Fisica di una canna

Sul video del lancio tecnico...

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    Volevo esprimere qualche parere in merito al video sul lancio tecnico. Non che sia un fissato del lancio, sono quanto più interessato nella descrizione del fenomeno.
    Nel video Marco Falchi introduce al volo l'esempio del l'elastico utilizzato da John Holden per descrivere il comportamento di una canna. Si prosegue poi frammentariamente con discussioni riguardo a "elasticità" dei grezzi e continuità delle azioni. L'ho trovato a tratti impreciso.
    Volevo solo fornire un contributo nella spiegazione fisica della canna da pesca e dell'azione del lancio. Tengo a zero le formule perché sono i classici concetti che necessitano solo delle "sensate esperienze".
    In prima approssimazione la canna è una molla. Tutti i fenomeni del mondo sono in prima approssimazione molle (semicit.) :)
    Cerco di spiegare quindi il fenomeno con degli esempi.

    "Esempio statico" :
    Prendo una molla e fisso saldamente un estremo su un piano orizzontale e lascio libero l'altro estremo, la estendo e la rilascio libera. Vedo che la velocità dell'estremo libero è tanto più alta quanto più si avvicina alla posizione iniziale, dove si trovava prima dell'allunganento. La velocità è massima nel punto in cui la molla finisce di contrarsi e inizia a comprimersi, cioè quando passa oltre la posizione di equilibrio.
    Faccio la prova con molle diverse, di circa lo stesso peso ma "diversamente elastiche", attaccando all'estremità libera sempre una certa massa.
    Scopro una cosa interessante: a parità di estensione iniziale, una molla meno elastica (meno moscia) produce una velocità massima maggiore. Scopro che la velocità massima è proporzionale alla radice quadrata della costante elastica della molla. Che vuol dire? Significa che se prendo una molla 4 volte più mollacciona di un'altra, la velocità massima è la metà di quella espressa dalla molla più dura. Dico di più: piú è grande la massa attaccata all'estremità libera, più la velocità massima è minore, a parità di elasticità della molla (e diminuisce sempre come una radice quadrata). Vabbè.

    "Esempio dinamico":
    Prendo con la mano una molla per un estremo e nell'altro ci appendo una certa massa. La posizione della molla è quindi ora verticale. Sollevo la mano velocemente verso l'alto e cerco di capire cosa succede alla molla: si allunga? Rimane di lunghezza costante? La risposta è semplice: a parità di velocità della mano e di spazio percorso, più la molla è mollacciona e più si allunga. Diciamolo ora al contrario è più orientato alla pesca: se voglio effettuare un certo caricamento di una molla, diciamo quindi che voglio produrre una certa estensione, piú la molla è dura e più occorre velocità e spostamento. Discorso valido sempre e solo a parità di massa appesa.

    Rifacciamo ordine:
    Lancio con una canna da pesca di lunghezza L, con 150 g di piombo. La canna si carica perfettamente creando un signor arco che crea un equivalente della estensione di una molla degli esempi precedenti. Alla chiusura del lancio la canna passa per il punto di equilibrio, rilasciamo il filo e il piombo vola con una velocità (angolare) uguale a quella della rotazione del pedone (la velocità della mano nell'esempio dinamico) sommata a quella della velocità della punta (la velocità dell'estremo libero della molla nell'esempio statico).

    Conclusione:
    Prendo una parabolica e faccio un above con 150 g. Ottimo arco creato dalla canna.
    Prendo una rip e per creare lo stesso arco e produrre quindi una significativa "estensione della molla" con 150 g sono costretto ad utilizzare un lancio diverso, più veloce e più lungo, un ground a esempio. La mano cioè deve alzare la molla più velocemente (ma non è propriamente necessario) e più a lungo per produrre una bella estensione apprezzabile.
    Dunque, a che velocità esce nel lancio il piombo nel caso della parabolica e nel caso della rip? Non ci interessano le formule, basta dire che nella rip, ad arco uguale, corrisponde necessariamente una velocità del piombo esageratamente maggiore rispetto alla parabolica.
    Se carico la rip con 250 g di piombo invece di 150 g, facilito il caricamento per azione della massa ma perdo in velocità massima finale. C'è un limite oltre il quale il vantaggio sul lancio non c'è (ovvio).

    Questa è la spiegazione del perché una rip (canna più rigida) ha una performance di lancio migliore di una parabolica e del perché sia necessario un lancio apposito con una lunga corsa del piombo.

    Come influisce il drop nella performance di lancio? A spanne, ma molto a spanne: piú un pendolo è lungo e meno "risponde" del movimento del punto in cui è appeso. Un drop lungo lascia il piombo più fermo e segue più rigidamente (meglio) la traiettoria di lancio fornendo l'angolazione ideale di caricamento e traiettoria finale di volo.

    Perché si sfiora l'obesità nei lanciatori tecnici? Immaginate nell'esempio statico che l'estremità fissa della molla, anziché essere fissata sul piano, sia fissata a una certa massa M, libera di scivolare sul piano, come la massa m attaccata all'altra estremità. Ora immaginate di comprimere la molla per poi rilasciarla libera successivamente. Che succede? Piú M è grande, e meno si muove, giusto? Il fatto è che meno si muove M e più m si sposta velocemente, è una questione di "equilibrio". Un lanciatore che estremizza l'attrezzo e il lancio, piú è pesante e meno risente dell'azione della canna su se stesso. Perché il principio di azione e reazione vale sempre: come la canna spinge sul piombo, spinge con la stessa forza (anche se qui si dovrebbe parlare di momenti ed è leggermente diverso) sul lanciatore. Più il lanciatore è pesante e meno risente della forza, "ridistribuendola" al piombo. E da volare il piombo più lontano oltre che probabilmente farsi meno male.

    Spero vi interessi, ciao!

    EDIT
    Precisazioni: il post non vuole essere una definizione che cade dall'alto, quanto più uno stimolo per una discussione sulla fisica degli attrezzi e sull'esperienza tecnica del loro utilizzo.
    Appunti: piombo veloce=distanza di lancio maggiore; la rip è l'equivalente di una molla più rigida rispetto a quella rappresentata da una parabolica.

    Edited by Baraccola - 8/6/2020, 00:40
     
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    A prescindere dal filmato di Marco con l’elastico che aveva portato come esempio per differenziare in termini spicci un’azione ripartita da quella parabolica, mi sembra non del tutto esatto, a mio parere, paragonare una canna ad una molla, soprattutto perché agiscono in modi completamente differenti.
    La vana da pesca, come quella da pedana basa il suoi principi di costruzione ed utilizzo sulla leva, più precisamente di terzo grado dove la potenza che usiamo per trasmettere energia cinetica di trova più vicino al fulcro.
    Andrebbe specificato altresì che l’azione della leva non si protrae per tutto il lancio, ma solo nella fase di caricamento, mentre nell’ultimo tratto della chiusura del lancio stesso causa l’azione di spinta del braccio destro che perde la sua azione di fulcro la stessa si trasforma in un arco atipico.
    Da qui sono partiti poi tutti gli studi per le tipologie di lancio che pur rimanendo su punti cardine fissi hanno dato vita a molteplici tecniche.
     
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    Penso che baraccola utilizzi il termine molla per metafora e dal basso delle mie esperienze è abbastanza calzante come modello ideale. È ovvio che la molla di baraccola nn ha una rigidezza costante ma varia a secondo del modello di canna se rip meno evidentemente se si tratta di una parabolica. L'energia accumulata nella deformazione dell'arco o della molla (o meglio come somma di molle) determina poi la velocità di uscita del pb. Imo
     
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    Si, certo va bene. Ho colto la palla al balzo per parlare un po' della fisica che c'è dietro al fenomeno, per soddisfare magari la curiosità di qualcuno visto l'accenno che se ne fa nel video e delle volte qui sul forum. Ripeto che la mia è solo un' approssimazione di un fenomeno complesso. Volevo far capire in termini semplici come, in base all'elasticità, cambi la risposta dell'attrezzo e quindi, ad esempio, la necessità di un'impostazione diversa della fase dinamica di caricamento. Oppure il perché una rip spara più lontano di una parabolica, a parità di arco creato etc etc.
    Il discorso della leva è sicuramente calzante e descrive infatti solo l'azione di caricamento, introducedo una approssimazione in meno nell'esempio dinamico.
    Come dice volsconger, è solo una metafora per introdurre il concetto. E' l' apporssimazione "all' ordine zero" che si fa quasi sempre nella modellazione di fenomeni.
    Una canna da pesca corrisponde perfettamente a un sistema elastico, un sistema cioè che presenta una qualsivoglia forza di richiamo e quella scritta sopra è semplicemente una chiacchierata riguardo la "risposta del sistema a una sollecitazione esterna".
    Come in tutte le cose: a grandi linee funziona così, poi per essere più precisi si ricorre a ordini superiori di approssimazione.

    PS: Roberto Perugini1 grazie davvero per le preziosissime info del video.
     
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    Alessandro Nardi

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    CITAZIONE (Baraccola @ 8/6/2020, 00:10) 
    Volevo esprimere qualche parere in merito al video sul lancio tecnico. Non che sia un fissato del lancio, sono quanto più interessato nella descrizione del fenomeno.
    Nel video Marco Falchi introduce al volo l'esempio del l'elastico utilizzato da John Holden per descrivere il comportamento di una canna. Si prosegue poi frammentariamente con discussioni riguardo a "elasticità" dei grezzi e continuità delle azioni. L'ho trovato a tratti impreciso.
    Volevo solo fornire un contributo nella spiegazione fisica della canna da pesca e dell'azione del lancio. Tengo a zero le formule perché sono i classici concetti che necessitano solo delle "sensate esperienze".
    In prima approssimazione la canna è una molla. Tutti i fenomeni del mondo sono in prima approssimazione molle (semicit.) :)
    Cerco di spiegare quindi il fenomeno con degli esempi.

    "Esempio statico" :
    Prendo una molla e fisso saldamente un estremo su un piano orizzontale e lascio libero l'altro estremo, la estendo e la rilascio libera. Vedo che la velocità dell'estremo libero è tanto più alta quanto più si avvicina alla posizione iniziale, dove si trovava prima dell'allunganento. La velocità è massima nel punto in cui la molla finisce di contrarsi e inizia a comprimersi, cioè quando passa oltre la posizione di equilibrio.
    Faccio la prova con molle diverse, di circa lo stesso peso ma "diversamente elastiche", attaccando all'estremità libera sempre una certa massa.
    Scopro una cosa interessante: a parità di estensione iniziale, una molla meno elastica (meno moscia) produce una velocità massima maggiore. Scopro che la velocità massima è proporzionale alla radice quadrata della costante elastica della molla. Che vuol dire? Significa che se prendo una molla 4 volte più mollacciona di un'altra, la velocità massima è la metà di quella espressa dalla molla più dura. Dico di più: piú è grande la massa attaccata all'estremità libera, più la velocità massima è minore, a parità di elasticità della molla (e diminuisce sempre come una radice quadrata). Vabbè.

    "Esempio dinamico":
    Prendo con la mano una molla per un estremo e nell'altro ci appendo una certa massa. La posizione della molla è quindi ora verticale. Sollevo la mano velocemente verso l'alto e cerco di capire cosa succede alla molla: si allunga? Rimane di lunghezza costante? La risposta è semplice: a parità di velocità della mano e di spazio percorso, più la molla è mollacciona e più si allunga. Diciamolo ora al contrario è più orientato alla pesca: se voglio effettuare un certo caricamento di una molla, diciamo quindi che voglio produrre una certa estensione, piú la molla è dura e più occorre velocità e spostamento. Discorso valido sempre e solo a parità di massa appesa.

    Rifacciamo ordine:
    Lancio con una canna da pesca di lunghezza L, con 150 g di piombo. La canna si carica perfettamente creando un signor arco che crea un equivalente della estensione di una molla degli esempi precedenti. Alla chiusura del lancio la canna passa per il punto di equilibrio, rilasciamo il filo e il piombo vola con una velocità (angolare) uguale a quella della rotazione del pedone (la velocità della mano nell'esempio dinamico) sommata a quella della velocità della punta (la velocità dell'estremo libero della molla nell'esempio statico).

    Conclusione:
    Prendo una parabolica e faccio un above con 150 g. Ottimo arco creato dalla canna.
    Prendo una rip e per creare lo stesso arco e produrre quindi una significativa "estensione della molla" con 150 g sono costretto ad utilizzare un lancio diverso, più veloce e più lungo, un ground a esempio. La mano cioè deve alzare la molla più velocemente (ma non è propriamente necessario) e più a lungo per produrre una bella estensione apprezzabile.
    Dunque, a che velocità esce nel lancio il piombo nel caso della parabolica e nel caso della rip? Non ci interessano le formule, basta dire che nella rip, ad arco uguale, corrisponde necessariamente una velocità del piombo esageratamente maggiore rispetto alla parabolica.
    Se carico la rip con 250 g di piombo invece di 150 g, facilito il caricamento per azione della massa ma perdo in velocità massima finale. C'è un limite oltre il quale il vantaggio sul lancio non c'è (ovvio).

    Questa è la spiegazione del perché una rip (canna più rigida) ha una performance di lancio migliore di una parabolica e del perché sia necessario un lancio apposito con una lunga corsa del piombo.

    Come influisce il drop nella performance di lancio? A spanne, ma molto a spanne: piú un pendolo è lungo e meno "risponde" del movimento del punto in cui è appeso. Un drop lungo lascia il piombo più fermo e segue più rigidamente (meglio) la traiettoria di lancio fornendo l'angolazione ideale di caricamento e traiettoria finale di volo.

    Perché si sfiora l'obesità nei lanciatori tecnici? Immaginate nell'esempio statico che l'estremità fissa della molla, anziché essere fissata sul piano, sia fissata a una certa massa M, libera di scivolare sul piano, come la massa m attaccata all'altra estremità. Ora immaginate di comprimere la molla per poi rilasciarla libera successivamente. Che succede? Piú M è grande, e meno si muove, giusto? Il fatto è che meno si muove M e più m si sposta velocemente, è una questione di "equilibrio". Un lanciatore che estremizza l'attrezzo e il lancio, piú è pesante e meno risente dell'azione della canna su se stesso. Perché il principio di azione e reazione vale sempre: come la canna spinge sul piombo, spinge con la stessa forza (anche se qui si dovrebbe parlare di momenti ed è leggermente diverso) sul lanciatore. Più il lanciatore è pesante e meno risente della forza, "ridistribuendola" al piombo. E da volare il piombo più lontano oltre che probabilmente farsi meno male.

    Spero vi interessi, ciao!

    EDIT
    Precisazioni: il post non vuole essere una definizione che cade dall'alto, quanto più uno stimolo per una discussione sulla fisica degli attrezzi e sull'esperienza tecnica del loro utilizzo.
    Appunti: piombo veloce=distanza di lancio maggiore; la rip è l'equivalente di una molla più rigida rispetto a quella rappresentata da una parabolica.

    hai tralasciato due cose fondamentali che scientificamente rendono nullo il tuo ragionamento sulla questione.

    1 ) l esempio molla è sbagliato per la rip che come dice ilnime canna a ripartizone di potenza non ha una molla mamolte più molle di diverse elasticità e potenza all'interno dell'arco , mentre la tele parabolica è si una canna uniica e quindi il paragone decade


    2) massa del lanciatore vera a parità di tecnica , ma una tecnica miglliore compensa di molto il peso e la forza del lanciatore
     
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    CITAZIONE (Fucecchiese @ 13/6/2020, 12:24) 
    CITAZIONE (Baraccola @ 8/6/2020, 00:10) 
    Volevo esprimere qualche parere in merito al video sul lancio tecnico. Non che sia un fissato del lancio, sono quanto più interessato nella descrizione del fenomeno.
    Nel video Marco Falchi introduce al volo l'esempio del l'elastico utilizzato da John Holden per descrivere il comportamento di una canna. Si prosegue poi frammentariamente con discussioni riguardo a "elasticità" dei grezzi e continuità delle azioni. L'ho trovato a tratti impreciso.
    Volevo solo fornire un contributo nella spiegazione fisica della canna da pesca e dell'azione del lancio. Tengo a zero le formule perché sono i classici concetti che necessitano solo delle "sensate esperienze".
    In prima approssimazione la canna è una molla. Tutti i fenomeni del mondo sono in prima approssimazione molle (semicit.) :)
    Cerco di spiegare quindi il fenomeno con degli esempi.

    "Esempio statico" :
    Prendo una molla e fisso saldamente un estremo su un piano orizzontale e lascio libero l'altro estremo, la estendo e la rilascio libera. Vedo che la velocità dell'estremo libero è tanto più alta quanto più si avvicina alla posizione iniziale, dove si trovava prima dell'allunganento. La velocità è massima nel punto in cui la molla finisce di contrarsi e inizia a comprimersi, cioè quando passa oltre la posizione di equilibrio.
    Faccio la prova con molle diverse, di circa lo stesso peso ma "diversamente elastiche", attaccando all'estremità libera sempre una certa massa.
    Scopro una cosa interessante: a parità di estensione iniziale, una molla meno elastica (meno moscia) produce una velocità massima maggiore. Scopro che la velocità massima è proporzionale alla radice quadrata della costante elastica della molla. Che vuol dire? Significa che se prendo una molla 4 volte più mollacciona di un'altra, la velocità massima è la metà di quella espressa dalla molla più dura. Dico di più: piú è grande la massa attaccata all'estremità libera, più la velocità massima è minore, a parità di elasticità della molla (e diminuisce sempre come una radice quadrata). Vabbè.

    "Esempio dinamico":
    Prendo con la mano una molla per un estremo e nell'altro ci appendo una certa massa. La posizione della molla è quindi ora verticale. Sollevo la mano velocemente verso l'alto e cerco di capire cosa succede alla molla: si allunga? Rimane di lunghezza costante? La risposta è semplice: a parità di velocità della mano e di spazio percorso, più la molla è mollacciona e più si allunga. Diciamolo ora al contrario è più orientato alla pesca: se voglio effettuare un certo caricamento di una molla, diciamo quindi che voglio produrre una certa estensione, piú la molla è dura e più occorre velocità e spostamento. Discorso valido sempre e solo a parità di massa appesa.

    Rifacciamo ordine:
    Lancio con una canna da pesca di lunghezza L, con 150 g di piombo. La canna si carica perfettamente creando un signor arco che crea un equivalente della estensione di una molla degli esempi precedenti. Alla chiusura del lancio la canna passa per il punto di equilibrio, rilasciamo il filo e il piombo vola con una velocità (angolare) uguale a quella della rotazione del pedone (la velocità della mano nell'esempio dinamico) sommata a quella della velocità della punta (la velocità dell'estremo libero della molla nell'esempio statico).

    Conclusione:
    Prendo una parabolica e faccio un above con 150 g. Ottimo arco creato dalla canna.
    Prendo una rip e per creare lo stesso arco e produrre quindi una significativa "estensione della molla" con 150 g sono costretto ad utilizzare un lancio diverso, più veloce e più lungo, un ground a esempio. La mano cioè deve alzare la molla più velocemente (ma non è propriamente necessario) e più a lungo per produrre una bella estensione apprezzabile.
    Dunque, a che velocità esce nel lancio il piombo nel caso della parabolica e nel caso della rip? Non ci interessano le formule, basta dire che nella rip, ad arco uguale, corrisponde necessariamente una velocità del piombo esageratamente maggiore rispetto alla parabolica.
    Se carico la rip con 250 g di piombo invece di 150 g, facilito il caricamento per azione della massa ma perdo in velocità massima finale. C'è un limite oltre il quale il vantaggio sul lancio non c'è (ovvio).

    Questa è la spiegazione del perché una rip (canna più rigida) ha una performance di lancio migliore di una parabolica e del perché sia necessario un lancio apposito con una lunga corsa del piombo.

    Come influisce il drop nella performance di lancio? A spanne, ma molto a spanne: piú un pendolo è lungo e meno "risponde" del movimento del punto in cui è appeso. Un drop lungo lascia il piombo più fermo e segue più rigidamente (meglio) la traiettoria di lancio fornendo l'angolazione ideale di caricamento e traiettoria finale di volo.

    Perché si sfiora l'obesità nei lanciatori tecnici? Immaginate nell'esempio statico che l'estremità fissa della molla, anziché essere fissata sul piano, sia fissata a una certa massa M, libera di scivolare sul piano, come la massa m attaccata all'altra estremità. Ora immaginate di comprimere la molla per poi rilasciarla libera successivamente. Che succede? Piú M è grande, e meno si muove, giusto? Il fatto è che meno si muove M e più m si sposta velocemente, è una questione di "equilibrio". Un lanciatore che estremizza l'attrezzo e il lancio, piú è pesante e meno risente dell'azione della canna su se stesso. Perché il principio di azione e reazione vale sempre: come la canna spinge sul piombo, spinge con la stessa forza (anche se qui si dovrebbe parlare di momenti ed è leggermente diverso) sul lanciatore. Più il lanciatore è pesante e meno risente della forza, "ridistribuendola" al piombo. E da volare il piombo più lontano oltre che probabilmente farsi meno male.

    Spero vi interessi, ciao!

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    Precisazioni: il post non vuole essere una definizione che cade dall'alto, quanto più uno stimolo per una discussione sulla fisica degli attrezzi e sull'esperienza tecnica del loro utilizzo.
    Appunti: piombo veloce=distanza di lancio maggiore; la rip è l'equivalente di una molla più rigida rispetto a quella rappresentata da una parabolica.

    hai tralasciato due cose fondamentali che scientificamente rendono nullo il tuo ragionamento sulla questione.

    1 ) l esempio molla è sbagliato per la rip che come dice ilnime canna a ripartizone di potenza non ha una molla mamolte più molle di diverse elasticità e potenza all'interno dell'arco , mentre la tele parabolica è si una canna uniica e quindi il paragone decade


    2) massa del lanciatore vera a parità di tecnica , ma una tecnica miglliore compensa di molto il peso e la forza del lanciatore

    Si vede che nn hai letto con un minimo di attenzione ciò che è stato scritto.
    La molla rimane una pura metafora e mi pare lo abbia pure confermato chi ha voluto interpretare fisicamente il caricamento di una canna. Nn mi pare sul pezzo il tuo commento Fucecchiese.
     
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    CITAZIONE (volsconger @ 13/6/2020, 23:16) 
    CITAZIONE (Fucecchiese @ 13/6/2020, 12:24) 
    hai tralasciato due cose fondamentali che scientificamente rendono nullo il tuo ragionamento sulla questione.

    1 ) l esempio molla è sbagliato per la rip che come dice ilnime canna a ripartizone di potenza non ha una molla mamolte più molle di diverse elasticità e potenza all'interno dell'arco , mentre la tele parabolica è si una canna uniica e quindi il paragone decade


    2) massa del lanciatore vera a parità di tecnica , ma una tecnica miglliore compensa di molto il peso e la forza del lanciatore

    Si vede che nn hai letto con un minimo di attenzione ciò che è stato scritto.
    La molla rimane una pura metafora e mi pare lo abbia pure confermato chi ha voluto interpretare fisicamente il caricamento di una canna. Nn mi pare sul pezzo il tuo commento Fucecchiese.

    Ho letto bene ma anche vse metafora deve essere attinente al concetto quindi togliamo di mezzo la molla e parliamo di fisica.

    Sono opinioni secondo me non puoi paragonare il lavoro fisico di una parabolica ad una ripartita
    Hanno troppe reazioni diverse in base al tipo di lancio la velocità vla zavorra e i fattori in gioco sono migliaia.
    Poi ripeto siamo a confrontarsi e spiegami perché la mia applicazione della fisica all' esempio che ho contestato è fuori luogo?
     
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    Io dico la mia opinione (esame di fisica 1 dato nel 1994 spero di ricordare bene ! :wacko: , ingegneri e fisici preparate i moschetti):
    La canna si comporta:
    1) nella prima fase come il flettente di un arco: più li tiri indietro (anche lentamente - vedi la balestra), più immagazzina energia, e se rilasciato improvvisamente compie lavoro, cioè accelera una massa collegata con trasferimento da energia potenziale a energia cinetica del piombo.
    in questo rilascio si ha sempre perdita di energia, perché le fibre dissipano energia comprimendosi e allungandosi, e pure l'aria esercita una resistenza.
    Chi comprime la canna? l'inerzia del piombo quando la facciamo ruotare ( famosa fase di rotazione a braccia ingessate). Più è lunga questa rotazione (in accelerazione), più energia potenziale si accumula nella canna.

    2) fase 2, quando la canna ha raggiunto un compressione massima (in base alla nostre capacità tecniche e fisiche) ogni ulteriore forza applicata non piega ulteriormente la canna, ma va ad accelerare il piombo,

    3) fase 3 , al rilascio del filo si sommano : l'energia cinetica accumulata dall'arco compresso della canna+ l' energia cinetica impressa al piombo dalla nostra rotazione e CHIUSURA (push-pull - braccio destro che spinge in fuori e sinistro che tira al petto ).
    il movimento finale del push and pull , fa compiere una veloce accelerazione alla parte superiore dalla canna ( resistenza), con centro di rotazione/fulcro la mano destra e la mano sinistra è la nostra forza. La leva è sfavorevole perché il braccio della forza è più corto di quello resistente, però però però
    se in push and pull... compiamo per esempio 30 gradi di movimento su 75 cm di manico , che descrive un arco di 40cm, dall'altra parte del fulcro, la canna già compressa descriverà un arco di 170 cm, con un notevole guadagno di accelerazione del piombo. Stessa velocità angolare, ma raggio più lungo, quindi velocità periferica maggiore etc etc.


    - Canna Parabolica, continua a comprimersi (piegarsi fino alla fine del lancio), accumulando energia potenziale, ma non trasferendo tanta energia cinetica al piombo,
    al rilascio, essendo molto morbida e flessibile non restituisce tutta l'energia al piombo. A causa del grande arco caratteristico, la canna non si scarica anche se si rallenta durante il lancio. In chiusura, essendo molto piegata, ci metterà più tempo a tornare in posizione iniziale... e siccome spazio/tempo è la velocità, e l'energia cinetica è proporzionale al quadrato della velocità, in summa, il piombo uscirà più lento. (e poi Sempre a circa 45/35 gradi devi chiudere, e non puoi aspettare che la canna arrivi in posizione ottimale. Esperimento per verificare quest'effetto provare a lanciare una canna parabolica con drop lungo----

    -canna rapida-dura come un arco da libraggio elevato, ha bisogno di molta forza (ottenuta dalla combinazione peso-velocità di rotazione) per caricarla-comprimerla. Un volta compressa, "non assorbe" più energia, trasferirà tutta l'energia di rotazione al piombo. Normalmente essendo molto reattiva, al rilascio restituisce ( accelera) più efficacemente il piombo. Però c'è un problema, se rallenti nella rotazione, la stessa reattività della canna la riporta in un posizione non compressa (la canna si scarica) e si perdono metri (il misterioso arcano delle canna rip usate male, che fanno meno metri di una parabolica telescopica). Se non si ha la giusta combinazione di tecnica e velocità, le caratteristiche positive della canna rapida sono sprecate. Lanciare a tutta birra sempre,... stanca...

    Il drop causa un ritardo:se il piombo fosse incollato alla punta della canna avresti zero ritardo, se fosse molto lungo si avrebbe un notevole ritardo
    Angolo del drop varia la modalità di compressione alla partenza, più o meno aggressivo.
    La lunghezza del drop Influisce sulle traiettorie di caricamento e quindi sulla compressione.
     
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    Alessandro Nardi

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    Fucecchio (FI)

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    CITAZIONE (MRNPNT @ 14/6/2020, 19:49) 
    Io dico la mia opinione (esame di fisica 1 dato nel 1994 spero di ricordare bene ! :wacko: , ingegneri e fisici preparate i moschetti):
    La canna si comporta:
    1) nella prima fase come il flettente di un arco: più li tiri indietro (anche lentamente - vedi la balestra), più immagazzina energia, e se rilasciato improvvisamente compie lavoro, cioè accelera una massa collegata con trasferimento da energia potenziale a energia cinetica del piombo.
    in questo rilascio si ha sempre perdita di energia, perché le fibre dissipano energia comprimendosi e allungandosi, e pure l'aria esercita una resistenza.
    Chi comprime la canna? l'inerzia del piombo quando la facciamo ruotare ( famosa fase di rotazione a braccia ingessate). Più è lunga questa rotazione (in accelerazione), più energia potenziale si accumula nella canna.

    2) fase 2, quando la canna ha raggiunto un compressione massima (in base alla nostre capacità tecniche e fisiche) ogni ulteriore forza applicata non piega ulteriormente la canna, ma va ad accelerare il piombo,

    3) fase 3 , al rilascio del filo si sommano : l'energia cinetica accumulata dall'arco compresso della canna+ l' energia cinetica impressa al piombo dalla nostra rotazione e CHIUSURA (push-pull - braccio destro che spinge in fuori e sinistro che tira al petto ).
    il movimento finale del push and pull , fa compiere una veloce accelerazione alla parte superiore dalla canna ( resistenza), con centro di rotazione/fulcro la mano destra e la mano sinistra è la nostra forza. La leva è sfavorevole perché il braccio della forza è più corto di quello resistente, però però però
    se in push and pull... compiamo per esempio 30 gradi di movimento su 75 cm di manico , che descrive un arco di 40cm, dall'altra parte del fulcro, la canna già compressa descriverà un arco di 170 cm, con un notevole guadagno di accelerazione del piombo. Stessa velocità angolare, ma raggio più lungo, quindi velocità periferica maggiore etc etc.


    - Canna Parabolica, continua a comprimersi (piegarsi fino alla fine del lancio), accumulando energia potenziale, ma non trasferendo tanta energia cinetica al piombo,
    al rilascio, essendo molto morbida e flessibile non restituisce tutta l'energia al piombo. A causa del grande arco caratteristico, la canna non si scarica anche se si rallenta durante il lancio. In chiusura, essendo molto piegata, ci metterà più tempo a tornare in posizione iniziale... e siccome spazio/tempo è la velocità, e l'energia cinetica è proporzionale al quadrato della velocità, in summa, il piombo uscirà più lento. (e poi Sempre a circa 45/35 gradi devi chiudere, e non puoi aspettare che la canna arrivi in posizione ottimale. Esperimento per verificare quest'effetto provare a lanciare una canna parabolica con drop lungo----

    -canna rapida-dura come un arco da libraggio elevato, ha bisogno di molta forza (ottenuta dalla combinazione peso-velocità di rotazione) per caricarla-comprimerla. Un volta compressa, "non assorbe" più energia, trasferirà tutta l'energia di rotazione al piombo. Normalmente essendo molto reattiva, al rilascio restituisce ( accelera) più efficacemente il piombo. Però c'è un problema, se rallenti nella rotazione, la stessa reattività della canna la riporta in un posizione non compressa (la canna si scarica) e si perdono metri (il misterioso arcano delle canna rip usate male, che fanno meno metri di una parabolica telescopica). Se non si ha la giusta combinazione di tecnica e velocità, le caratteristiche positive della canna rapida sono sprecate. Lanciare a tutta birra sempre,... stanca...

    Il drop causa un ritardo:se il piombo fosse incollato alla punta della canna avresti zero ritardo, se fosse molto lungo si avrebbe un notevole ritardo
    Angolo del drop varia la modalità di compressione alla partenza, più o meno aggressivo.
    La lunghezza del drop Influisce sulle traiettorie di caricamento e quindi sulla compressione.

    giusto se si parlasse di parabolica e canna dura e sarebbe giusto il paragone delle molle , il problema è che parliamo di rip canna a ripartizione di potenza con sezioni ad elasticità molto diversa e create per caricarsi in momenti differenti e progressivi , vetta morbida tipo tutta la parabolica sottovetta più rigido e manico che a sua volta ha un altra elasticità e ogni una di queste parti si carica separatamente in modo diverso in base al lancio e i parametri mentre in una canna progettata per above come una tele parabolica cercano di avere un elasticità uniforme per caricarla tutta facilmente , la rip ha più sezioni che si caricano in tempi e pressioni diverse per accumulare maggior energia e rilasciarla poi tutta sulla chiusura del lancio.quindi i fattori di elasticità sono molti e non uno continuo.
    questa

    quindi tornando alle molle la rip è una serie di più molle ,minimo 3 ma alcuni progetti hanno il manico diviso anche in tre moduli di elasticità e la vetta molti di più , si avrebbe una molla lentissima collegata a molle sempre più rigide e non è detto che con il peso che allunghi la molla della parabolica tu riesca a far lavorare tutte le molle della rip.
     
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    paffarolo

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    Si sono d'accordo con le rip composte da sezioni diverse a diverso comportamento per massimalizzare l'accelerazione del piombo.
    e sono pure d'accordo con Fucecchiese, sul modello molla semplice, insufficiente per descrivere una canna , anche la più semplice, infatti tutti gli attrezzi hanno una parte che si comprime, una che va in trazione in più le varie sezioni sono sottoposte a stress di torsione: il tutto in contemporanea e in maniera complessa.
    la molla semplice è descritta così: ad uno spostamento X corrisponde un forza F, tutto qui.
    concludendo, penso che un grande lanciatore, sia come un bravo chitarrista ,ovvero in grado di sollecitare nella giusta sequenza le varie componenti di una canna. Anche le corde di una chitarra potrebbero definirsi semplicisticamente molle....però come sempre il discorso è più complesso.
     
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    Alessandro Nardi

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    paffarolo

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    bellissima spiegazione MRNPNT quoto in toto
     
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    biccerello

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    a mio avviso il modo più semplice di modellizzare il lancio è utilizzare il principio di conservazione dell'energia, non ci interessa avere uno sviluppo puntuale del moto.
    I contributi che mi vengono in mente Energia Potenziale immagazzinata dalla canna, Energia Cinetica Traslazionale, Energia Cinetica Rotazionale e marginalmente energia potenziale gravitazionale a meno di un termine dissipativo (es il campo gravitazionale è conservativo, il sistema canna no, c'è una perdita, potremmo pensarla trascurabile)

    Passando al limite, non considerando l'energia cinetica trasferita alla bobina del mulinello allo spunto, si potrebbe dire che il bilancio di energia va fatto allo stacco.
    l'energia cinetica traslazionale del piombo all'istante dello stacco deve bilanciare tutti termini di energia all'istante -1.

    Quattro considerazioni interessanti:
    Energia cinetica traslazionale: dipende dalla velocità lineare del piombo (al quadrato)*massa del piombo
    Energia cinetica rotazionale: 1/2*I*Omega^2 I è il momento d'inerzia, in parte dipende dalla lunghezza della canna ed in parte dal peso del piombo. Omega è la velocità angolare.
    Energia Potenziale = energia accumulata nella compressione della canna ( 1/2 K X^2, K costante cumulativa, X compressione della "molla" al quadrato).

    Essendo in prima battuta un sistema conservativo tutto ciò che il sistema fa prima dello stacco il principio di conservazione dell'energia se frega abbastanza, conta un attimo prima ed un attimo dopo lo stacco, ecco perché la chiusura è così importante.

    Ciao
    Matteo
     
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    paffarolo

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    Marà

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    Cmq ragazzi, come spiegavo nel primo post, la mia voleva essere solo una "spigolatura" e uno spunto per approfondire delle curiosità fisiche in materia. Non vorrei essere stato frainteso. E' chiaro che l'esempio della molla è riduttivo, magari superficiale, a tratti errato, ma il punto era un altro. Non voleva essere una descrizione puntuale, quanto più approssimata possibile per iniziare a fare due chiacchiere sulla dinamica del lancio.
    Mi premeva in particolare parlare dell'azione in sé, della dinamica del fenomeno. Quella che in altri ambiti sarebbe definita come risposta in frequenza, ad esempio.
    Peace :D
     
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    paffarolo

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    Sono in accordo con tutta la tua analisi,
    in effetti tutto lo scopo del lancio è imprimere la massima velocità al piombo al momento dello stacco *

    però , mi pare di capire, si tratti di una generalizzazione che si applica a una canna ideale, tendenzialmente rapida e con rilascio completo dell'energia potenziale stoccata nella fase di compressione.

    Faccio più fatica a capire la modellazione della canna parabolica ecco perché ti pongo le seguenti domande
    -come interpreti la canna parabolica, che continua a piegarsi durante tutta la rotazione?
    - la canna ha il tempo di rilasciare tutta l'energia accumulata?
    oppure questa energia, in parte, diventa oscillazioni di sbacchettamento che si protrae dopo lo stacco?
    L'azione morbida, poi al rilascio non tenderà a dissipare parte dell'energia accumulata?


    * OT : sperando sempre di staccare al momento giusto....cioè quando la canna ha avuto il tempo di rilasciare tutta l'energia stoccata
    - sotto alcuni fotogrammi di un stacco anticipato/chiusura fatta male senza tirare bene il sx...
    si vede la canna ancora piegata al momento dello stacco, significa che quella compressione è andata persa, invece di essere stata usata per accelerare il piombo
    metri persi...

    1-caricamento

    2-Stacco

    3-post-stacco

    4-canna-dritta


    Ciao Baraccola,
    il bello dei forum sono proprio queste disquisizioni!
    E ben vengano post come questi che ci fanno ragionare e discutere!
    Poi la fisica della canna da pesca torna periodicamente in cima alle discussioni, però quando si capisce un po come funziona,
    si capisce anche dove andare a lavorare, che gesti compiere per sfruttare gli attrezzi (non è detto che si arrivi sempre al 100%- immagina che misurando il tempo dello stacco, questo dura meno di un fotogramma da 33ms----mica si ha tanto tempo per ragionare..)



    :b: :b: :b:
     
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28 replies since 7/6/2020, 23:10   851 views
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