un canale di battigia che arriva da sx. Questo è un settore che va considerato attentamente ai fini della scelta di postazione, la scarsa corrente potrebbe depositare parecchio cibo dentro la buca rendendolo molto interessante.

    foto n° 7:
    foto_7

    Spiaggia a media energia. In lontananza un frangente esterno interrotto da una finestra che immette su un tratto completamente profondo, in questo caso un canale perpendicolare. Una postazione molto interessante, in questo caso la scelta ottimale dove piazzare le canne è nella finestra di ingresso, che non è neanche troppo lontana, oppure ai lati della secca sulla dx della foto, sempre ai margini della schiuma, oppure ancora nel canale sottoriva.

    foto n° 8:
    foto_8

    questa foto è stata ripresa su una spiaggia molto profonda. Come si può notare c’è un unico frangente che rompe a pochi metri da riva, seguito da un canale parallelo che arriva sino alla battigia. La scelta della postazione in una spiaggia con queste caratteristiche non da molte alternative, e anche la scelta del dove lanciare le nostre esche è obbligata a pochi casi, nella fattispecie dietro l’unico frangente e dopo che questo avrà generato delle aperture, anche dentro il canale di battigia.
    Mi soffermo un attimo sull’aspetto sicurezza. Prestare molta attenzione nella scelta della postazione, il moto ondoso su queste spiagge genera molta energia che si scarica per decine di metri oltre la battigia, rendendo pericolosi ampi tratti di spiaggia. Tenetelo seriamente in debita considerazione perché il rischio di vedersi portar via l’attrezzatura è molto concreto. Oltre alla vostra incolumità.

    foto n° 9 e 10:
    foto_9

    foto_10
    Premesso che quando si arriva in spiaggia si dovrebbe avere le idee chiare sull’evoluzione meteo, capita a volte di trovarci condimeteo ancora troppo forti, mare grosso oppure vento ancora sostenuto.
    Quando ci si trova in queste condizioni si può decidere di aspettare che il moto ondoso cala di intensità, oppure cambiare lo spot. Queste due foto sono appunto l’esempio di condizioni meteo oltre il limite.

    Lo scopo di questo 3D è quello di dare un piccolo aiuto a tutti coloro che sono agli inizi ed hanno difficoltà a mettere in pratica la teoria che hanno acquisito. Molti di voi hanno memorizzato le varie uscite, anche quelle in cui si sono trovati maggiormente in difficoltà, la nostra memoria li ha immagazzinati come piccoli flashback. Ecco, queste foto vi devono far ragionare proprio come se in questo preciso istante foste sul luogo di pesca davanti al bagnasciuga, osservatele, memorizzatele e iniziate a ragionarci su mettendole a confronto con le difficoltà che avete incontrato.

    Buon lavoro, ragazzi.
     
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    Affrettati a spegnere le passioni prima che ti brucino. Il mare e la pesca sono la mia passione

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    Grande Dino, sei sempre sul pezzo! È impressionante quanto impegno e quanta passione metti al servizio di tutti, complimenti davvero 👏👏👏
     
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    E' pericoloso avere ragione quando le autorità costituite hanno torto

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    Alto veneto ma toscano nel cuore

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    Wikipedia ti fa un baffo :D
    Grande, come sempre :b: :b:
    Sdrembo
     
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    timore del pabulum

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    Non fa una piega.. complimenti per il grandissimo lavoro, che hai fatto,bravo veramente, meglio di così non si poteva fare,sarà molto utile a chi lo leggerà,io ho letto tutto e quoto tutto.
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    timore del pabulum

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    GRAZIE INFINITE Dino anche sta volta hai superato il top ... Grazie grazie grazie
     
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    paffarolo ardito

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    Bellissimo lavoro Dino, soprattutto le foto non facili!
    Grazie per condividere con noi il tuo sapere con queste disamine sempre molto precise :D
     
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    paffarolo

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    Marà

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    Lavoro davvero encomiabile, grazie. Ma poi, pure quella perfezione delle foto, spettacolare.
     
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    paffarolo

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    sono veramente stupito di questa disamina, nonostante, sul forum si è detto di tutto e di più della tecnica di pesca. sì riesce, in qualche modo,a stimolare la discussione tra gli utenti..... encomiabile !!!
     
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    Mezzo chilo è da innesco!

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    Grande Dino ottimo lavoro...la foto numero 4 è eccezzionale mi ricorda molto uno spot che mi ha dato belle soddisfazioni 3_3
     
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    Dino

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    CITAZIONE (frank serra @ 23/5/2022, 18:02) 
    Grande Dino ottimo lavoro...la foto numero 4 è eccezzionale mi ricorda molto uno spot che mi ha dato belle soddisfazioni 3_3

    Frank, guardati le spalle ....... :D :D :D :D :D :D :D


    Intanto grazie a tutti.
    Questo, come tutti gli altri precedenti 3D, è un impegno che ho preso qualche anno fa e dovevo onorare la parola data, che per me vale più di un contratto firmato.

    Le difficoltà maggiori hanno riguardato le foto, con uno smartphone all'inizio è stato veramente difficile, venivano tutte scure. Poi con un pò di ingegno, con l'aiuto della luna e con l'aiuto dei compagni che si sono messi a disposizione con le loro lampade frontali, roba di qualche migliaio di lumen tutte insieme, è venuto fuori qualcosa di utile (curioso il fatto che illuminando l'onda che rovescia si ha un effetto specchio, il bianco viene messo ancor più in evidenza).
    Senza illuminazione non sarebbe stato possibile, almeno per me credo, in questo campo sono un principiante.

    Dimenticavo.....
    la bellissima foto in apertura del 3D l'ho avuta da un caro amico del forum, BacilloZ. Grazie di tutto, Alfonso.
     
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    paffarolo

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    I ringraziamenti a Dino e quanti collaborano con lui per queste meraviglie sono d'obbligo .
    Sicuramente si tratta della condizione più complicata del surfcasting ovvero approntare una battuta di pesca direttamente in notturna . Anche un occhio ben allenato e una profonda conoscenza dagli spot possono essere tratti in inganno . Peggio ancora per chi è agli inizi . Verosimilmente una spiaggia a forte energia caratterizzata da un solo frangente dovrebbe essere la scelta più semplice ma anche in questo caso ci sono cose che in notturna non sono facili da individuare come ad esempio una buca prima del frangente o un banco di posidonia ecc. Le cose si complicano di più quando si tratta di spiagge a media e bassa energia. Sicuramente arrivare in spiaggia quando c'è ancora un po di luce aiuta tantissimo anche se la battuta dovrà svolgersi completamente in notturna . Anche poter visionare lo spot un po di ore prima può essere un buon riferimento in questo caso però si dovrà tener molto in considerazione l'andamento meteomarino per l'orario in cui andremo a pescare in modo da prendere dei primi riferimenti sui punti che poi in notturna controlleremo con piu attenzione prima di scegliere il punto adatto. Faccio un esempio . Se dovrò affrontare una montante in notturna,potendo dare un'occhiata qualche ora prima andrò a "scartare" quei punti dove i frangenti sono già belli presenti e mi "terrò " quelli dove ancora i frangenti non sono presenti perché visto che si tratta di una montantenel momento che andrò a pesca mi troverò lì dove c'erano i frangenti una condizione troppo turbolenta e nei punti dove i frangenti non erano presenti una possibile buona condizione e quindi concentrerò li per più tempo il mio sguardo prima di decidere il da farsi.
    Detto questo mi sento di spendere due parole sulla foto n°7 . Semplicemente spettacolare . A mio avviso la condizione più bella da trovarsi su una spiaggia e quella che più spero di trovarmi avanti quando vado a pesca e a mio avviso tra le più redditizie e sicuramente quella che ti offre uno spazio temporale di pesca maggiore .
     
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    timore del pabulum

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    Dino come già ho scritto a livello forum sei over the top a livello umano non ho parole per descriverti cmq anche per me un impegno è un impegno appena riesco ad andare a pesca ti mando le foto per gli inneschi che mi hai chiesto sennò con calma ti faccio i video da casa ....cmq grande Dino
     
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    Dino

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    Concludiamo la carrellata delle foto aggiungendo queste ulteriori, che rappresentano tre momenti particolari di una mareggiata.

    In questa sequenza di tre foto è stata ripresa la formazione di un canale perpendicolare.

    foto 1:
    foto_notturna_canale_in_formazione_01
    Spiaggia a media energia. In questa foto si ha già evidenza di un canale perpendicolare a dx che non è ancora formato del tutto, infatti è chiuso dal frangente esterno (che si sta attenuando proprio in corrispondenza) e da una serie di onde successive.

    foto 2:
    foto_notturna_canale_in_formazione_02
    Nella foto n° 2 si ha conferma di trovarci proprio davanti ad un canale perpendicolare. Come si può ben notare (grazie alla fase, lunare quel giorno al 95% della sua illuminazione) è ripreso il moto ondoso che risale parecchi metri sulla spiaggia;

    foto 3:
    foto_notturna_canale_in_formazione_03
    il moto ondoso ha raggiunto il suo stato ideale. Il canale perpendicolare è pienamente operativo sia in ingresso che in uscita, una situazione molto interessante ai fini della sessione di pesca.


    foto 4 e 5:
    Spiaggia a bassa energia. In queste due foto è stato ripreso l’inizio di un mare montante. Sul bagnasciuga i primi rovescaimenti di onda, in lontananza la timida formazione di quello che sarà il frangente esterno;
    foto_notturna_mare_montante

    foto_notturna_mare_montante_02
    Il frangente è quasi completamente formato, giusto al centro foto residua ancora un tratto aperto.
    Queste due foto possono rappresentare una opzione all’interno di una strategia di pesca di più ore volta alla ricerca del mare montante, nel senso che se siamo disposti a spostarci seguendo il vento, possiamo iniziare a sfruttare la spiaggia più vicina interessata dal vento e dopo che questa sarà impraticabile ci sposteremo alla prossima spiaggia dove il vento non è ancora arrivato oppure sta arrivando, per sfruttare di nuovo la fase iniziale della mareggiata.


    foto 6:
    foto_lungomare
    Spiaggia a bassa energia su un lungomare. L’ottima combinazione di illuminazione (luna e artificiale della passeggiata) ha permesso di immortalare questa situazione che mi è capitato spesso di incontrare durante una fase della mareggiata, serie di onde un po' ovunque interrotte tra loro da tratti più profondi dalla difficile interpretazione.
    Personalmente, a me queste situazioni piacciono tantissimo perché a differenza di altre condizioni, qui il pesce bisogna proprio andare a cercarselo. Atteggiamento mentale, intuito e istinto avranno un ruolo preponderante in queste situazioni.

    Con queste ultime foto a disposizione ho concluso questo 3D, cui spero sia di gradevole lettura e come spunto di miglioramento per molti che sono agli inizi. Chiunque vorrà può riportare le proprie esperienze e/o difficoltà in notturna.
     
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    timore del pabulum

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    CITAZIONE (sandro rau @ 26/5/2022, 09:24) 
    Concludiamo la carrellata delle foto aggiungendo queste ulteriori, che rappresentano tre momenti particolari di una mareggiata.

    In questa sequenza di tre foto è stata ripresa la formazione di un canale perpendicolare.

    foto 1:
    (IMG:https://upload.forumfree.net/i/ff9235215/f...rmazione_01.jpg)
    Spiaggia a media energia. In questa foto si ha già evidenza di un canale perpendicolare a dx che non è ancora formato del tutto, infatti è chiuso dal frangente esterno (che si sta attenuando proprio in corrispondenza) e da una serie di onde successive.

    foto 2:
    (IMG:https://upload.forumfree.net/i/ff9235215/f...rmazione_02.jpg)
    Nella foto n° 2 si ha conferma di trovarci proprio davanti ad un canale perpendicolare. Come si può ben notare (grazie alla fase, lunare quel giorno al 95% della sua illuminazione) è ripreso il moto ondoso che risale parecchi metri sulla spiaggia;

    foto 3:
    (IMG:https://upload.forumfree.net/i/ff9235215/f...rmazione_03.jpg)
    il moto ondoso ha raggiunto il suo stato ideale. Il canale perpendicolare è pienamente operativo sia in ingresso che in uscita, una situazione molto interessante ai fini della sessione di pesca.


    foto 4 e 5:
    Spiaggia a bassa energia. In queste due foto è stato ripreso l’inizio di un mare montante. Sul bagnasciuga i primi rovescaimenti di onda, in lontananza la timida formazione di quello che sarà il frangente esterno;
    (IMG:https://upload.forumfree.net/i/ff9235215/f...re_montante.jpg)

    (IMG:https://upload.forumfree.net/i/ff9235215/f...montante_02.jpg)
    Il frangente è quasi completamente formato, giusto al centro foto residua ancora un tratto aperto.
    Queste due foto possono rappresentare una opzione all’interno di una strategia di pesca di più ore volta alla ricerca del mare montante, nel senso che se siamo disposti a spostarci seguendo il vento, possiamo iniziare a sfruttare la spiaggia più vicina interessata dal vento e dopo che questa sarà impraticabile ci sposteremo alla prossima spiaggia dove il vento non è ancora arrivato oppure sta arrivando, per sfruttare di nuovo la fase iniziale della mareggiata.


    foto 6:
    (IMG:https://upload.forumfree.net/i/ff9235215/foto_lungomare.jpg)
    Spiaggia a bassa energia su un lungomare. L’ottima combinazione di illuminazione (luna e artificiale della passeggiata) ha permesso di immortalare questa situazione che mi è capitato spesso di incontrare durante una fase della mareggiata, serie di onde un po' ovunque interrotte tra loro da tratti più profondi dalla difficile interpretazione.
    Personalmente, a me queste situazioni piacciono tantissimo perché a differenza di altre condizioni, qui il pesce bisogna proprio andare a cercarselo. Atteggiamento mentale, intuito e istinto avranno un ruolo preponderante in queste situazioni.

    Con queste ultime foto a disposizione ho concluso questo 3D, cui spero sia di gradevole lettura e come spunto di miglioramento per molti che sono agli inizi. Chiunque vorrà può riportare le proprie esperienze e/o difficoltà in notturna.

    👌top.👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻
     
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    paffarolo

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    Marà

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    Bellissimo.
    Per quanto mi riguarda, sono da sempre abituato al surf diurno. Nell'ultima stagione però, per motivi vari, mi sono ritrovato a pesca quasi sempre la notte, in mareggiata ovviamente. Ho trovato estremamente difficile orientarmi nel lancio, scoprendo questo mio grosso limite =_=
     
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18 replies since 22/5/2022, 10:32   3699 views
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