Impatto della pesca sportiva

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  1. FabrizioSurf
     
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    Fabrizio

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    Dato che ultimamente sta aumentando sempre di più l’attenzione verso l’impatto dei pescatori sportivi sui pesci nei nostri mari, ho pensato di approfondire un po’ questo argomento.

    Di lavoro faccio il ricercatore, ma la ricerca scientifica per me è più una passione e un modo di vivere piuttosto che un “lavoro”. E per tal motivo tendo ad applicare lo stesso approccio in tutto ciò che faccio e che mi interessa, pesca compresa quindi (ma forse questo lo avevate già notato :rolleyes: ).

    Mi è quindi venuta la curiosità di cercare di leggere quel che dicono gli studi scientifici sull’argomento. Per iniziare ad avere dei primi dati oggettivi sui quali ragionare, invece che i soliti punti di vista personali o di parte.

    Non ho dedicato tantissimo tempo, perché non ne ho molto a disposizione, però ho fatto una piccola ricerca di letteratura, e vorrei condividere nel forum i risultati.
    Ho letto due articoli molto recenti, uno pubblicato del 2019 e uno del 2018, entrambi fatti con lo scopo di quantificare l’impatto dei pescatori sportivi.

    Prima di descrivere cosa dicono gli articoli, faccio una premessa generale che vale per entrambi.
    Entrambi gli studi hanno diversi limiti nella raccolta dei dati, come potete immaginare non è semplice, devono per forza fare affidamento a interviste e a campioni di dubbia rappresentatività, e per quanto venga fatto il possibile per fare in modo che tali campioni siano rappresentativi, ovviamente non ne hanno certezza.
    I ricercatori discutono e descrivono negli articoli tutti i vari fattori di incertezza che potrebbero aver generato errori nella loro raccolta dati.

    Il primo articolo, pubblicato nel 2018 è il seguente:
    “Recreational sea fishing in Europe in a global context—Participation rates, fishing effort, expenditure, and implications for monitoring and assessment”
    https://doi.org/10.1111/faf.12251


    L’articolo cerca di quantificare diverse cose del mondo della pesca sportiva in mare, compreso quanto incide in Europa il pescato dei pescatori sportivi rispetto al pescato dei pescatori professionali.

    Per quanto riguarda il numero di pescatori sportivi, in Italia vengono stimati 800000 pescatori, cioè l’1.3 % della popolazione italiana. In Europa si stimano 8,7 milioni di pescatori, di cui solo il 32 % pescano nel mediterraneo (2,8 milioni).
    Per l’Italia si stima un’azione di pesca in media di 6 giorni di pesca l’anno, inferiore alla media europea che è di 9 giorni di pesca l’anno. I più attivi d’Europa sono gli estoni, i lituani, i lettoni e i portoghesi, con una media di 37 giornate di pesca annuali. Nel solo mediterraneo invece i più attivi risultano gli spagnoli, con una media di 30 giorni l’anno.
    E’ stata stimata anche la spesa media della nostra attività. In Italia spendiamo in media 324 euro/anno a persona, per una spesa globale di 259 milioni di euro l’anno. Anche qui siamo sotto la media europea che è di 680 euro/anno a persona. I più spendaccioni in assoluto sono gli inglesi con più di 1,700 euro/anno a persona (le daiwa costano oh!).

    Per quanto riguarda la quantificazione del pescato questo studio riesce a fare una stima solo relativa a due specie di pesce, che sono il merluzzo atlantico (Gadus morhua) e la spigola europea (Dicentrarchus labrax), valutando l’impatto solo di alcuni paesi. Per la spigola sono stati valutati solo Belgio, Olanda, Francia e Inghilterra. Quello che calcolano è che sommando questi 4 paesi vengono rimossi circa 1500 tonnellate di spigole contro un totale di 3900 tonnellate rimosse dall’attività dei professionisti nel 2012, e un impatto quindi molto elevato, che corrisponde in media al 27 %. Andando a vedere i singoli paesi, in Belgio trovano che la pesca sportiva è responsabile addirittura del 53 % delle spigole pescate. Lo stesso valore medio viene trovato anche per il merluzzo atlantico.

    In sostanza i ricercatori concludono che dato che i pochi dati a disposizione sembrano indicare che la pesca sportiva può avere un impatto molto rilevante sul prelievo di alcune specie di pesce, dovrebbero essere messe in atto azioni di monitoraggio sistematico dell’impatto dei pescatori sportivi sugli stock di pesce in mare.

    Passiamo ora al secondo articolo del 2019:
    “Recreational fishing in Spain: First national estimates of fisher population size, fishing activity and fisher social profile”
    https://doi.org/10.1016/j.fishres.2018.10.026

    Questo articolo non è consultabile gratuitamente, quindi se qualcuno vuole leggere il testo completo può chiedermelo e gli mando il pdf.

    In questo secondo articolo, viene valutato invece solo l’impatto della pesca sportiva in Spagna.
    In base al numero di licenze di pesca stimano che in Spagna ci sono 862000 pescatori (1.98 % della popolazione spagnola). E qui vi faccio notare che l’articolo di prima, per gli stessi pescatori, ne stimava invece circa 1/3 (i dati sono molto variabili quindi, prendete per buono l’ordine di grandezza).
    La pesca più popolare in Spagna è la pesca da riva (dal 58 all’84% del totale), mentre la pesca dalla barca varia tra l’11% e il 38%, e la pesca subacquea rappresenta solo l’1-5%.
    Per quanto riguarda la stima del pesce pescato in Spagna, questo si attesta a una media di 1,17 kg/giorno per i pescatori da riva, 2 kg/giorno per i pescatori subacquei e ben 2,9 kg/giorno per i pescatori con la barca. Per quanto riguarda i giorni di pesca annuali, anche qui vediamo che c’è una differenza rispetto all’articolo di prima, in media per tutti e tre i tipi di pesca vengono dichiarati circa 50-60 giorni di pesca l’anno.
    I dati vengono infine utilizzati per stimare i pesci pescati in totale dai pescatori spagnoli (includendo stime sui pescatori inattivi, ecc..). La stima porta ad un numero di 40015 tonnellate/anno di pesce. Di questo pesce va inoltre considerato che una quota molto rilevante (il 38.5 %) viene pescato nella sola Andalusia (pescano forte gli andalusi!).
    Gli autori fanno anche un confronto con una precedente stima fatta in Francia, dove invece era stato valutato un complessivo annuale di circa la metà: 24000 tonnellate.
    Gli autori consigliano l’uso della licenza di pesca come strumento per controllare meglio i pescatori e ottenere stime più mirate dell’impatto della pesca ricreativa.

    Io non so di preciso a quanto può ammontare il pescato della pesca professionale in Spagna e in Francia, se qualcuno ha una stima a riguardo si potrebbe subito vedere sul complessivo a quanto ammonta l’impatto della pesca.
    Certo è che l’impatto andrebbe fatto specie per specie, e questo è molto più difficile.

    Come detto prima, il tempo a disposizione non era molto, se mi è sfuggito qualcosa di rilevante o ho sbagliato a riportare qualche dato ditemelo che provvedo a correggere/integrare.

    Edited by Ale7x8 - 12/7/2019, 17:36
     
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12 replies since 16/2/2019, 21:10   353 views
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