|
|
|
SCHEDA BATTUTA
***In rosso e con asterisco i dati obbligatori***
LUOGO
Regione*: Liguria
Provincia: Genova
Spiaggia: Vesima
DATA E DURATA
dalle ore*: 20:30 del 07/09/2009
alle ore*: 00.30 del 08/09/2009
PARTECIPANTI
1* - Robo10
2* - Master73
3* -
DESCRIZIONE
Picco Mareggiata: -
Vento Generante*: -
Stato Acqua*: Limpida
Presenza Alghe*: No
FASI ASTRONOMICHE
Acme Alta Marea: 22:51
Acme Bassa Marea: 05:18
Fase Lunare*: 87% Calante
Luna Sorge: 20:36 - Luna Tramonta: 09:51
Sole Sorge: 06:52 - Sole Tramonta: 19:53
SPIAGGIA
Morfologia*: Spiaggia tra Promontori Mista
Granulometria*: Ciottolosa
Profondità*: Profonda
Esposizione*: S S-W
Immagine da Google Earth:
Foto:
CATTURE
1° Preda*: Sarago
Peso*: 0,350 kg.
Tipologia Calamento*: Long Arm
Finale*: Lungh. 160 cm. - Diam. 0.25 – Fluoro Carbon
Amo*: Tubertini 229 n° 8
Esca*: Americano
Piombo*: Beach Bomb 4,5 OZ
Ora strike*: 22:45
Zona cattura*: circa 50-60 metri
Meteo*: Sereno
Vento*: NE
Intensità Vento:
Pressione Atmosferica:
Stato Acqua*: Limpida
Onde Minuto:
Corrente*:
Note:
Foto preda:
Foto innesco:
DESCRIZIONE BATTUTA
Questo sarà un report pieno di spunti, non tecnici probabilmente dato che la pescata non è stata straordinaria, ma spero che usciranno delle notizie utili per darci la possibilità di tutelare i nostri diritti in spiaggia.
Con Master73 la battuta è già programmata da tempo. In giornata ci sentiamo per i dettagli e decidiamo di vederci in spiaggia verso le 19.
La meta prescelta è la spiaggia di Vesima, ponente genovese, spiaggia nuova per entrami ma che merita di essere studiata.
Comunque alle 19 parcheggio la macchina di fronte alla spiaggia e telefono a Francesco che mi dice essere un pochino in ritardo per il traffico. Nessun problema, comincio a scendere in spiaggia per montare.
Dalla preparazione della battuta sapevamo che la metà a ponente della spiaggia era impraticabile causa scogli sommersi dunque decido di andare verso il centro spiaggia e mi fermo ad una 70ina di metri da un altro pescatore in modo poi da far mettere Francesco tra noi due.
E ora comincia il bello.
Non faccio in tempo a posare la roba sulla spiaggia che dallo stabilimento balneare mi urlano che non posso fermarmi lì. Chiedo il motivo alla “gentile signora” che non mi da spiegazioni ma mi dice solo che non posso.
Dato che non mi piace essere preso per il cuculo dico che io intanto monto l’attrezzatura e che se ci fossero stati problemi loro avrebbero potuto chiamare i carabinieri. In meno di 5 secondi mi si avvicina il marito della “gentile signora” di cui sopra che comincia a intimarmi di andarmene e a minacciarmi di buttarmi l’attrezzatura in acqua.
A questo punto chiedo le motivazioni e mi dicono in sostanza che la spiaggia è privata e quindi non ci posso stare e i 3 metri di battigia (io sapevo fossero 5) sono solamente di transito quindi secondo loro io potevo pescare ma solo se restavo dentro l’acqua!!!
Al che io “leggermente innervosito” (uso i termini virgolettati per non essere volgare) chiedo di poter vedere l’ordinanza che mi vieta di pescare lì ma questi non ne vogliono sapere.
Non so più cosa fare, il tipo è molto minaccioso (e anche abbastanza grosso) al che da vero scer cazzuto…………….chiamo Francesco sperando che sia più vicino possibile. 
Effettivamente Francesco sta scendendo in spiaggia. Mi raggiunge e il tipo continua con la solita solfa e le solite minacce di buttare in mare l’attrezzatura.
Al che chiediamo di chiamare la capitaneria e ci dicono di averlo già fatto e che confermava che non potevamo pescare.
Al che ci insospettiamo (hanno deciso di rompere il c@@zo alle persone sbagliate stasera) e chiediamo che numero avessero fatto in modo da chiamare anche noi, risposta “1530”.
Perfetto Francesco chiama e l’operatore gli dice che non può fare niente e che deve chiamare la sede locale della capitaneria. Ma come?????? Stranamente a loro aveva detto che avevano ragione.
Quindi Francesco chiama anche la sede locale e poi potrà spiegare meglio cosa gli ha detto l’operatore, comunque in sintesi secondo lui possiamo pescare ma deve controllare e ci richiamerà.
Nel frattempo il gestore dei bagni non ne vuole sapere, gli diciamo di chiamare i carabinieri e riceviamo la stessa risposta di prima:”già fatto, hanno confermato che non potete pescare!”
La cosa è sempre più strana quindi chiamiamo anche noi i carabinieri e in risposta riceviamo che non hanno territorialità e non possono pronunciarsi!!! Ancora due versioni differenti, chi dirà il vero???
Pochi minuti e la capitaneria (questa volta bisogna dargliene atto, velocissima e interessata al problema) ci richiama, e ci spiega che fatti i controlli non esiste nessun divieto su quella spiaggia, tolto il divieto di pesca diurno che termina alle 19:30 e che noi abbiamo abbondantemente rispettato. A questo punto il proprietario dello stabilimento forse capisce di essere in torto, si fa più “gentile” sempre virgolettato e ci spiega che lui non ce l’aveva con noi ma che ogni volta che ci sono pescatori sulla spiaggia lasciano un merdaio e lui poi deve pulire.
A questo punto mi sembra quasi di potergli dare ragione purtroppo (se avesse avuto modi un po’ più accomodanti se ne poteva anche parlare) e in più capisco che è sempre la solita storia e per pochi stronzi (dico stronzi e non virgoletto!!!) che lasciano la spiaggia sporca ci rimettiamo tutti. Comunque sia il tizio questa volta è stato sfortunato perché ha trovato due più rompicoglioni di lui.
Dunque il proprietario dei bagni ci lascia montare e ci saluta con due sonori “Buona P……..”.
Ci tocchiamo gli zebedei in segno di scaramanzia cominciamo a montare e subito notiamo l’arrivo dei carabinieri che si mettono a parlare con i proprietari.
Dopodiché scendono in spiaggia e cominciano a parlare con Francesco, io non me ne curo e continuo a preparare la mia roba. Dopo un po’ mi avvicino loro e sento che il carabiniere in sintesi ci da ragione in pieno (potrà spiegare meglio Master73 cosa gli ha detto) ma l’unica cosa che capisco è che se per caso fossero arrivati in spiaggia con il buio ci avrebbero fatti andare via perché esiste una legge contro il contrabbando che vieta di stare in spiaggia di notte. Rimaniamo un po’ sbigottiti ma il carabiniere se ne va sorridendo e ci augura una “Buona………….Serata”
Ora qui finisce la parte interessante del report e comincia quella noiosa: la pesca…
Io finisco di montare molto prima di Francesco che aveva perso tempo a parlare, lancio due canne, la prima spiomba, ferro, sento peso ma niente capeate arrivo a una ventina di metri e si blocca tutto…… “No!!! gli scogli!!!!!” lascio la canna incocciata sperando nella buona sorte, prendo l’altra lanciata molto più in fuori e….sorpresa…scogli pure qui. Gazzu che sfiga, abbiamo sbagliato punto della spiaggia. Francesco non ha ancora lanciato, lo fermo e gli dico che dobbiamo spostarci più a levante. Arigazzu!!
Per farla breve ci spostiamo di un centinaio di metri, superiamo il ragazzo che già stava pescando e finalmente peschiamo anche noi.
Alla fine parlando con questo ragazzo scopriamo che il poveretto è già la terza volta che viene da Lodi per farsi una pescatina in santa pace nel mar ligure, sempre nella stessa spiaggia, e tutte le volte i gestori dei bagni gli hanno rotto i coglioni, e lui per non far discussioni si è posizionato in una strettissima spiaggia libera al confine dei due stabilimenti.
Tornando alla pesca c’è molta mangianza di pescetti, noi giriamo arenicola americano coreana e cannolicchio.
Una tocca un po’ più decisa sulla canna di Francesco e arriva una mormorotta discreta sull’americano. Passa un po’ di tempo e io faccio un discreto sarago sempre sull’americano.
Poi più niente, i pescetti piccoli mangiano con frenesia, le esche non stanno in acqua più di 5 minuti quindi sperare nel pezzo un po’ più bello diventa difficile.
Comunque la serata tutto sommato è stata divertente, e ci siamo ripromessi di approfondire di più questa spiaggia…
La parte dedicata al “litigio” spero sia oltre che uno spunto di discussione una possibilità per chi sa come stanno realmente le cose, di spiegare agli altri come far valere i propri diritti.
Insomma noi abbiamo tenuto duro e c’è stata data ragione ma io credo che su dieci pescatori a cui fanno le minacce che hanno fatto a noi, nove si spostano (come l'amico da Lodi...) per evitare di prolungare la discussione e forse anche perché non hanno la certezza di essere nel giusto.
Almeno da queste parti i gestori degli stabilimenti nei mesi estivi si sentono padroni, ma forse con un po’ più di informazione potremmo batterci di più.
|
|
.
