strategie da usare per rimanere meglio in pesca

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    Roberto Accardi

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    CITAZIONE (Ltn. Col. Kurtz @ 14/4/2010, 19:43)
    Ma "stare in pesca", in ultima analisi, che vor dì?

    Barrare la casella desiderata:

    A) Piombo immobile e vetta ferma
    B) Piombo immobile e vetta che conta
    C) Piombo a spasso e vetta ferma
    D) Piombo a spasso e vetta che conta

    impossibile barrare nessuna delle quattro :blink:


    Si è "in pesca" quando l'esca è in grado di insidiare una preda, e quindi:

    1 in gara
    sei in pesca sino a quando la tua esca è in grado di insidiare una preda senza però disturbare i concorrenti al tuo fianco

    2 peccazzi tuoi con l'amici tui
    sei in pesca sino a quando la tua esca è in grado di insidiare una preda senza disturbare l'azione di pesca degli amici tuoi

    3 peccazzi tuoi da solo
    sei in pesca sino a quando la tua esca è in grado di insidiare una preda ovvero sino a quando il mare non te la sputa fuori dall'acqua


    detto ciò, la situazione migliore è nella maggior parte dei casi lo scarroccio più lento possibile e non il piombo impiccato (IMHO)


    Ci sono degli accorgimenti che consentono di rallentare il famoso scarroccio quando questo è troppo veloce (e quindi diminuisce il tempo utile in cui uno "sta in pesca"), ed è questo che alberto ha chiesto in questo thread gonfio di OT
     
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    Non barrerei nessuna delle opzioni,e mi accodo alla teoria di Brakardi.
    Non ritengo che lo stare inpesca dipenda dalla fermezza o meno del piombo,piuttosto penso sia estremamente più importante la giusta presentazione dell esca,e quindi del bracciolo.Per cui è fondamentale assecondare il lancio in direzione della corrente,per permettere la completa distensione del finale.
    preferisco cmq evitare lo scarroccio,sia in paf che in condisurf.
    Utilizzo canne con cima morbida,che non spiombano,e che sono in grado di segnalare anche le abboccate più infelici,cosa fondamentale per non lasciare in acqua un amo vuoto.
    Lo stare in pesca può essere riassunto così,riuscire a opresentare sempre l esca nel miglior modo possibile,far rimanere il piombo nella zona prescelta e che dovrebbe essere la migliore possibile(ovvero dove si ritiene sia il pascolo),e fare in modo che la canna riesca a sgnalare anche le abboccate più piccole.quest ultimo parametro può essere condizionato da più variabili:distanza del lancio,lunghezza del finale,azione della canna e grandezza del pinnuto che assaggia...
     
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  3. martorex
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    in condisurf : nelle condizioni di pesca che ho affrontato quest'anno , sempre in scaduta , metterei la x sulla B ;
    in condipaf : se c'è minimo di corrente , anche scarroccio , cercando di ottenerlo il più lentamente possibile

    comunque , in linea di massima , per me : utilizzare piombo della grammatura necessaria a tenere ferma trave/lenza , solo in questo modo posso essere sicuro della giusta distenzione dei finali e quindi migliore presentazione dell'esca .
     
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    Alessandro Nardi

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    Quoto in toto Robertone!!!


    L'esca deve presentarsi al pesce nel modo piu naturale possibile e per fare questo deve seguire la corrente , ma deve farlo il piu lentamente possibile per poter sfruttare l'azione pasturente.
    se questo si riesce a fare con un impianto di pesca il piu leggero e semplice possibile è meglio.

    il resto può andar bene tutto ,ma secondo me non è la situazione ideale!!!!!
     
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  5. cicalone
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    Con lo stare in pesca io intendo una serie di condizioni vanno dalla continuità della azione di pesca al posizionamento delle esche ad altri fattori ad esempio:
    pescare per 10 ore nel settore sbagliato non e' stare in pesca lanciare l'esca nel punto giusto stuccando e dovendo rifare tutto 3 volte su 5 perche' il rotante e' settato male non e' stare in pesca.
    Diciamo che definisco lo stare in pesca piazzare le esche in un settore dove ragionevolemte c'e' possibilità di fare pesce con continuità concendendo un tempo di "lavoro" alle esche consono alla loro natura (lasciare un americano per 3 ore in un canalone non e' stare in pesca correttamente, magari lasciare per 45 minuti un tocco di calamaro va bene).
    Aggiungo che si sta in pesca per prima cosa col cervello e la volontà.


    Visto che siamo in una sottosezione di Tecnica del Surfcastin ho risposto pensndo laa SURFCASTING
     
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  6. guidostro
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    nella pesca a fondo tutto è più semplice ma nel surf, quando onde, alghe e correnti laterali influiscono sull'azione di pesca tutto cambia. Secondo me la cosa da fare è armonizzare azione della canna, peso del piombo e tipologia di trave in base alla forza del mare; occorre una canna che con la sua azione ti fa stare in pesca senza disancorare il piombo ossia quando si carica per effetto delle correnti la sua azione contraria deve assecondare il mare e non farci un tiro alla fune, quindi la sua azione contraria e di rilascio deve essere abbastanza delicata e non brusca, questo infatti comporterebbe belle passeggiate del piombo, invece se lanci in un posto ci devi rimanere se sei convinto di aver centrato un punto favorevole. Se invece e al contrario abbiamo una canna troppo morbida questa non ci consentirà di stare in pesca perchè si caricherà troppo fino a staccare il piombo dalla sabbia. I piombi sono fatti per stare ancorati e non per farli passeggiare, quindi per me quando non si riesce a domare il mare e meglio che si smonta, soprattutto in presenza di correnti laterali che non ti permettono di stare inpesca nemmeno con piramidi da 250 g.
     
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    Roberto Accardi

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    CITAZIONE (guidostro @ 15/4/2010, 10:49)
    nella pesca a fondo tutto è più semplice ma nel surf, quando onde, alghe e correnti laterali influiscono sull'azione di pesca tutto cambia. Secondo me la cosa da fare è armonizzare azione della canna, peso del piombo e tipologia di trave in base alla forza del mare; occorre una canna che con la sua azione ti fa stare in pesca senza disancorare il piombo ossia quando si carica per effetto delle correnti la sua azione contraria deve assecondare il mare e non farci un tiro alla fune, quindi la sua azione contraria e di rilascio deve essere abbastanza delicata e non brusca, questo infatti comporterebbe belle passeggiate del piombo, invece se lanci in un posto ci devi rimanere se sei convinto di aver centrato un punto favorevole. Se invece e al contrario abbiamo una canna troppo morbida questa non ci consentirà di stare in pesca perchè si caricherà troppo fino a staccare il piombo dalla sabbia. I piombi sono fatti per stare ancorati e non per farli passeggiare, quindi per me quando non si riesce a domare il mare e meglio che si smonta, soprattutto in presenza di correnti laterali che non ti permettono di stare inpesca nemmeno con piramidi da 250 g.

    condivido molti aspetti del tuo intervento, e anzi, sarei curioso di sapere un po più nello specifico quali accorgimenti adotti per cercare di ottenere "l'assetto" a te più congeniale, che poi è anche il "tema" di questo thread.

    Per quanto riguarda il piombo che è fatto per stare ancorato mi sento di contraddirti, perché ci sono i casi in cui "deve" stare fermo ed i casi in cui "deve scarrocciare" (un pò come in barca quando usi l'ancora oppure il paracadute a seconda delle esigenze)

    Per quanto riguarda l'andarsene a casa in situazioni estreme d'accordissimo a meno che non mi trovo ad una gara ed il ragionamento cambia ;)


    Personalmente con mare molto mosso è raro che sfrutti la distanza per cui gli accorgimenti che adotto quando i metri non servono sono per grandi linee i seguenti:

    - piombo preferisco la piramide allo spike, e sino ai 200 grammi solitamente sono coperto come grammature
    - la canna la preferisco "non sorda", tanto che sia beccata o perché spiomba, la preda decente si fa sempre vedere ^_^
    - in bobina il diametro varia dallo 0.25 allo 0.30 a seconda se ci sono alghe oppure no (per i casi disperati ho sempre il 0.55 diretto)
    - i tempi in pesca sono sempre in funzione del fondale, nel senso che a volte capita che il fondo tenda ad "ingoiare" il piombo, ed allora uso diametro nyl/bob più robusto e tempi di recupero un po più assidui che limitino questo inconveniente
    - lo shock leader, non dovendo lanciare lontano lo limito il più possibile come diametro (non sottovalutate la differenza tra otto metri di 0.70 ed otto metri di 0.40 in balia della corrente)
    - quasi ai confini con le pippe mentali ho notato che gli snodi fatti con le perline con doppio foro lavorano meglio rispetto alla girella
    - se mi viene altro in mente lo aggiungo piano piano ^_^

    il tutto ovviamente fa parte delle mie idee, e mi piacerebbe confrontarle con gli "assetti" degli altri, dato che c'è sempre da imparare e da prendere spunti in queste occasioni ;)

    su dai! mostrate i dettagli del vostro assetto per un thread sempre più didattico ;)
     
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    Hedge

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    CITAZIONE (brakardi @ 15/4/2010, 00:16)
    detto ciò, la situazione migliore è nella maggior parte dei casi lo scarroccio più lento possibile e non il piombo impiccato (IMHO)
    Ci sono degli accorgimenti che consentono di rallentare il famoso scarroccio quando questo è troppo veloce (e quindi diminuisce il tempo utile in cui uno "sta in pesca"), ed è questo che alberto ha chiesto in questo thread gonfio di OT

    Roby, partendo da questa che dalla tua esperienza appare la situazione migliore, quale strategia adotti in termini di tipologia di terminale ? Soprattutto per evitare inconvenienti tipici di una condizione di questo genere (finali ingarbugliati)
    In teoria un PN con braccioli molto corti e di diametro consistente potrebbe essere la soluzione.... oppure ?
     
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    Roberto Accardi

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    CITAZIONE (hedge @ 15/4/2010, 11:46)
    CITAZIONE (brakardi @ 15/4/2010, 00:16)
    detto ciò, la situazione migliore è nella maggior parte dei casi lo scarroccio più lento possibile e non il piombo impiccato (IMHO)
    Ci sono degli accorgimenti che consentono di rallentare il famoso scarroccio quando questo è troppo veloce (e quindi diminuisce il tempo utile in cui uno "sta in pesca"), ed è questo che alberto ha chiesto in questo thread gonfio di OT

    Roby, partendo da questa che dalla tua esperienza appare la situazione migliore, quale strategia adotti in termini di tipologia di terminale ? Soprattutto per evitare inconvenienti tipici di una condizione di questo genere (finali ingarbugliati)
    In teoria un PN con braccioli molto corti e di diametro consistente potrebbe essere la soluzione.... oppure ?

    in queste condizioni purtroppo la prima rinuncia che faccio quasi sempre è l'amo pescatore, per cui pesco con un normalissimo trave da 1.60 utilizzando solo gli snodi alti, con l'amo inferiore che non tocca nè il piombo in basso né lo snodo che c'è sopra, e con l'amo di sopra che non tocca nè lo snodo inferiore nè l'aggancio dello shock leader in alto (in poche parole con l'amo superiore a battere). I braccioli partono solitamente dallo 0.25 in su, e raramente superano i 45 cm.
    Contro i grovigli, per evitare braccioli inferiori ai 40 cm solitamente uso un flotter o un pezzo di popup che sono ottimi rimedi antigarbuglio ;)
     
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    terrore del pabulum

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    Bella discussione ;)

    A quanto detto..posso aggiungere che personalmente, in condizioni particolarmente difficili di corrente o alghe....uno 0,45 diretto con attaccato un minitrave (e magari bracciolo non troppo lungo e poppato) consente una pesca veloce, specie una volta individuato il pascolo o la presenza di pesce nella buca..prima che la finestra si richiuda rimandandoci a casa :) ....ha un suo perchè..

    La situazione in gara..ovviamente è completamente differente....li conta fare un pesce in piu'..qualsiasi esso sia e qualsiasi siano le condizioni. Per i fatti propri..le mire so' altre :)
     
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    Il surfcasting non è un modo di pescare ma una filosofia di vita
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    CITAZIONE (cicalone @ 15/4/2010, 10:25)
    Con lo stare in pesca io intendo una serie di condizioni vanno dalla continuità della azione di pesca al posizionamento delle esche ad altri fattori ad esempio:
    pescare per 10 ore nel settore sbagliato non e' stare in pesca lanciare l'esca nel punto giusto stuccando e dovendo rifare tutto 3 volte su 5 perche' il rotante e' settato male non e' stare in pesca.
    Diciamo che definisco lo stare in pesca piazzare le esche in un settore dove ragionevolemte c'e' possibilità di fare pesce con continuità concendendo un tempo di "lavoro" alle esche consono alla loro natura (lasciare un americano per 3 ore in un canalone non e' stare in pesca correttamente, magari lasciare per 45 minuti un tocco di calamaro va bene).
    Aggiungo che si sta in pesca per prima cosa col cervello e la volontà.


    Visto che siamo in una sottosezione di Tecnica del Surfcastin ho risposto pensndo laa SURFCASTING

    Forse la vera risposta al di la' degli attrezzi che si usano sta su quello che ha detto Cicalone la cosa piu' importante è ragionare ed essere coscente di quello che si fa'

    CITAZIONE (brakardi @ 15/4/2010, 00:16)
    Ci sono degli accorgimenti che consentono di rallentare il famoso scarroccio quando questo è troppo veloce (e quindi diminuisce il tempo utile in cui uno "sta in pesca"), ed è questo che alberto ha chiesto in questo thread gonfio di OT

    Roberto mi puoi spiegare quali sono questi accorgimenti ?
     
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    Roberto Accardi

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    CITAZIONE (scirocco @ 15/4/2010, 12:02)
    CITAZIONE (brakardi @ 15/4/2010, 00:16)
    Ci sono degli accorgimenti che consentono di rallentare il famoso scarroccio quando questo è troppo veloce (e quindi diminuisce il tempo utile in cui uno "sta in pesca"), ed è questo che alberto ha chiesto in questo thread gonfio di OT

    Roberto mi puoi spiegare quali sono questi accorgimenti ?

    basta che leggi il thread, li ho già scritti :P
     
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    SCer cazzuto..terrore delle aguglie..

    ..cavalcatore folle!!

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    CITAZIONE (brakardi @ 15/4/2010, 11:28)
    - i tempi in pesca sono sempre in funzione del fondale, nel senso che a volte capita che il fondo tenda ad "ingoiare" il piombo, ed allora uso diametro nyl/bob più robusto e tempi di recupero un po più assidui che limitino questo inconveniente

    in queste condizioni potrebbe bastare un roccotop o una palla
     
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    Roberto Accardi

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    CITAZIONE (~~Surf~Inside~~ @ 15/4/2010, 12:10)
    CITAZIONE (brakardi @ 15/4/2010, 11:28)
    - i tempi in pesca sono sempre in funzione del fondale, nel senso che a volte capita che il fondo tenda ad "ingoiare" il piombo, ed allora uso diametro nyl/bob più robusto e tempi di recupero un po più assidui che limitino questo inconveniente

    in queste condizioni potrebbe bastare un roccotop o una palla

    con il piombo a palla personalmente non ho un grande rapporto dato che anche se ha ottime capacità "balistiche" e di tenuta lo vedo come la causa della slamatura di tutte le prede allamate male :(

    ma la mia è più una "tara toerica" piuttosto che "maturata in spiaggia", quindi sono sempre aperto ai suggerimenti degli utilizzatori di tale piombo ;)


    p.s. dislessico: "tara teorica" :P
     
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    daje e daje la cipoll divent aje

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    secondo me in condizioni "quasi al limite" la prima strategia da usare per rimanere meglio in pesca è quella di armarsi di santa pazienza e di non accontentarsi del primo posto che abbiamo a tiro perchè magari è più vicino alla nostra macchina....montare anche una sola canna per sondare e magari ci accorgiamo che in una spiaggia che sembra al momento inaffrontabile c'è un tratto, magari anche piccolino (che consente al limite di pescare con quella sola canna), in cui si sta in pesca in modo decente....se non c'è imho o abbiamo sbagliato spiaggia, o ci si siede comodamente in macchina e si aspetta che cambi qualcosa,oppure vuol dire che era meglio restare a casa...come terminalistica non mi viene nulla in mente anche perchè riconosco di essere molto ma molto grezzo
     
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