Siamo finalmente arrivati alle porte della stagione del surf.

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  1. saccmann
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    CITAZIONE (il Gattone @ 16/10/2006, 18:09)
    Ugo, ma che cazzo hai quotato ????

    :huh: :o: :D :lol: :woot: :woot: :woot: :woot: :woot: :woot: :woot: :woot: :woot:

    P.S: non mi fa schifo per niente ;)

    CITAZIONE (saccmann @ 16/10/2006, 18:04)
    guardate che il post e' bello ed interessante, non rendiamolo una sorta di edicola, preferisco leggere, le battute, in diretta, complimenti comunque per la ricerca d'archivio. -_-
    ho detto la mia........sempre sindacabile opinione :)

    Non ho capito

    che preferisco leggere in forum,quello che un suo componente, scrive, con la sua tastiera, ( grande marco) se postiamo gli articoli delle riviste , non mi piace , togli tutta l'atmosfera che si crea nei bei post. <_<
     
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  2. il Gattone
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    Grazie, Sacc, ci avevo messo un po' a capire.
    Problemi dell'età ;)
     
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  3. Marco-Falchi
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    CITAZIONE (saccmann @ 16/10/2006, 18:20)
    CITAZIONE (il Gattone @ 16/10/2006, 18:09)
    Ugo, ma che cazzo hai quotato ????

    :huh: :o: :D :lol: :woot: :woot: :woot: :woot: :woot: :woot: :woot: :woot: :woot:

    P.S: non mi fa schifo per niente ;)

    CITAZIONE (saccmann @ 16/10/2006, 18:04)
    guardate che il post e' bello ed interessante, non rendiamolo una sorta di edicola, preferisco leggere, le battute, in diretta, complimenti comunque per la ricerca d'archivio. -_-
    ho detto la mia........sempre sindacabile opinione :)

    Non ho capito

    che preferisco leggere in forum,quello che un suo componente, scrive, con la sua tastiera, ( grande marco) se postiamo gli articoli delle riviste , non mi piace , togli tutta l'atmosfera che si crea nei bei post. <_<

    Hehe, mi fa piacere vedere uno dei miei vecchi articoli, non lo nego; quello che mi fa più piacere è che in questi confronti si nota immediatamente, escludendo il taglio giornalistico che, a mio parere, nei forum non deve esistere, la mia linea guida, io ho sempre cercato di trasmettere l'importanza della condizione, non solo del surf, anche di quella della pesca a fondo.
    Se noi impariamo bene a riconoscere la condizione e a sfruttarla al meglio, il mare qualche e premio ce lo riserva.
    Ripeto, non è semplice imparare la meteorologia, applicarla alla pesca, riportare i dati sulle varie spiagge per poter effettuare la scelta giusta.
    A volte questa discipline ci impone sacrifici, spostamenti di centinania e centinaia di chilometri, vento, freddo, pioggia e chi più ne ha più ne metta; però ha un fascino incredibile, e proprio perchè non esisteranno mai due onde uguali non eisteranno mai due battute di pesca uguali.
    In oceano tutto è molto bello ma anche molto ripetitivo.
    Si va a pesca con l'orologio delle maree, e, preda più preda meno, le battute di pesca alla fine si somigliano un po tutte, li il fascino scaturisce dalla preda sempre più impegnativa, dal combattimento contro un avversario molto ma molto più forte di noi, dal fatto che a volte, pur avendo attrezzature potentissime, ci sentiamo nudi e impotenti di fronte a tanta potenza e tanta energia, e se anche il combattimento volgerà a nostro favore, il tempo di una foto veloce e poi la nostra preda riprenderà la via del mare, ci rimmarra il ricordo indelebile di quel combattimento.
    Nel meditterraneo invece, le condizioni presentano tante variabili, e la sua scuola è dura e impegnativa; i surf castman che nascono nelle sue coste sono generalemente dei grandi surf castman, quando vanno in oceano e in questo trasferiscono le loro conoscenze capiscono subito le problematiche e superano subito le difficoltà, è un po come tornare alle medie dopo aver affrontato l'università, ci manca solo la confidenza con le prede vere, quelle oltre i 50/100 chili.
    Ecco perchè dai noi il surf è impegnativo e per la sua pratica abbiamo necessità di un lungo apprendistato e di anni di tirocinio.
     
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    Infatti Marco,
    io ho postato la rivista a titolo puramente informativo, mi interessava che si leggessero il titolo e l' autore
    proprio perchè, come dici tu, si intuisce subito la linea guida con cui hai impostato la discussione nel forum.
    La citazione era solo un elogio per le tue conoscenze dimostrate nella discussione che sono frutto di tanti anni di esperienze di pesca;
    non pretendevo certo di far leggere al forum l'articolo -_- .... anche perchè è lungo 4 pagine :P
     
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    Meglio un cappotto che un avannotto
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    CITAZIONE (Ltn. Col. Kurtz @ 14/10/2006, 10:11)
    CITAZIONE (Sardinia West @ 14/10/2006, 02:20)
    marco l'esempio che hai citato di venti da NW che poi si dispongono da NE può creare condizioni anomale?mi spiego:ad esempio cambio o modifica della corrente con la conseguenza di una corrente anomala che fà lavorare male i terminali?

    In Tirreno accade spesso di trovarsi con vento e corrente primari che viaggiano in direzioni opposte.

    a me anche è capitato, a volte essendo in uo spot ridossato ho imputato la cosa proprio al profilo della costa che infuisce sulle correnti, ma altre volte mi è capitato in spiagge aperte, mi ricordo in primavera co cicalone alla buca del soldato con vento tesissimo di scirocco e la corrente che veniva da nord.
     
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    CITAZIONE (Marco-Falchi @ 13/10/2006, 15:50)
    CITAZIONE (Surfcaster80 @ 13/10/2006, 15:23)
    CITAZIONE (Marco-Falchi @ 13/10/2006, 14:51)
    la pressione non è nient'altro che l'elemento che scatena il vento, che è poi il vero motore delle onde.

    Bho che io sappia il vero motore delle mareggiate è la pressione.
    Il vento è si conseguenza di due zone a diversa pressione barica, ma sull'acqua il solo vento ha davvero poco influsso rispetto all'azione combinata vento/pressione.

    Per far capire la differente entità di azione sulle masse di acqua, riempite la vasca da bagno.
    Una volta mettente un ventilatore anche molto potente a una estremita vedete le onde che si creano e quanto dura la perturbazione del pelo dell'acqua al cessare del ventilatore.
    Poi con le mani aperte effettuate una compressione (tipo mandata di pistone) sempre a una delle estremità della vesca......osservate la differenza rispetto al caso precedete.

    MMM, sbagliato.
    Il fenomeno è esattamente quello che ti ho descritto io, il vento è la causa scatenante delle onde, ora ti invito a fare una riflessione.
    Arriva una mareggiata di maestrale, il giorno 12 la pressione inizia a scendere, il giorno 13 continua a scendere, da 1.24 mb siamo scesi a 1002, una pressione molto bassa che indica un vento forte in arrivo.
    Ecco se tu vai in spiaggia, vedrai che il mare è calmissimo nonostante la pressione sia bassa.
    Inizia il vento, iniziano le prime onde ma la pressione ormani scende solo di pochissimi mb, ha quasi raggiunto il minimo per quella perturbazione, le onde crescono col crescere del vento, il vento solitamente inizia quando la pressione è scesa di tanto, e le onde iniziano quando il vento effettua la sua azione.
    Il fatto che l'esperimento del tuo ventilatore sulla vasca non funzioni lo capisci se leggi la prima rispota che ho dato.
    Il tuo esempio è l'esempio dello tzunami, un altro evento in grado di scatenare onde.
    Ti invito, se lo trovi, a leggere un libro di uno dei massimi esperti al mondo di dinamica delle onde, ONDE E SPIAGGE di WILLARD BASCOMB, vedrai che troverai li stesi conceti che ti ho espresso in precedenza.

    Il concetto espresso mi trova concorde, ma è anche impostante indicare di quanto la pressione cala all'ora.
    Mi spiego, non è tanto impotante quanto sia profonda una bassa pressione, ma di quanto cali la pressione in un determinato range di tempo (solitamente si prendono le 3 ore) il che sta ad indicare sostanzialmente 3 cose:
    - la velocità di arrivo di un sistema perturbato;
    - la forza di una perturbazione;
    - l'intenzità del vento.
     
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  7. Marco-Falchi
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    CITAZIONE (Boxer2000 - Ge @ 17/10/2006, 10:24)
    CITAZIONE (Marco-Falchi @ 13/10/2006, 15:50)
    CITAZIONE (Surfcaster80 @ 13/10/2006, 15:23)
    Bho che io sappia il vero motore delle mareggiate è la pressione.
    Il vento è si conseguenza di due zone a diversa pressione barica, ma sull'acqua il solo vento ha davvero poco influsso rispetto all'azione combinata vento/pressione.

    Per far capire la differente entità di azione sulle masse di acqua, riempite la vasca da bagno.
    Una volta mettente un ventilatore anche molto potente a una estremita vedete le onde che si creano e quanto dura la perturbazione del pelo dell'acqua al cessare del ventilatore.
    Poi con le mani aperte effettuate una compressione (tipo mandata di pistone) sempre a una delle estremità della vesca......osservate la differenza rispetto al caso precedete.

    MMM, sbagliato.
    Il fenomeno è esattamente quello che ti ho descritto io, il vento è la causa scatenante delle onde, ora ti invito a fare una riflessione.
    Arriva una mareggiata di maestrale, il giorno 12 la pressione inizia a scendere, il giorno 13 continua a scendere, da 1.24 mb siamo scesi a 1002, una pressione molto bassa che indica un vento forte in arrivo.
    Ecco se tu vai in spiaggia, vedrai che il mare è calmissimo nonostante la pressione sia bassa.
    Inizia il vento, iniziano le prime onde ma la pressione ormani scende solo di pochissimi mb, ha quasi raggiunto il minimo per quella perturbazione, le onde crescono col crescere del vento, il vento solitamente inizia quando la pressione è scesa di tanto, e le onde iniziano quando il vento effettua la sua azione.
    Il fatto che l'esperimento del tuo ventilatore sulla vasca non funzioni lo capisci se leggi la prima rispota che ho dato.
    Il tuo esempio è l'esempio dello tzunami, un altro evento in grado di scatenare onde.
    Ti invito, se lo trovi, a leggere un libro di uno dei massimi esperti al mondo di dinamica delle onde, ONDE E SPIAGGE di WILLARD BASCOMB, vedrai che troverai li stesi conceti che ti ho espresso in precedenza.

    Il concetto espresso mi trova concorde, ma è anche impostante indicare di quanto la pressione cala all'ora.
    Mi spiego, non è tanto impotante quanto sia profonda una bassa pressione, ma di quanto cali la pressione in un determinato range di tempo (solitamente si prendono le 3 ore) il che sta ad indicare sostanzialmente 3 cose:
    - la velocità di arrivo di un sistema perturbato;
    - la forza di una perturbazione;
    - l'intenzità del vento.

    Giusto, nelle carte meteo, più sono ravvicinate le isobare, le linee che indicano i salti di prssione, più rapida sarà la diminuzione del barometro nel tempo, più forte sarà il vento che ne scaturirà.
     
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  8. piscaturiello
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    Ciao Surfcaster,
    ho seguito con molto interesse il post e, se può convincerti, ti dico che Marco ha ragione.
    La pressione atmosferica, o una sua anche notevole variazione in un dato settore, non influisce sulla formazione delle onde.
    E' unicamente il vento (intensità, durata, e ampiezza della zona di mare investita) a causare il moto ondoso che si propaga poi fino alle nostre coste.
    In effetti il vento è una conseguenza della differenza di pressione atmosferica fra due aree più o meno contigue, ma non è la pressione ad intervenire direttamente nella formazione delle onde, bensì il vento.

    Ciao
     
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  9. cicalone
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    L'irregolare distribuzione della pressione sulla superficie marina da luogo al fenomeno delle correnti di gradiente, ovvero l'acqua e' in "discesa" e tende a rimettersi in piano; nella formazione di tale fenomeno incidono anche fattori densita temperatura e salinità tra masse d'acqua contigue.
    Le correnti di gradiente sono di intesita modesta e poco apprezzabili in alto mare, ma sottocosta la situazione cambia: se spira un forte vento verso la costa si ammassano grandi quantità d'acqua che non potendo rifluire verso il largo danno luogo a forti correnti parallele alla spiaggia.
     
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    Vorrei dire la mia, senza che questa venga presa per oro colato. Ogni zona, ogni spiaggia ha caratteristiche orografiche e di fondale che potrebbero anche dettare comportamenti differenti da quelli descritti in generale in meteorologia.

    Rimane, a mio parere, solo un punto fermo: la differenza di pressione tra due colonne d'aria differenti genera vento (questo è un punto fermo), il vento, senza sostanziali differenze bariche non si forma (n.d.r. vedere alta pressione). Le due "grandezze" sono legate tra loro, il moto ondoso e la sua formazione, in meteorologia si chiama marea meteorologica (perchè formata da cali pressori in concomitanza con la presenza di vento.

    Questo non significa che la mancanza di vento non può generare moto ondoso (difficilmente mareggiate), però l'esempio di Emilio (surfcaster80) che riporto:

    CITAZIONE
    E io ti riporto il caso di una mareggiata di scirocco, nella mia zona inizi ad avere mare che respira con onda lunga ancora prima dell'arrivo del vento.

    mi sembra corretto. Non parla di mareggiate, ma di mare che inizia a smuoversi prima dell'arrivo del vento, della perturbazione e della mareggiata stessa. E non è vero, come dice M. Falchi, che le onde non possono correre più veloci del vento, è l'esatto contrario, almeno secondo gli istituti di fisica più importanti Italiani. Il mare, le onde, il moto ondoso, può propagarsi più velocemente e più lontano di quanto non possa fare il vento che l'ha generato.

    Come ho detto poco sopra, non è importante il valore di pressione per definire l'intensità del vento (o della perturbazione) ma la sua variazione in un determinato range di tempo. Questo, e solo questo, può darci indicazioni utili in tal senso.

    Un'altra piccola concetto, poco legato magari al surf, ma che serve sempre a completare, credo, la discussione. Basti sapere che, generalmente, un calo di 1 hpa corrisponde ad un abbassamento del mare di 2 cm.
     
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  11. nico74PI
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    Innanzitutto devo farvi i complimenti per la bellissima e approfondita discussione. Vorrei fare una domanda, forse banale ma per me legata ancora ad un aspetto poco chiaro. Si è visto che l'abbassamento della pressione atmosferica provoca i venti i quali innescheranno le onde e quindi l'impianto da surf, con fase montante-mareggiata-scaduta. La mia domanda è questa: come facciamo a capire a priori se una spiaggia è più feconda rispetto ad un'altra?. Mi spiego meglio, la direzione del vento influisce sull'impianto a seconda di come è esposta la spiaggia, ma è possibile che sia il solo parametro, non ce ne sono altri di cui tenere conto? Le spiaggie che frequento (Toscana) io guardano ad ovest e sono esposte per lo più a venti quali maestrale, ponente, libeccio e scirocco. Vorrei concludere con un ringraziamento a tutti e uno in particolare a Marco Falchi, che ho iniziato a leggere i suoi articoli (ed appassionarmi al surf) dai bei tempi del progetto beachman.
     
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  12. Marco-Falchi
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    CITAZIONE (Boxer2000 - Ge @ 18/10/2006, 09:42)
    Vorrei dire la mia, senza che questa venga presa per oro colato. Ogni zona, ogni spiaggia ha caratteristiche orografiche e di fondale che potrebbero anche dettare comportamenti differenti da quelli descritti in generale in meteorologia.

    Rimane, a mio parere, solo un punto fermo: la differenza di pressione tra due colonne d'aria differenti genera vento (questo è un punto fermo), il vento, senza sostanziali differenze bariche non si forma (n.d.r. vedere alta pressione). Le due "grandezze" sono legate tra loro, il moto ondoso e la sua formazione, in meteorologia si chiama marea meteorologica (perchè formata da cali pressori in concomitanza con la presenza di vento.

    Questo non significa che la mancanza di vento non può generare moto ondoso (difficilmente mareggiate), però l'esempio di Emilio (surfcaster80) che riporto:

    CITAZIONE
    E io ti riporto il caso di una mareggiata di scirocco, nella mia zona inizi ad avere mare che respira con onda lunga ancora prima dell'arrivo del vento.

    mi sembra corretto. Non parla di mareggiate, ma di mare che inizia a smuoversi prima dell'arrivo del vento, della perturbazione e della mareggiata stessa. E non è vero, come dice M. Falchi, che le onde non possono correre più veloci del vento, è l'esatto contrario, almeno secondo gli istituti di fisica più importanti Italiani. Il mare, le onde, il moto ondoso, può propagarsi più velocemente e più lontano di quanto non possa fare il vento che l'ha generato.

    Come ho detto poco sopra, non è importante il valore di pressione per definire l'intensità del vento (o della perturbazione) ma la sua variazione in un determinato range di tempo. Questo, e solo questo, può darci indicazioni utili in tal senso.

    Un'altra piccola concetto, poco legato magari al surf, ma che serve sempre a completare, credo, la discussione. Basti sapere che, generalmente, un calo di 1 hpa corrisponde ad un abbassamento del mare di 2 cm.

    Allora, se leggi bene le pagine precedenti vedrai che bene o male ci sono le stesse cose che scrivi tu, c'è un problema però, a mio parere dpvresti cercare di applicare i concetti alla pesca, e soprattutto alle condizioni fruibili.
    L'esempio del quote della mareggiata di scirocco, è chiaro che non hai le idee chiare sul concetto di trasmissione di moto delle onde, tu parli degli istituti di fisica più importanti ma non hai chiaro il concetto.
    Ti faccio un esempio, in oceano una burrasca che nasce sulle coste del'africa, genera onde, che arrivano tranquillamente sulle spiagge brasiliane.
    Il vento infatti esaurusce la sua azione, le onde invece continuano la loro corsa indisturbate in quanto non esiste spostamento d'acqua o attrito che ne può rallentare la corsa, esiste solo un trasmissione di moto tra particelle d'acqua.
    E' lo stesso motivo per il quale le onde di tzunami, si propagano in oceano senza perdere velocità, eppure, queste ultime, a differenza della onde generate dla vento perdono forza.
    Perdono forza perchè essendo onde caratterizzate da un periodo molto lungo, ed essendo la lunghezza dell'onda di anche diverse centinania di chilometri, queste onde interferiscono sempre con il fondo.
    E' chiaro ed è dimostrabile che le onde POSSONO PROPAGARSI più velocemente del vento che le ha generate: non perdono forza, ma questi sono esperimenti di laboratorio che non trovano corrispondenza nella realtà, il vento infatti è soggetto ad attriti, deviazioni etc le onde no, non subiscono alcun attrito in alto mare, lo subiscono solo alla fine della lro corsa quando iniziano ad interferiere con il fondo e, in via teorica è corretto, ma in pratica è un concetto che non esiste.
    Vedete è importante capire i concetti per applicarli poi alla pratica della pesca.
    Ma soprattutto capire quando un concetto è importante per i nostri scopi, o quando è insignificante, tipo il discorso della marea baromatrica.
    Conosco gente che si fa un sacco di seghe mentalie poi non riesce a capire quando come dove e perchè andare a pesca; quindi imparate ad utilizzare i concetti iniziando dai più elementari, cercate di conoscerli a fondo, poi iniziate ad approfondire finche tutto non è estremamente chiaro e comprensibile.
    Tanto guardate, se parlate con gente che il fenomeno lo conosce bene, capisce subito se i concetti che avete imparato li avete realmente capiti oppure sono solo un ammasso di informazioni che non riuscirete mai a mettere in pratica, uno esperto lo capisce subito.
    Sfruttate le potenzialità di questo forum per capire certi concetti, per imparare a metterli in pratica e per utilizzarli poi a pesca, concretamente e con cognizione di causa, il resto usatelo solo a titolo di curiosità personale e di cultura genrale.
     
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    Ma Marco, dire che una fase di mareggiata sia preceduta da movimento delle onde anche senza vento non è empirico e non è una sega mentale. E' realtà. Ovvio che poi bisogna interpretare e accasare l'esempio sulle nostre spiagge, ma tutti i concetti sin qui esposti sono empirici e generalizzati.

    Cosa significa? Significa che bisogna partire dalla legge fisica, capirla e adattarla alle nostre condizioni di pesca e alle nostre spiagge. Osservare il mare e capire cosa succede. Tutto qui. Io di solito non mi fermo agli istituti di fisica, ma è da li che si parte per poter dare una spiegazione a ciò che si osserva. Altrimenti potresti anche saper pescare, ma non sapere la motivazione del perchè vedo le onde prima che mi arriva lo scirocco. Poca importa, mi dirai, ma visto che se ne parla... ;)

    Asserzioni sia tue che di Kurtz mi facevamo capire che secondo Voi il vento viaggia più veloce delle onde, ho solo puntualizzato che non è così, poco importa se sia una legge fisica o meno, almeno questo a mio parere.
     
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  14. paxvob
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    QUOTE (Boxer2000 - Ge @ 18/10/2006, 15:59)
    Asserzioni sia tue che di Kurtz mi facevamo capire che secondo Voi il vento viaggia più veloce delle onde, ho solo puntualizzato che non è così, poco importa se sia una legge fisica o meno, almeno questo a mio parere.

    Tra velocità del vento e velocità delle onde non c'è una relazione diretta. La velocità delle onde nel mare è determinata soprattutto dalla profondità dello stesso in un dato punto... a seconda dei casi, le onde possono essere più veloci o più lente del vento.

    Credo che tutta la questione sia nata da un malinteso, probabilmente quello che si intendeva dire non è che le onde siano più veloci del vento, ma che possano arrivare più lontano del vento che le ha eccitate. Casomai si deve confrontare la velocità delle onde con la velocità a cui si sposta la perturbazione... le onde possono precedere la perturbazione.

    PS: ciao a tutti, mi fa piacere tornare sul forum dopo tanto tempo e trovare una discussione veramente interessante!
     
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  15. Marco-Falchi
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    CITAZIONE (Boxer2000 - Ge @ 18/10/2006, 15:59)
    Ma Marco, dire che una fase di mareggiata sia preceduta da movimento delle onde anche senza vento non è empirico e non è una sega mentale. E' realtà. Ovvio che poi bisogna interpretare e accasare l'esempio sulle nostre spiagge, ma tutti i concetti sin qui esposti sono empirici e generalizzati.

    Cosa significa? Significa che bisogna partire dalla legge fisica, capirla e adattarla alle nostre condizioni di pesca e alle nostre spiagge. Osservare il mare e capire cosa succede. Tutto qui. Io di solito non mi fermo agli istituti di fisica, ma è da li che si parte per poter dare una spiegazione a ciò che si osserva. Altrimenti potresti anche saper pescare, ma non sapere la motivazione del perchè vedo le onde prima che mi arriva lo scirocco. Poca importa, mi dirai, ma visto che se ne parla... ;)

    Asserzioni sia tue che di Kurtz mi facevamo capire che secondo Voi il vento viaggia più veloce delle onde, ho solo puntualizzato che non è così, poco importa se sia una legge fisica o meno, almeno questo a mio parere.

    Si ma è sbagliato, quando parliamo di onde parliamo di onde in alto mare cioè non influenzate dal fondo, in queste circostanze le onde sono sempre più lente del vento, il vento non può viaggiare più veloce delle onde, almeno, questo nella zona interessata dalla perturbazione e nelle condizioni sopracitate, quando le onde escono dalla zona della parturbazione il discorso cambia, questo avviene perchè il vento, ad un certo punto diminuisce e cessa.
    Le onde invece continuano indisturbate la loro corsa e non perdono velocità.
    I miei non sono ptroprio studi empirici, e uno che ne capisece e ha esperienza a pesca ad un certo livello sa che ci sono delle basi scientifiche; questo perchè individua il fenomeno e trova spiegazioni a certi fenomeni; proprio per questo, , nonostante queste sino discipline molto recenti, e siccome esistono delle formule in grado di spiegare tutti questi fenomeni la dinamica delle onde, pur osservata in antichità dagli antichi greci è una materia i cui studi ininiano attorno al 1940, quindi giovanissima, parlando in termini scientifici; noi da appassioanti ne prendiamo atto confermano qualche nostra ipotesi ma non possiamo applicarla in toto ad una battuta di pesca, senza altre informazioni.
    Se tu leggi attentamente i miei post precedenti capisci il perchè delle onde senza vento, un fenomeno che io ho volutamente spiegato in termini facili e comprensibili a tutti.
    In un altra occasione se ci saranno domende in merito, spiegherò come si formano le onde, quali forze intervengono alla loro formazione, quanto tempo e spazio sono neccessari alla loro formazione in base alla velocità del vento, il tutto confermato da formule, sono sicuramente atgomenti importanti, ci sono tante domande che uno che capisce bene il fenomeno può fare, solo che c'è una netta diferenza tra il capire il fenomeno e conoscerlo, e interpretarlo.
    Vedi una domanda che i pescatori non pongono mai è semplice semplice: perchè nonostante il vento provenga angolato rispetto alla spiaggia, i frangenti si abbattono perpendicolarmente ad essa?
    Sono fenomeni che tutti possiamo vedere, li riscontriamo sempre eppure non sempre cerchiamo delle spiegazioni, eppure se un appassionato ha imparato ha capire il surf casting, e ha una leggera infarinatura della dinamica delle onde, sa spiegarne il motivo, ma servono infarinature leggere, niente di più.
    Il problema reale è che non abbiamo a che fare con onde perfette, con coste regolari e con litorali identici.
    Ogni volta che un onda incontra una spiaggia, il suo comportamento cambia in funzione di almeno 30 variabili, la dinamica delle onde studiata in laboratorio, andrebbe poi applicata ad ogni centimetro di costa, poco più avanti, avremmo onde diverse da quelle sviluppate nel settore precedente e tutto viene rimesso in discussione; non solo ogni onda modifica il fondale, ogni volta che il fondale viene modificato da un onda, questo inflenzerà l'onda successiva, ecco perchè non esistono due onde uguali e la sitiazione nello stesso settore cambia in continuazione.
    In laboratorio, gli studi si effettuano con le macchine delle onde, trasportare i dati ottenuti in quelle circostranze sulla spiaggia non è possibile, è però possibile, con una buona conoscenza della materia, trovare riscontri, ma anche questi sono in continua variazione, quindi il loro valore è istantaneo e cambia in continuazione.
    Non è semplice, la teoria è un fatto, l'applicazione pratica è un'impresa assai ardua.
    Ora vi racconto una cosa molto importante: ci sono dei pescatori, ne conosco un paio ma sono pochissimi, che sanno esattamente quando il pesce entrarà in mangianza, bene, nemmeno loro sanno come fanno a sapere questo, le canne restano ferme per ore, senza una abboccata, alcuni rinunciano, bene, questi ad un certo punto si alzano, guardano la canna e la canna si piega in avanti....
    Sono ingrado di percepire se una branco di saraghi entra in mangianza e sanno quando questo finisce, vanno a letto, e gli altri compagno pur continuando l'azione di pesca arrivano all'alba senza percepire alcuna abboccata.
    Queste persone esistono e hanno una sensibiltà straordinaria, se qualcuno di quelli che leggono la ha sa di cosa parlo, sono situazioni empiriche, che in tanti non riescono a capire ma esistono.

    CITAZIONE (paxvob @ 18/10/2006, 17:42)
    CITAZIONE (Boxer2000 - Ge @ 18/10/2006, 15:59)
    Asserzioni sia tue che di Kurtz mi facevamo capire che secondo Voi il vento viaggia più veloce delle onde, ho solo puntualizzato che non è così, poco importa se sia una legge fisica o meno, almeno questo a mio parere.

    Tra velocità del vento e velocità delle onde non c'è una relazione diretta. La velocità delle onde nel mare è determinata soprattutto dalla profondità dello stesso in un dato punto... a seconda dei casi, le onde possono essere più veloci o più lente del vento.

    Credo che tutta la questione sia nata da un malinteso, probabilmente quello che si intendeva dire non è che le onde siano più veloci del vento, ma che possano arrivare più lontano del vento che le ha eccitate. Casomai si deve confrontare la velocità delle onde con la velocità a cui si sposta la perturbazione... le onde possono precedere la perturbazione.

    PS: ciao a tutti, mi fa piacere tornare sul forum dopo tanto tempo e trovare una discussione veramente interessante!

    Bravo correttissimo, il concetto è questo ragazzi; il vento spinge sul dorso delle onde le fa crescere in velocità, altezza e lunghezza, una volta che l'onda è matura la spinta del vento è compensata dalla lunghezza dell'onda, e, se anche l'onda perde stabilità per via della maggiore forza del vento, questa forza non è in grado fi permetterle una crescita ulteriore, l'onda non frangerà ma sarà solo la sua cresta a frangere, e questo avviene sempre in alto mare, se invece l'onda fosse più veloce del vento, noi in alto mare non vedremo le creste bianche ma potremmo assistere a treni di onde perfetti, come quelli delle scadute, onde perfettamente tonde, senza schiuma, la schiuma verrebbe provocata solo dall'interfernza del fondo sul piede dell'onda.
    Chiunque abbia viaggiato in aereo, vede chiaramente che la cresta delle onde rompe in schiuma, questo è l'effetto del vento, quando invece il vento cessa, le onde si allungano, si alzano perchè non sono più schiacciate dall'azione del vento che le spinge, questo è il chiaro segnale della scaduta imminente e in alto mare le creste non si rompono più.

    In pratica, il vento in alto mare, nella zona interessata dalla perturbazione è sempre più veloce delle onde, altrimenti la cresta non potrebbe rompersi in schiuma.
     
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119 replies since 12/10/2006, 14:01   10357 views
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