| Scusate ma la mia non vuole essere una crociata contro la pesca professionale, che tra l'altro non è in argomento, cercavo di stabilire una "misura minima" che ci permetta di poter continuare a pescare in futuro pur prelevando comunque del pesce dal mare. Il puntare il dito sulla pesca professionale non significa che lo "sportivo/ricreativo" non abbia a contribuire al depauperamento della risorsa ittica. Mi ricorda molto :- "Il ladro è lui che ha rubato 1000 lire, io ne ho preso solo 500 quindi sono innocente." come se, per fare un parallelismo col penale, il reato fosse caratterizzato dal quantum e non dall'elemento psicologico del dolo. E' un discorso molto qualunquistico all'italiana asserire che "i colpevoli sono sempre gli altri", "io che male posso fare?" "Cosa vuoi che sia in confronto a........" scusatemi ma non ha molto senso! Non ho idea di quanti pescatori sportivi/ricreativi ci siano in Italia ma, mettiamo per semplicità di calcolo 1 milione, ognuno trattiene 1 pesce "sotto misura" ad uscita.....se sono pescatori assidui e costanti faranno 2 uscite al mese (la butto lì).....2 x 12 = 24 x 1.000.000= 24.000.000 di pescetti che mai si riprodurranno il che significa 24.000.000 ⁿ avannotti che non vedranno mai la luce!!! Una quantità enorme solo se calcolata per 1 sola cattura pro capite ma siccome noi tutti sappiamo bene che non è così, ne consegue che il calcolo è molto sottodimensionato.
Quanto alla questione catch & release....credo che sia necessaria una discussione (ce ne sono altre sul forum) apposita ma una riflessione mi sovviene......personalmente non trovo per niente etico e tanto meno "ecologico" reimmettere in acqua un pesce, sotto misura o meno, dopo averlo trascinato per centinaia di metri, magari in condizioni di mare formato, con lui che si dibatte fino allo stremo nel tentativo di riconquistare la libertà, con un uncino di metallo conficcato nelle interiora. Restituirlo al mare, affinché vi ci possa morire e divenire cibo per altre specie.....mah.....
Quanto alla questione delle catture di femmine gravide o prossime alla deposizione....anche qui bisognerebbe lanciare una campagna di sensibilizzazione "etica" dello Scer in modo che si possa diffondere un pensiero "positivo" di tutela della risorsa ittica, non per fregiarsi della medaglia di "predatore ecologista" ma per poter, egoisticamente, continuare a praticare con risultato la disciplina che ci appassiona. Personalmente cerco, quando mi è possibile, di non trattenere mai le femmine con uova spesso dipende dalla profondità dell' allamata.
Edited by sea eagle - 21/12/2017, 15:01 |
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