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Ormai ci siamo, il natale è arrivato.
Da qualche anno il Natale è per me un momento da dedicare alla pesca.
Crescenti responsabilità hanno ristretto il tempo che posso dedicare alla spiaggia e questo da un lato è spiacevole ma dall’altro, alla luce delle tante persone in difficoltà, non mi permette di dolermi più di tanto.
Ridurre la dose di felicità aumenta l’apprezzamento dell’attimo e della sua unicità, il respiro affannoso che ti conduce alla meta non pesa più, un tramonto stampato negli occhi vale un secchio di prede inanimate.
Qualcuno ha detto che “la bellezza salverà il mondo”. Vero.
E’ il 23 e sono scappato verso il mare, giornata grigia e uggiosa, quella pioggerella umida insistente mi accompagna in riva al mare.
Spiaggia a ridosso di un centro abitato quasi deserta se escludo due surfisti e un paio di cani raminghi, il posto giusto per stare soli a confine col brulichio di persone alla ricerca affannosa del tributo da pagare al consumismo.
Non amo questo lato della festività mentre quello affettivo è senza dubbio piacevole, ritrovarsi con parenti ed amici per tramandare il vissuto non senza un pizzico di amarezza per il tempo che passa. Si può fare.
Arrivo in spiaggia e valuto con attenzione, è interessante fare un po’ di lezione a se stessi.
Non ho niente da chiedere se non tre ore di serenità.
Sulla sinistra la punta apre in un lungo golfo sabbioso, buca sotto i piedi insidiata da strisciate di sporco in sospensione come freghi di matita su uno specchio.
Ti metti sulla punta sfrutterai più a lungo questa scaduta ormai sfinita, nella buca troverai sporco e magari qualche sorpresa ma non avrai che un’opzione perché il frangente è lontano ... per me.
Maledetti surfisti, sono nel posto migliore. Secca esterna pronunciata e stretta. E’ a tiro.
A sinistra “la prima” è a 25 metri e scende nella buca repentina, da li un giro di correnti arrivano alla seconda secca, quella dei surfisti. Sotto la corrente corre a sinistra e subito fuori verso destra, è l’unico incrocio di correnti in diverse centinaia di metri. Il resto è un piattume. Qualche chiazzata di sporco ma non sembra niente rispetto ai miei 5 giorni corsi con Serge, l’alga rossa ci ha sfondati. Fortuna che c’era il fegatellu da arrostire.
Da lontano arriva il brusio della gente. Il momento è difficile, gli affari vanno male e in tanti hanno perso il lavoro ed anche un po’ di speranza. Che anno è stato il 2012?
Un anno in cui il sogno è svanito.
Un anno di ritorno sulla terra: abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possibilità per tanto tempo. Beh, non tutti.
Questo aumenta l’amarezza.
Le recenti tasse in pochi riescono veramente a capirle, salvo i politici che ci vogliono far credere che era necessario per il nostro bene e che altrimenti poteva andare peggio.
Abbiamo salvato il sistema finanziario che stava collassando....alleluja.
Di li non si capisce bene di chi è stata colpa di cosa.
Sembra la scena di Rocky e Adriana in ‘io doppio’.
“Boia deh, boia .... io dico Deh e lui ... boia...”
Una supercazzola assurda.
Vado verso la punta di sinistra moccolando... non posso rischiare i surfisti.
A metà strada capisco che Dio o qualche amico vegliano su di me, i surfisti si sono rotti di un’onda stanca e magari sanno che qualcuno a casa li aspetta.
Rientrano a riva, uno verso il retro-spiaggia e l’altro viene verso di me.
E’ un bambino con la faccia d’angelo, penso al mio a casa. Avrà si e no 14 anni.
Idealmente ci diamo il cambio, torno indietro di 50 metri e mi piazzo.
Il mare scende come un ascensore a cavo strappato.
Piazzo due canne, la terza è fatica a questo giro e ormai è anche tardi.
Innesco e tiro la prima canna ai margini della corrente e la seconda verso il seccone dei surfisti. Onda sempre meno, le quotazioni scendono.
Vicino alla secca dei surfers le alghe si ammassano ma resto in pesca. Con qualche onda in più sarebbe un posto da seghe, ormai è un cimitero degli elefanti.
Infatti parte l’altra canna.
Se cerco di racchiudere in due o tre cose il 2012 non posso che ritrovare un paio di emozioni forti.
Il viaggio Bretone/Normanno e quello strano sapore che ha calpestare luoghi storici ove il destino del mondo si è deciso e migliaia di ragazzi sono morti per ideali giusti o sbagliati, per sogni o incubi. Un’emozione.
Oreste ricoverato improvvisamente. Un colpo.
L’SMS arriva mentre sono sul Raz de Sein.
Faccio una telefonata un po’ falsa, senza dire che sapevo. Dunque fingo di fare la classica chiamata di cortesia che ci facciamo sempre.
Inesorabilmente sono passati quasi 5 mesi e non riesco a realizzare bene come la tua residua vita si sia bruciata in un respiro.
Ritiro una spigoletta sulla mezza chilata, un dono in un giorno in cui non hai niente da chiedere ed anche il mare sembra esalare l’ultimo sforzo. Il pesce torna a mare intonso, è Natale per tutti.
Pensavo che l’acqua prende vita per effetto del vento e mescola le sue carte introducendo variabili inesplorate.... al mare, che di per se è già un bel mistero.
Oplà e risiamo in pesca. Preparo 4 inneschi immaginando magari un po’ di movimento.
Guardo le cime nel grigiore e ricordo una corsa a Milano immaginando che potesse essere l’ultima opportunità di guardarti negli occhi.
E’ tutto ciò che mi resta, insieme ad una promessa che non potevo mantenere. Tu lo sapevi. La morte non è questione di preferenze perché allora saresti arrivato ben ultimo, sembra una tombola di casualità estrema.
Ora, non sarei qui a scrivere due righe se non ti avessi conosciuto, e forse la pesca in mare sarebbe stata solo una parentesi di una vita come tante, alla ricerca di equilibrio.
E non avrei solcato le spiagge ‘corse’ cercando la “bellezza” della natura che mi può salvare, la maestosità di un frangente lontano, il ruggito del mare in tempesta, l’indecifrabilità delle correnti.
La pesca come metafora della vita Oreste.
Tante difficoltà in fila, tanto freddo, pioggia e giornate di lavoro inutile. E poi le soddisfazioni che tutto cancellano. Nuovamente il sorriso ti si stampa in faccia.
Fa uno strano effetto averti sempre in agenda del telefono.
Sempre il primo in lista, mi scuserai se non ti depenno. Mi sembra quasi un atto di volontario tentativo di dimenticarti, chiuderti la porta dietro.
Altra botta e sempre sulla solita. Sembra più grande ma è solo più determinata.
Stesso copione, mentre la salpo passa una donnetta che manco guardo.
Mi rimetto in pesca e vedo nel grigiore il sole.
La giornata è plumbea ma un attimo prima di immergersi in mare il sole si palesa per un breve respiro. Si possono dare tanti significati, mi piace pensare che hai aperto la finestra per buttare un occhio.
Spettacolo bellissimo che chiude la serata, insieme a qualche altro pescetto.
Si rientra stancamente per rispetto all’altra parte della vita che abbiamo, alla famiglia e a tutto il resto.
Volevo dirti... è di ieri la notizia che hanno riaperto la ‘nostra’ spiaggia e siamo invitati.
Anche se per te ormai non esistono più confini...
Spero che ci ritroveremo in quei luoghi perduti nella terra di Faraman, insieme a Serge.
So che sarai con noi.
Sempre.
Dimenticavo.. Buon Natale.
Edited by Pivellino - 24/12/2012, 19:22
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auguri pivello.. e auguri anche a tutti gli altri.. che ci siano o non ci siano non importa
Edited by poppyCA - 24/12/2012, 15:59. -
Gabry80.
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Nicola non ho parole, mi hai commosso, grazie.
Tanti auguri anche a te Oreste ovunque tu sia.. -
vance.
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io ho rischiato di passare il natale all' ospedale, per fortuna dopo 7 ore di pronto soccorso solo una grande paura
buon natale a tutti
e una ciao a Oreste. -
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Grazie . -
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Il surfcasting non è un modo di pescare ma una filosofia di vita
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Buon Natale Nicola le tue parole mi hanno riempito il cuore di un misto di gioia e malinconia contemporaneamente
Buon Natale a tutti
Ciao Oreste
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simone 83.
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questo si che è buttare giù due righe 
mi sono quasi comosso forse senza quasi
ho visto anche i due surfisti
buon natale e felice lavoro per chi ne trova o la perso come me che spera di ritrovarlo subito
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mauro.d.
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Grazie Nicola.
Buon natale a tutti. -
sparide71.
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qui. consentitami, non è buttar giù due righe, ma da una attenta riflessione, il messaggio ricevuto, nasconde una sensibilità, per me , inaspettata. in qualche modo, sono rimasto sorpreso, ebbene si, non conosco personalmente pivellino, dai suoi interventi un pò scanzonati che si sono succeduti, non mi sarei aspettato un intervento così profondo e pieno di significato. in qualche modo, mi debbo ricredere, e, mi scuso con il diretto interessato, per queste mie riflessioni personali. che altro aggiungere.....mi sono commosso dal tuo scritto....hai....in qualche modo.....colto nel segno. un augurio personale, e, un augurio a tutto il forum !!!! . -
toto69.
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Grazie Nicola, grazie Oreste
Fratellanza è Amicizia à tutti
pak. -
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testa di pazzo sovversivo
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Vorrei essere meno bestia ma non ci riesco , Nicola porca troia questa me la paghi.............
e tu Salentino peloso che mi / ci manchi un casino digli qualcosa..................
Buone Feste di cuore a TUTTI voi e alle vostre FAMIGLIE
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Due righe.....mannaggia a te......ho gli occhi lucidi ed un 'altro pensiero in testa!
Buon Natale a te Nicola, ad Oreste che veglia su di noi da lassù, a tutto il forum ed alle persone che più vi sono care!. -
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Grazie Nicola.......mi hai commosso....
Che dire....non ho parole. -
SPAREDDA_72.
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Grazie Pive.
Auguri ragazzi..
Pensierino pre-Natalizio |
