-
.Ho ricevuto una lunga risposta dal presidente FIPO, come credo altri di noi, segno che abbiamo mosso il loro interesse.
Le aziende saranno il nostro strumento, l' unico che abbiamo, per portare il messaggio quando vedranno un seppur minimo calo delle vendite.
Si è la stessa che avrà mandato a tutti.
però sono divisi da quello che si legge fipo e quella nuova fiops... non sò quanto bene sia e a quanto pare dando una letta veloce al magazine dove riassumono della discussione federazioni pesca varie e politici l'unica contraria alla licenza è fipsas...
cmq abbiamo fatto bene a farci sentire secondo me...
. -
.
L unica associazione che mi ispira fiducia è la Fipo
Ma anche loro hanno le mani legate
Di sicuro fiops è una bella manovra pubblicitaria
Fipsas cerca solo di cavalcare L onda che porta più soldi sulla loro spiaggia
In questi giorni ho avuto un po' di casini un po' più seri della licenza oggi ho risolto e in questo finesettimana mando un po di risposte alle varie mail
La risposta più seria è arrivata comunque non a caso da quel signore che ha sempre dimostrato di essere Carlo D olivo di Italcanna .
Spiegando la situazione sensa richiedere tessere
Perché Fipo rappresenta e ha sempre rappresentato le aziende e di riflesso noi pescatori sensa richiederci oboli da pagare. -
.
Mi piace riportare la posizione dell' APR (Alleanza Pesca Ricreativa) in materia di Licenza onerosa per la pesca ricreativa:
"Se giova ripeterlo, abbiamo già una licenza ricreativa “utile”, la Comunicazione obbligatoria gratuita, per la quale lo Stato si era impegnato a dar seguito ad una ricerca sulla pesca ricreativa marittima, un impegno che è coerente, necessario ed urgente chiedere che venga rispettato per quantificare lo sforzo di pesca, l'economia generata e il loro rapporto e per permettere una gestione informata.
Non solo non vogliamo una licenza fatta per finanziare la pesca commerciale ma non vogliamo nessuna altra licenza che non sia quella già in vigore, gratuita e strettamente legata ad un serio piano di ricerca, finanziato con le risorse a disposizione del comparto di cui facciamo parte e all'interno del quale riteniamo di rappresentare un forte potenziale di sviluppo sostenibile.
Non vogliamo nessuna altra licenza e vogliamo che una eventuale nuova proposta non possa essere avanzata senza prima poter essere discussa con alla mano, oltre alle questioni di principio, i numeri derivanti dalla ricerca sul settore, che permettano di valutare correttamente tutti i fattori, per evitare, ad esempio, che per fare velocemente cassa a nostre spese, il settore e con esso tutto il comparto subiscano un danno economico invece che un vantaggio."
Posizione che io condivido totalmente.. -
.
Silvio è condivisibile ma ha lo stesso valore dei miei discorsi
Apr di cui ho fatto la tessera da quando è nata non è riuscita ad ottenere nessun riconoscimento di potere valido e non ha nessun titolo per sedersi ai tavoli decisionali
Quindi può urlare e propagandare quanto vuole ma la mia tessera non L avrà più
In pratica ha incassato i soldi sensa fare L unica cosa che doveva fare
RAPPRESENTARCI
Quindi mi sono cascati nel merdaio anche loro
Ha più forza L enal che rappresenta i cacciatori che Apr
Certo non è semplice arrivarci ma l impegno se lo mettevano a certificarsi invece di trovare gadget pubblicitari per raccogliere soldi sarebbero stati più credibili
Noi siamo qui ogni giorno a dare voce alla nostra passione e condividerla con e per gli altri
Chi fonda un associazione di rappresentanza dovrebbe per prima cosa avere le condizioni per rappresentare e poi raccogliere soldi
Altrimenti per me sei meno e peggio di NIENTE!!!. -
.
Son pienamente d' accordo con te Alessandro, io infatti NON HO SUGGERITO di farsi la tessera APR, ho estrapolato una parte delle loro riflessioni in cui mi ritrovo, poi una cosa è dire ed un altra è fare... e noi vogliamo fare, qualcosa, anche di non troppo ortodosso, ma fare...
Saluti Ale.... -
.Son pienamente d' accordo con te Alessandro, io infatti NON HO SUGGERITO di farsi la tessera APR, ho estrapolato una parte delle loro riflessioni in cui mi ritrovo, poi una cosa è dire ed un altra è fare... e noi vogliamo fare, qualcosa, anche di non troppo ortodosso, ma fare...
Saluti Ale...
pienamente daccordo e un grazie a chi dedica del suo tempo al forum. -
.
purtroppo hanno deciso di spolparci a suon di tasse pure per andare a pesca in mare,ma in un paese dove paghi la tassa di possesso del televisore non ci si poteva aspettare che questo.
Io rimarrò un fuorilegge per principio, che mi vengano a cercare per le spiagge di notte a centinaia di metri di distanza dagli ingressi a mare sull arenile per chiedermi la tessera. je la dò in ground la "tessera".. -
.
Comunque da oggi io sciopero... . -
.
Aderisco incondizionatamente
. -
.
anch'io ci sono. -
.
Il surfcasting non è un modo di pescare ma una filosofia di vita
Admin- Group
- Administrator
- Posts
- 8,491
- Location
- Roma
- Status
- Offline
Ho ricevuto questa email in risposta a quella mandata all'Italcanna ve la giro per mettervi a conoscenza
Ps come ho un po' di tempo gli rispondo
Gent. Sig. Scaringella,
ho ricevuto dall'amico Carlo D'olivo della ditta Italcanna copia ella sua email di protesta contro la licenza di pesca in mare e mi associo incondizionatamente ad essa.
Coma forse sa, da oltre otto anni sono presidente della FIPO, ed è dal primo giorno della mia elezione che mi sto battendo con tutte le mie forze contro la licenza di pesca in mare. Una battaglia ereditata dal mio predecessore Carlo D’Olivo e che da sempre è coerente, senza se e senza ma, senza esitazioni e senza esclusioni, contro la licenza di pesca in mare.
Una battaglia condotta dalla FIPO in solitario, che ci ha portato in contrasto con tutte le associazioni di pescatori, che oggi si dichiarano contro, ma che all'epoca della mia elezione erano non solo a favore ma addirittura sollecitavano il mondo politico ad istituire tale licenza. Una battaglia che ci è costata non solo il grave deterioramento dei rapporti con la federazione sportiva, che perdura ancora oggi, ma perfino la rottura interna con
alcune nostre aziende che è sfociata recentemente nella costituzione di un'altra associazione di imprenditori.
Dico questo perché, se da una parte mi si allarga il cuore a leggere la sua email di cui condivido pienamente il contenuto (sia personalmente sia come FIPO), dall'altra mi fa male vedere che dopo tante battaglie veniamo accomunati, facendo di tutta l'erba un fascio, a quelle associazioni che in questi anni sono andate contro gli interessi dei pescatori loro associati nonostante abbiano il dovere, anche statutario, di tutelarli.
Le invio per suo riferimento il link ad un sito della Fipia, in cui può ascoltare gli interventi alla Commissione Agricoltura della Camera, dei rappresentanti di alcune associazioni di pescatori: www.apneamagazine.com/licenza-pesca...ricoltura-30295
Si prenda alcuni di minuti per ascoltare con le sue orecchie cosa viene riportato al mondo politico da queste associazioni, e valuti lei.
Le invio anche il link ad un'interessante intervista sull'edizione nazionale del quotidiano "La Repubblica" del 24 settembre 2009: www.repubblica.it/2009/05/rubriche/...esca/pesca.html
Noi, come FIPO siamo sempre stati assolutamente contrari, già dai tempi del cosiddetto "censimento". Unica voce fuori dal coro, abbiamo invano cercato di convincere le associazioni di pescatori sportivi che questo "censimento" avrebbe portato ad una licenza onerosa; che questo onere sarebbe stato solo inizialmente di pochi euro per poi diventare pesantissimo; che i proventi se ne sarebbero andati praticamente tutti per tutt'altre cose tranne che per interventi a favore della pesca sportiva.
Tutte cose che si stanno puntualmente verificando.
Per questo ci teniamo a non essere accomunati a quelli disposti a svendere i diritti dei pescatori sportivi italiani per un piatto di lenticchie.
La saluto cordialmente e stia pur certo la nostra battaglia al fianco dei pescatori sportivi italiani, che dura da oltre dieci anni, non si fermerà.
Il Presidente della FIPO
Ciro Esposito. -
.
anche a me ha risposto cosi e alla mia nuova domanda come mai cè stata sta divisione vedi fipo-fiops mi ha rispoto cosi:
la risposta la sua domanda è sì, la nuova associazione è quella da lei menzionata. Dispiace anche a me, ma purtroppo non è dipeso dalla nostra volontà.
Concordo con lei che l'unione tra pescatori e operatori del settore sarebbe auspicabile, e in questi anni abbiamo costantemente ricercato la collaborazione a livello delle istituzioni pubbliche con le principali associazioni dei pescatori.
Purtroppo non è stato possibile, ed il motivo della divisione è stato proprio il fatto che noi abbiamo sempre combattuto contro la licenza di pesca in mare, mentre tutte le associazioni di pescatori erano a favore.
Cordiali saluti
però ne presidente fipsas e neanche ministro mipaaf non si sono fatti sentire a me le uniche risposte sono arrivate da tubertini fassa e fipo tramite italcanna. -
.
Fipsas ora che ha la sua fetta è a posto..ed e un bene che si fermi cosi prima che inizi a fare campi gara esclusivi ai tesserati o chissa che magie..è inevitabile la tassa purtroppo..sappiamo tutti noi come funziona..nonostante cio pure io aderisco alla "protesta"..per pescare diversi anni senza acquisti sono apposto..spero che qualche grosso o chi ha voce ora che e agli angoli inizi a farsi sentire . -
Al Portanova.
User deleted
Si, molto triste...soprattutto pensare che parte dei soldi andranno a chi usa reti a strascico distruggendo tutto o a chi mette le reti a 50 metri dalla costa!
Se passa la legge compro solo pesce di allevamento!!!. -
.
Adesso si ammazzano tra di loro...
LA FIPSAS INVIA UNA CIRCOLARE DOVE INVITA A NON ADERIRE ALLA FIOPS
QUESTA LA NOSTRA RISPOSTA
LA FIOPS NASCE PER UNIRE IL MONDO DELLA PESCA SPORTIVA. PIU’ FORTI INSIEME.
Da parte di molti pescatori sportivi, impegnati nell’agonismo ma che credono nel progetto della FIOPS, ci è stata inviata, una circolare della FIPSAS datata 9 maggio 2017 nella quale si invita ad astenersi dall’aderire alla nostra associazione.
Superato un certo stupore iniziale rappresentato dal fatto che un’associazione nazionale che opera nel settore della pesca sportiva si occupi del ruolo e delle funzioni di un’altra associazione nazionale indipendente ed autonoma ma sempre operante nel settore della pesca sportiva, riteniamo necessario svolgere alcune considerazioni costruttive e fare alcune proposte operative nell’interesse del mondo della pesca sportiva.
La FIOPS nasce con l’obbiettivo di unire il mondo della pesca sportiva e per raggiungere questo obbiettivo - come previsto dallo statuto - intende mettere insieme, con un approccio completamente nuovo, tutto il variegato mondo dei suoi operatori rappresentato nella sua dimensione commerciale dalle aziende produttrici di articoli e fornitrici di servizi legati alla pesca sportiva e dai negozi e nella sua dimensione personale dai singoli pescatori in particolare quelli appartenenti a quel milione e mezzo e oltre di amatori che non praticano agonismo, che frequentano i negozi e che hanno nella pesca una semplice passione.
Siamo, tuttavia, consapevoli che a livello nazionale vi sono quasi 1000 società che praticano agonismo che hanno con le aziende che fanno parte della FIOPS un rapporto speciale fatto di confronto, sostegno e condivisione di comuni battaglie. Queste Società guardano inevitabilmente con interesse ed attenzione alla nostra associazione, nata proprio su impulso delle aziende che le sostengono.
Questo mondo insieme muove un indotto da oltre due miliardi di euro.
La FIOPS non nasce per essere il duplicato di qualche altra associazione che esiste già e per questo ha – per scelta – deciso di non occuparsi ne di agonismo ne di gestione diretta delle acque, attività che ci impegneremo a supportare, promuovere e far crescere, ma che rimarranno di competenza, delle altre associazioni su scala nazionale. Almeno per il momento se i rapporti con le altre federazioni rimaranno collaborativi.
Con la stessa logica non è prevista l’adesione alla FIOPS da parte delle Società di pesca ma solo dei pescatori.
Il principale obiettivo della FIOPS è, infatti, quello di creare maggiore unità tra le rappresentanze della pesca sportiva perché lavorando tutti insieme potremo conseguire risultati maggiori di quelli fino ad oggi ottenuti in materia di pesca sportiva in particolare in relazione al superamento di quelle normative obsolete che hanno fermato la pesca in Italia ad un regio decreto degli anni 30 dello scorso secolo, oltre alle grandi questioni che riguardano il bracconaggio ittico e la pesca sportiva in mare e la trasformazione della pesca sportiva in una opportunità di crescita economica per i territori.
Per questi motivi siamo stupiti ed amareggiati dalla inopportuna e inadeguata ingerenza della FIPSAS sulla nostra attività.
Ricordiamo alla FIPSAS che la sottoscrizione di un protocollo d’intesa tra le nostre associazioni è stata da noi proposta – e la bozza di testo da noi elaborata – ma non è ancora avvenuta in quanto la nostra scelta di prevedere l’adesione dei pescatori è stata vissuta ( parole pubbliche pronunciate dal presidente FIPSAS Matteoli alla Presentazione della FIOPS alla fiera di Vicenza) come ‘una invasione di campo’, come se la FIPSAS avesse un presunto monopolio di rappresentanza di tutti i pescatori sportivi italiani.
I fatti degli ultimi decenni ci dicono però il contrario. In questi anni la FIPSAS ha dimostrato con i suoi 186.000 iscritti dichiarati ( ai quali vanno sottratti quelli dell’apnea e della subacquea) di essere stata solo parzialmente rappresentativa della complessità e diversità del mondo della pesca sportiva italiana rappresentato da almeno 2 milioni di praticanti.
La FIPSAS, nonostante gli oltre 9 milioni di euro di bilancio (di cui quasi 3 milioni di contributi pubblici provenienti dal Coni), una struttura semi-ministeriale con decine e decine di dipendenti a disposizione non appare in grado di poter rappresentare la complessità del mondo della pesca sportiva in Italia. Pur essendone un’autorevole voce.
Ci permettiamo di fare queste considerazioni perché da sempre le aziende che fanno parte della FIOPS hanno sostenuto e agevolato l’attività della FIPSAS e del suo gruppo dirigente, sia politicamente che economicamente attraverso il sostegno alle nazionali. Molti di noi sono, inoltre da tempo, iscritti alla FIPSAS e la maggior parte dei campioni che arricchiscono il medagliere federale sono uomini e donne a noi legati storicamente da rapporti professionali e di stima e rispetto.
Serve aria nuova in Italia nel settore della pesca sportiva e FIOPS vuole spalancare le finestre e far entrare il vento del rinnovamento. Ce lo chiedono i pescatori ( anche quelli che sono iscritti alla FIPSAS). Pensiamo, infatti, che non sia un caso se a venti giorni dall’inizio del tesseramento alla nostra associazione abbiamo già distribuito 20.000 tessere di pescatori.
La FIOPS si impegnerà, inoltre, nei prossimi mesi nel tentativo di costruire un nuovo sistema di relazioni con le altre associazioni nazionali che rappresentano i pescatori ed il mondo della pesca sportiva. Con tutte le associazioni.
La FIOPS si pone, infatti, come obiettivo quello di costruire un coordinamento nazionale permanente di tutte le rappresentanze della pesca sportiva (FIOPS – FIPSAS – ARCI PESCA - ENAL PESCA – etc…). Un coordinamento che vada oltre i protocolli d’intesa siglati tra le singole associazioni nazionali – strumento comunque utile per i rapporti bilaterali – e per la sottoscrizione dei quali siamo a disposizione, che si ponga il problema di far crescere il peso politico e specifico del nostro settore riuscendo a parlare in molti casi, una voce unitaria, la voce dei pescatori, presso le sedi istituzionali competenti. E’ questo che ci chiedono tutti i pescatori italiani.
Tutte le associazioni nazionali che si occupano di pesca sportiva hanno una propria specificità, un proprio radicamento ed una propria funzione strategica ma nessuna di queste, indipendentemente dalla propria dimensione, potrà mai rappresentare, da sola, la complessità del mondo della pesca sportiva. Le associazioni unite, invece, potranno essere la voce di tutti i pescatori e di tutti gli operatori del settore della pesca sportiva italiana.
Se raggiungeremo questo obiettivo la pesca sportiva ed il suo indotto avranno finalmente il peso e la considerazione che meritano nel nostro paese.
La FIOPS, pur comprendendo le irritazioni che provocherà a qualcuno, sta lavorando e continuerà a lavorare a questo obiettivo.
Il consiglio direttivo.
Sciopero di protestaMail alle aziende!!! |
