Surfcasting e Dintorni

Posts written by sandro rau

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    Un sabato di diversi anni anni fà io e il mio amico fummo invitati ad una uscita di pesca in barca. All'appuntamento, fissato per le ore 15, mancava solamente il mio compagno. Dopo tre quarti d'ora di attesa arrivò con una mano che copriva il naso, e si intravedeva una benda. Quando gli chiedemmo cosa era successo, ci rispose che mentre legava un amo, anzichè usare una pinza prese la lenza tra i denti e tirò talmente forte che l'amo (un 1/0) gli bucò letteralmente il naso. Allora si mise davanti allo specchio nel tentativo di "slamarsi", senza risultato. Il pronto soccorso fu una scelta obbligata.
    Ma la cosa curiosa fu che venne a pescare comunque, e poichè il mare era mosso, complice anche il gommone con i suoi schizzi d'acqua gli venne via la benda. Sembrava un clown, faccia bianca per il mal di mare e naso colorato dal rosso della medicazione.......
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    Fine anni '80. Andammo a pescare nella scogliera esterna del molo di Castelsardo, che allora era interessato da lavori di allungamento del molo di ponente. Poichè i grandi massi non erano stati sistemati nella loro collocazione definitiva e non permettevano a tutti di stare vicino, fummo costretti a sistemarci ad una distanza di circa 10 mt. uno dall'altro (eravamo in tre). Le luci delle pile frontali segnalavano comunque la presenza di ognuno di noi alla vista degli altri. Passate alcune ore di pesca, durante un momento di pausa notai che dalla parte dx non vedevo attività da parte del mio compagno, niente luce, nessuna risposta ai richiami.
    Allora chiamai l'altro mio compagno, dopo un breve consulto e dopo varie chiamate andate a vuoto andammo a vedere come mai non rispondesse. Il malcapitato era scivolato tra due massi finendo in acqua, e causa l'imbottitura fino al collo (era gennaio e faceva un freddo cane) non era riuscito a risalire. L'abbigliamento inzuppato d'acqua lo trascinava verso il fondo, e lui nei vari tentativi di aggrapparsi agli scogli si procurò diversi tagli alle mai e alle braccia. Fortunatamente scivolò in acqua da poco tempo e il ns. intervento scongiurò conseguenze peggiori.
    La causa: scelta infelice del luogo di pesca e scarpe a tennis;
    Le conseguenze: principio di iportermia, 54 (avete letto bene) punti di sutura in ogni angolo del corpo, 3 giorni di osservazioni in ospedale e tanto, tanto spavento.
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    No, non ho mai fatto parte di nessun club. Da diversi anni frequento solo le spiagge del nord sardegna, con puntatine ad Alghero (l'età e le rughe avanzano inesorabili).
    Forse è possibile che ci siamo scambiati qualche battuta in una di queste spiagge, oppure in uno dei negozi di pesca di Sassari. In tutti questi anni ho conosciuto molte persone, quindi è possibile.....
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    "noi spinner si che sfidiamo veramente il mare, non come i surfcaster che se ne stanno comodi in spiaggia con le loro canne all’asciutto".

    L'autore di questa affermazione denota un comportamento immaturo, indipendentemente dall'età. Spiego i motivi:

    Io, e molti altri di questo forum, ho praticato, e continuo a praticare, il surfcasting (quello vero) ininterrottamente dal 1982, anno in cui ho preso la patente e con essa la prima auto. E la vera sfida al mare iniziò proprio allora, ad iniziare dall'abbigliamento, che non era al livello tecnologico raggiunto oggi.
    Noi il surfcasting l'abbiamo sfidato per davvero, con la pioggia e con la neve, con il vento e con il gelo, con canne da pesca che erano delle pertiche per alberi di olive (possiedo tutt'ora diverse Mitchell Mariner Strong e Start Strong, Silstar MX 3630, diverse Browning Typhon e Titan Tele Surf, qualche Shakespeare Tirreno Surf).
    Chi di noi non ricorda quando andavamo a pescare con i doppi pantaloni? Oppure con due o tre maglioni infilati uno sull'altro? Oppure ancora quando si calzavano gli stivali in gomma, e dopo alcune ore non sentirsi più i piedi tanto erano ghiacciati?
    Ricordo ancora oggi il giorno che calzai i primi "Moon Boot", di colpo scomparve il freddo ai piedi. E poi seguirono le tute termiche etc etc.
    A nostro modo, inconsapevolmente il mare l'abbiamo sfidato per davvero, e non solo quello, ma a differenza di questo tizio non siamo andati in giro a vantare chissa quale coraggio, perchè semplicemente di coraggio e di coraggiosi non ne abbiamo bisogno, ci basta ed avanza il buonsenso.

    Più semplicemente qui si sta parlando di sicurezza a seguito di un tragico incidente, ed è tutt'altra cosa delle gesta eroiche che l'autore vanta quando affronta e sfida il mare.
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    Ho appena acquistato pescare mare, c'è un articolo che riguarda la pesca dalle alte scogliere praticata in oceano. Ci sono delle foto allucinanti, una in particolare riguarda un pescatore che scende da una scogliera ripida utilizzando una scala!!!

    E meno male che in questo thread abbiamo discusso molto dell'aspetto sicurezza..........
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    Aggiungo inoltre che nello stesso posto, diversi anni dopo ha perso la vita un altro pescatore, Mario.
    Dopo la sua morte non sono più ritornato in quei luoghi, ora do retta alla voce della mia coscienza.
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    Buongiorno al forum,

    ho saputo dai quotidiani locali della disgrazia. Abito a Sassari e sono profondo conoscitore di questi tratti di mare. Condivido in pieno quanto scritto da altri, essendomi trovato in difficoltà in diverse occasioni. Solo il buonsenso mi ha permesso di ritornare a casa, proprio per colpa delle mutevoli condizioni del tempo.
    Per descrivervi meglio questi posti vi racconto un episodio successo diversi anni fa.
    Un pomeriggio di marzo, una bella giornata di sole ed un vento di libeccio non molto sostenuto hanno spinto me ed alcuni compagni di battuta a optare per una delle tante calette di Cala Luna, dietro Punta Falcone. Lasciata l'auto e dopo aver percorso circa 300 mt. decidiamo di occupare un piccolo isolotto alto circa 4/5 mt. dal livello del mare. La discesa non crea problemi. Il mare è risaccato, il vento quasi frontale non crea problemi per la pesca alle occhiate, sempre abbondanti in questi luoghi.
    La pesca procede senza problemi per circa due ore e mezza. Al tramonto inaspettata compare la nebbia, decidiamo di sfruttare il crepuscolo per un altra mezzora. Quando finalmente decidiamo di sbaraccare, arrivano i seri problemi, infatti non riusciamo a salire lungo la scogliera, è scivolosissima come una saponetta.
    Ci alterniamo a turno ma i risultati sono sempre gli spessi: non riusciamo a muoverci. Allora proviamo una sorta di improvvisata scala umana, guadagniamo qualche metro ma quando l'ultimo in cima prova a muoversi frana giù. La disperazione inizia a prendere il sopravvento, i cellulari non hanno campo, non riusciamo a capire come è stato possibile scendere senza problemi e invece ora non riusciamo a muoverci neanche di un centimetro. La spiegazione ci viene osservando l'attrezzatura, completamente ricoperta di particelle d'acqua, noi compresi. E' stata la nebbia.
    Morale della favola abbiamo trascorso la notte sul posto, siamo rusciti ad andare via alle 11 del giorno dopo, quando il sole ha letteralmente asciugato la scogliera.
    Spero che quanto accaduto sia di monito a chi volesse decidere di andare a pescare in questi luoghi: se proprio dovete andare non dimenticate mai l'aspetto sicurezza, fondamentale per la propria incolumità.


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    La prima serata siamo andati nello spiaggione, ci siamo posizionati al centro, condizioni di mare calmo, come esche avevamo arenicola, bibi, calamaro, sardina, americano. Dalle ore 21 circa fino alle ore 3, una mormora (di discreta taglia) con l'arenicola catturata verso mezzanotte. Preciso che tutte le altre esche sono state snobbate, tranne appunto l'arenicola che è stata divorata (penso da granchi o pulci di mare).
    La seconda serata ci siamo posizionati al'inizio della spiaggia (venendo da S. Teresa, subito dopo aver imboccato la strada bianca e percorso la discesa girando al primo viottolo a destra). Anche qui solita storia della serata prima, una mormora un pochino più grande della precedente catturata verso l'una. L'unica differenza, rispetto alla serata prima, è stata che hanno abboccato alcune mormore e saraghi, tutti sottomisura e quindi rilasciati. Orari ed esche simili alla serata precedente.
    Molti bagnanti e pochi cannisti.

    Se ti può aiutare e se puoi spostarti ieri notte è uscito fuori qualcosa a Badesi, alla spiaggia principale, dopo il bar e dove finisce la strada (parcheggiati alla rotonda). Qualche bella mormora e qualche oratina, esche le stesse.

    P.S.
    Ricordati di portare l'incerata, ieri notte pioggia a tonnellate!!
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    Rena Majore la settimana scorsa, da due sessioni di pesca sono uscite due mormore..... ma forse sono io che mi porto una sfiga dietro da anni :(
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    Con questo sono 29 anni esatti che pratico il surfcasting e l'ombrina è l'unico pesce che non ho mai avuto il piacere di allamare, per cui complimenti a te per la cattura!!
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    Buongiorno a tutti gli iscritti del forum. Mi presento sono Sandro, vivo in Sardegna zona di Sassari, pratico la pesca in mare da circa 30 anni (gli anni passano anche per me :wacko: )
    Sono sempre stato restio ad iscrivermi nei forum, non so neanche io per qual motivo. Ho deciso di fare il grande salto dopo avervi seguito per diverso tempo e aver considerato questo forum equilibrato.
    Ho conosciuto il surf casting negli anni '80, ho sognato come molti la bellissima avventura del surf casting italia, dalla Canna d'Oro al Magrini, manifestazioni svolte a due passi da casa mia.
    Tutt'oggi pratico il surf casting anche se non disdegno altri tipi di pesca, basta che sia a contatto con il mare.
    Che altro dire, sono a disposizione per dare il mio modesto contributo al forum.
    Per ora buona giornata a tutti.
1256 replies since 19/7/2012
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