carico di rottura lenze e fedeltà del diametro dichiarato

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  1. puzoneddu
     
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    Non so se esiste già una discussione in merito, se esiste perdonatemi questo doppione :cry: nel web ho letto che di solito il carico di rottura delle lenze non corrisponde a quello dichiarato dal produttore, incuriosito mi sono attrezzato di bilancia e ho provato i vari fili in mio possesso, ed ho avuto conferma che si rompono a circa la metà del carico dichiarato. Non so se ho fatto una prova corretta, ho usato circa un metro di lenza applicato ad un capo al gancio della bilancia e l'altro ad un'amo, circa otto volte su dieci la lenza si è rotta fuori dal nodo. Adesso chiedo a voi esperti se ho usato un metodo valido o ditemi voi quel'è il modo giusto. Grazie delle eventuali e gradite risposte.
     
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  2. Oblivions13
     
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    Ciao,questa discussione,a parere mio, è molto complessa, volevo farti una domanda,come tiri la lenza?la bilancia che usi è un dinamometro?
    Ricordo di aver letto di srotolare almeno due metri di filo,fare l'asola,fissarla al dinamometro,e tendere piano in maniera costante il filo,fino a quando non si rompe,dopo di che leggi sul dinamometro.La misura dovrebbe essere la più vicina al dato che stai prendendo in considerazione,Iso?
    Perche se noti tra iso e fish test ci passa un abisso,è l'Iso dovrebbe essere più preciso o almeno si spera,dato che dovrebbero rispettare le norme di qualità.
    Altra domanda,hai usato tutte lenze testate igfa,quindi omologate?
    Scusa se ti tartasso ma il discorso mi interessa!!!
    Anche io mi sono ritrovato ad avere lenze che dichiaravano valori che non si avvicinavano a quelli riportati nella scatola,sia di spessore che di carico,e che dopo un combattimento cedevano di botto!!!
     
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  3. puzoneddu
     
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    CITAZIONE (Oblivions13 @ 21/11/2014, 23:50) 
    Ciao,questa discussione,a parere mio, è molto complessa, volevo farti una domanda,come tiri la lenza?la bilancia che usi è un dinamometro?

    Si la bilancia che uso è un dinamometro per pesare i maialini
    CITAZIONE
    Ricordo di aver letto di srotolare almeno due metri di filo,fare l'asola,fissarla al dinamometro,e tendere piano in maniera costante il filo,fino a quando non si rompe,dopo di che leggi sul dinamometro.

    E fin qui quasi ci siamo, la procedura di tirare piano piano e in maniera costante l'ho fatta, il filo era di circa un metro
    CITAZIONE
    La misura dovrebbe essere la più vicina al dato che stai prendendo in considerazione,Iso?
    Perche se noti tra iso e fish test ci passa un abisso,è l'Iso dovrebbe essere più preciso o almeno si spera,dato che dovrebbero rispettare le norme di qualità.

    Sinceramente non so che norme iso siano applicate per testare i fili, e essendo un neofita da circa quattro mesi sono all'oscuro del fish test
    CITAZIONE
    Altra domanda,hai usato tutte lenze testate igfa,quindi omologate?

    Sono fili che mi ha consigliato il mio negoziante di fiducia, se sono omologate ho testate igfa non so, per vederlo hanno scritto qualcosa sulla confezione?
    CITAZIONE
    Scusa se ti tartasso ma il discorso mi interessa!!!
    Anche io mi sono ritrovato ad avere lenze che dichiaravano valori che non si avvicinavano a quelli riportati nella scatola,sia di spessore che di carico,e che dopo un combattimento cedevano di botto!!!

    Non mi tartassi affatto, il lavoro che faccio mi ha sempre imposto approfondimento e precisione, la curiosità e nel mio dna. :B):
     
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    Quando sono a pesca, il mondo che mi circonda, sparisce con tutte le sue assurdità...

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    Secondo me sarebbe buono a questo punto scrivere anche i modelli di fili almeno gli altri possono confermare le validità dei fili o le invalidità...
     
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    Dino

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    La questione dei carichi di rottura di un monofilo, dichiarati e non sempre rispettati, è diventata un problema sempre più serio, al pari dei diametri, generando sempre più lamentele da parte dei consumatori, così tanto da sensibilizzare associazioni come l'EFTTA (European Fishing Tackle Trade Association) a condurre prove di laboratorio a campione, con risultati sorprendenti (spesso in negativo), pubblicando i risultati dei test ottenuti sul proprio sito internet, con tanto di nome produttore e prodotto.

    Di solito i collaudi vengono eseguiti secondo la normativa Iso (DIN EN ISO 2062). Vengono presi alcuni campioni asciutti dalle bobine di lenza (cinque per ogni diametro) e sottoposti a dieci tests, registrando la resistenza alla rottura per ogni campione, con un margine di tolleranza del 10% (sia in più che in meno).

    Questa sensibilizzazione sta portando a qualche risultato, infatti diverse aziende hanno deciso di testare i propri monofili e di fregiarsi del marchio di approvazione EFTTA, e speriamo che in futuro questo numero sia destinato ad aumentare.
    E', secondo me, l'unica strada percorribile, le aziende poco rispettose ci metteranno la faccia (ed il cliente), quelle serie andranno avanti.
    Del resto per noi consumatori è impensabile eseguire le verifiche su ogni bobina di lenza che acquistiamo, delle volte sono diversi anche i diametri, spesso ci affidiamo al passaparola del compagno di pesca o alle nostre sensazioni.
     
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  6. mariosurfer
     
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    altro aspetto da tenere in considerazione, secondo me, il carico di rottura del filo è un miraggio offerto dai produttori al consumatore finale. si possono fare tutte le prove che si vogliano, dinamometro, un metro di filo in tensione che non regge granchè rispetto al carico rottura dichiarato dal produttore, o, pseudo tale. con questo, non voglio assolutamente difendere l'operato dello spacciatore di fili di turno, ma consentitemi una riflessione: in questa discussione, non si tiene conto dell'elasticità della canna, che in qualche modo ammortizza, in base alla potenza effettiva della canna ad una tenuta maggiore o minore del carico di rottura dichiarato. quindi, come il cane che si morde la coda, ritengo, discussione sterile, atta soltanto a livello teorico, e, non si tiene conto, all'atto pratico, la necessità reale !
     
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  7. Oblivions13
     
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    CITAZIONE (puzoneddu @ 22/11/2014, 06:41)
    Sinceramente non so che norme iso siano applicate per testare i fili, e essendo un neofita da circa quattro mesi sono all'oscuro del fish test

    Come ti ha già detto Sandro Rau nel suo post,e di più non si può aggiungere anche perchè è la risposta migliore che qualcuno potesse darci,il dato effettivo garantito e la misura iso!!
    Questo è il link: www.efttalinecharter.com/it/
    l'unica cosa e che prima si poteva vedere la prova su ogni monofilo,ora mi perdo un po nel sito....
    CITAZIONE (puzoneddu @ 22/11/2014, 06:41)
    Sono fili che mi ha consigliato il mio negoziante di fiducia, se sono omologate ho testate igfa non so, per vederlo hanno scritto qualcosa sulla confezione?

    Altro che!!!!! trovi proprio le scritte o eftta o igfa!!!Controlla sulle confezioni!!!Oppure guarda su internet,poi ogni cosa è soggettiva,...io mi trovo meglio con quel filo, piuttosto che con l'altro ecc.ecc...il mondo è bello perchè è vario!!!!!!
     
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  8. puzoneddu
     
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    CITAZIONE (MinueSurf @ 22/11/2014, 09:04) 
    Secondo me sarebbe buono a questo punto scrivere anche i modelli di fili almeno gli altri possono confermare le validità dei fili o le invalidità...

    Provo a postare le foto delle bobine in oggetto
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  9. puzoneddu
     
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    questa è un'altra.

    CITAZIONE (mariosurfer @ 22/11/2014, 16:09) 
    altro aspetto da tenere in considerazione, secondo me, il carico di rottura del filo è un miraggio offerto dai produttori al consumatore finale. si possono fare tutte le prove che si vogliano, dinamometro, un metro di filo in tensione che non regge granchè rispetto al carico rottura dichiarato dal produttore, o, pseudo tale. con questo, non voglio assolutamente difendere l'operato dello spacciatore di fili di turno, ma consentitemi una riflessione: in questa discussione, non si tiene conto dell'elasticità della canna, che in qualche modo ammortizza, in base alla potenza effettiva della canna ad una tenuta maggiore o minore del carico di rottura dichiarato. quindi, come il cane che si morde la coda, ritengo, discussione sterile, atta soltanto a livello teorico, e, non si tiene conto, all'atto pratico, la necessità reale !

    La mia è una semplice curiosità, ma anche una esigenza visto che per adesso non ci capisco una beata m****a di fili, vorrei capirci qualcosa sul materiale che acquisto, e fino a quanto mi posso fidare di un determinato produttore anziché un'altro, poi se per voi esperti si tratta di una discussione inutile scusate se mi son permesso di chiedere.
    Attached Image
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    Dino

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    La mia è una semplice curiosità, ma anche una esigenza visto che per adesso non ci capisco una beata m****a di fili, vorrei capirci qualcosa sul materiale che acquisto, e fino a quanto mi posso fidare di un determinato produttore anziché un'altro, poi se per voi esperti si tratta di una discussione inutile scusate se mi son permesso di chiedere.

    Tranquillo, qui puoi trovare tutte le risposte che cerchi, è un forum libero e come vedi c'è sempre qualche anima pia disponibile ad aiutare il prossimo.
     
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    già "spirographus", pescatore e rodbuilder per passione

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    CITAZIONE (puzoneddu @ 22/11/2014, 18:20) 
    La mia è una semplice curiosità, ma anche una esigenza visto che per adesso non ci capisco una beata m****a di fili, vorrei capirci qualcosa sul materiale che acquisto, e fino a quanto mi posso fidare di un determinato produttore anziché un'altro, poi se per voi esperti si tratta di una discussione inutile scusate se mi son permesso di chiedere.

    Guarda, dalle foto delle bobine si evincono due cose:

    Primo non sono fili omologati, ma io stesso avrò al 90% fili non IGFA o EFTTA.

    Secondo, il carico di rottura dichiarato è il solo FISH TEST, che è solitamente oltre il doppio del carico a secco ISO. In teoria, in mare, questo è il carico da considerare, per l'esempio della barca che ti è stato portato prima (spinta idrostatica).

    Se dividi per due il carico riportato, avrai una buona approssimazione del carico reale ISO.

    Considera comunque che altri parametri, come l'invecchiamento del filo, possono modificare i valori.

    Edited by spirographus - 23/11/2014, 08:47
     
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  12. puzoneddu
     
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    CITAZIONE (spirographus @ 22/11/2014, 22:16) 
    Se dividi per due il carico riportato, avrai una buona approssimazione del carico reale ISO.

    Ed in effetti il filo si è rotto a circa la metà del carico dichiarato, grazie del chiarimento.
    CITAZIONE
    Considera comunque che altri parametri, come l'invecchiamento del filo, possono modificare i valori.

    Su questo non avevo dubbi.
     
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  13. Oblivions13
     
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    Adesso sara un caso....mai preso na cippa con gli stessi fili!!!!!
    Accantonati subito!!!!
    C'è da dire,che l'akashi dovrebbe essere un fluoro coated e non un fluorocarbon come riportato, e l'hikaru per il mio gsti è troppo rigido per essere un nylon!!!!...ma sono gusti!!!!!
     
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  14. puzoneddu
     
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    CITAZIONE (Oblivions13 @ 23/11/2014, 10:06) 
    Adesso sara un caso....mai preso na cippa con gli stessi fili!!!!!
    Accantonati subito!!!!

    Che sia colpa dei fili? :D perché anch'io un po di capotti li rimedio :lol: :lol: :lol:
     
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  15. futura190
     
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    CITAZIONE (puzoneddu @ 23/11/2014, 16:16) 
    CITAZIONE (Oblivions13 @ 23/11/2014, 10:06) 
    Adesso sara un caso....mai preso na cippa con gli stessi fili!!!!!
    Accantonati subito!!!!

    Che sia colpa dei fili? :D perché anch'io un po di capotti li rimedio :lol: :lol: :lol:

    perchè complicazioni? anche io uso monofili non omologati. falcon prestige dallo 0,16 allo 0,35 e vai sicuro ciao.
     
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99 replies since 21/11/2014, 14:36   4586 views
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